FONDAZIONE UNIVAQ: COCCIA NEL CDA, IL NUOVO ‘TUTOR’ EVITA COMMISSARIAMENTO?

di Marianna Galeota

31 Marzo 2014 08:05

L'Aquila -

L'AQUILA – Eugenio Coccia, presidente del Gran Sasso Science Institute e già a capo dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, entra a far parte della Fondazione dell'Università degli studi dell'Aquila.

Nominato dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca come componente del consiglio d’amministrazione, seguirà i lavori dell’organismo parallelo all’Ateneo aquilano e, come spiega ad AbruzzoWeb il rettore, Paola Inverardi, “si occuperà di verificare che le attività della fondazione siano conformi alle normative”.





Una sorta di 'tutor' per un ente, la Fondazione, attivo da 9 anni ma percepito da sempre come una scatola vuota per lungo tempo, poco chiaro nei suoi obiettivi, con molti soldi pubblici incassati e pochi progetti portati a termine.

La mossa potrebbe puntare a una svolta nelle attività della fondazione “sorella” dell'ateneo, nata 8 anni fa e presieduta in tutto il suo corso dall'ex rettore Ferdinando Di Orio, ma rimasta negli anni un'istituzione lontana dalla città e dallo stessa università, dalle rare e nebulose attività, nonostante il compenso di quasi 30 mila euro annui per il presidente.

Per Di Orio, che è anche presidente nazionale del Coordinamento delle fondazioni, si era ventilata addirittura l'ipotesi di un commissariamento, ma alla prima apertura della Inverardi a questa ipotesi traumatica aveva fatto seguito una condotta più prudente da parte del rettore, che aveva disatteso le aspettative degli antidioriani che l'hanno sostenuta nella corsa al governo dell’Università del capoluogo e che chiedevano netta discontinuità con il passato. Ora l'arrivo di Coccia per smuovere le acque.





“Un uomo di esperienza che rafforza l’intero mondo accademico e un esperto del campo scientifico che darà la giusta direzione ai lavori della fondazione”, afferma il rettore, che definisce l’ingresso un innesto “importante ed essenziale” per lo sviluppo dell’organismo che agirà in modo strategico, sposando le strategie dell’università.

“Si sta procedendo a un programma di sviluppo, che è stato rallentato nella sua definizione in attesa delle linee guida dell'Università – afferma la Inverardi – Decideremo insieme le azioni che potrà intraprendere in sinergia con i nostri obiettivi strategici, come l'internazionalizzazione dell'Ateneo”.

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