IL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PARTITO COMUNISTA, ''PREOCCUPATO PURE PER SEVEL ATESSA. ELKANN NON SERVE, OPERAI PRENDANO I MEZZI DI PRODUZIONE''

FUSIONE FCA-PEUGEOT, GLI INCUBI DI RIZZO: ”PAGHERANNO I LAVORATORI, COME SEMPRE”

di Roberto Santilli

4 Novembre 2019 06:52

Italia -

L’AQUILA – “Questa fusione mi preoccupa molto, temo per il futuro dei lavoratori, anche abruzzesi, che devono capire che è ora prendersi i mezzi di produzione; e al tempo stesso rimango allibito dal silenzio del governo e dei sindacati concertativi, anche se tra questi ultimi c’è addirittura chi applaude”.

Tempo di fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e Peugeot, fusione che potrebbe far diventare i due colossi della produzione il quarto gruppo mondiale tra i costruttori di autoveicoli.

Una fusione che da giorni è sulla bocca di tutti e che fa esultare e preoccupare, considerate le enormi ripercussioni che un simile progetto porterebbe anche in Abruzzo, “patria” dello stabilimento Sevel di Atessa (Chieti).

“Non ci saranno chiusure di stabilimenti”, ha assicurato John Elkann, che della nuova società andrà a ricoprire la carica di presidente.

Non chiudere gli stabilimenti, però, non equivale a non licenziare, come sa bene Marco Rizzo, segretario nazionale del Partito comunista.

“Ho seguito fin da piccolo, da figlio di un operaio di Mirafiori, le vicende della Fiat oggi Fca – afferma Rizzo ad AbruzzoWeb – Ci ho fatto addirittura gli studi e la tesi di laurea. E posso dire di essere molto preoccupato, perché queste fusioni si fanno per accrescere quote di mercato e togliere i doppioni che ci sono. In breve, siamo di fronte a uno di quei casi in cui 1+1 può fare 1,5, 1,2”.





“Con Fca c’è Peugeot, che è già in fase avanzata come green economy, che poi è quella ‘novità’ messa in campo da chi ha fatto i soldi inquinando e ora vuole farne altri con le energie alternative – prosegue il segretario nazionale del Partito comunista – Corriamo il rischio che le strutture produttive italiane, già sottoutilizzate, basti vedere i periodi ciclici di cassa integrazione e i processi di mobilità, portino al crollo della occupazione”.

“E questo governo Pd-Cinque stelle, che non è giallorosso ma rosso di vergogna, non dice nulla – punta l’indice Rizzo – I sindacati concertativi non dicono nulla, anzi, qualcuno addirittura applaude. Ci rendiamo conto di cosa sta per accadere?”.

“I sindacati hanno paura, oppure sono consapevoli di non poter fare nulla? Non stiamo parlando di chi riflette al bar, pure se certi sindacalisti hanno scordato da anni di fare gli interessi dei lavoratori. Io, personalmente ho paura, da segretario del Pc e da figlio di operaio, sono molto preoccupato”.

Per Rizzo, per il quale “Questa storia della globalizzazione capitalistica per cui si fa il tifo per gli italiani o per i francesi deve finire, perché alla fine ci rimetteranno gli operai. Non è che se Amazon ha un padrone italiano, la situazione cambia in meglio”, c’è da considerare anche l’innovazione tecnologica che porterà una enorme disoccupazione di massa in tutto il mondo.

“L’innovazione tecnologica, il progresso scientifico, provocano una riduzione dei tempi di lavoro: quindi, o lavorare meno, lavorare tutti e vivere meglio, oppure arricchiamo i signori della globalizzazione che tra un po’ batteranno anche moneta, come Amazon con la Libra. Ci saranno tre miliardi di utenti nel Terzo e nel Quarto Mondo, zone in cui le persone non hanno i documenti ma il cellulare. Altro che sovranismo. E quando Amazon applicherà gli sconti a chi paga in Libra, finiranno l’Euro e il Dollaro. Questo per far capire il livello di potere che hanno raggiunto i colossi privati della globalizzazione”.

“La Apple ha avuto un problema con l’Fbi per un cellulare di un terrorista. E si è rifiutata di decriptarlo. Sta qualcosa di incredibile, perché la Apple è più forte dell’Fbi. Stiamo parlando di poteri immensi. Quindi, socialismo e comunismo sono le uniche soluzioni”, dice a questo punto l’esponente comunista.

“Penso sia chiaro che se stai nel Capitale, stai nel tuo posto letto, perché forse non avrai neanche più una casa, per ordinare online il cibo senza saperne neppure la provenienza. Magari i padroni ti daranno il reddito di cittadinanza per farti consumare un po’, per ribadire il concetto di ‘nasci, consuma e crepa’”.





Soluzioni, per Rizzo, però, ce ne sono.

“L’operaio può organizzarsi per diventare forte. Se non è organizzato non conta niente. L’operaio deve sapere che senza Elkann può andare avanti tranquillamente, che la figura del padrone è assolutamente priva di importanza. Se non ci fosse il padrone, i lavoratori, i tecnici e il management saprebbero tranquillamente fare le stesse cose”.

In sintesi, “Bisogna riappropriarsi del lavoro. Gli operai oggi si ritrovano con una grande occasione, il processo produttivo passa di nuovo tra le loro mani, non è come nel 1917 quando c’erano solo contadini e non operai e nonostante questo scoppiò la rivoluzione. Se non si guardano attorno e non vedono la ricchezza prodotta e non vedono l’inutilità del padrone, sono fregati”.

“In un mondo in cui le parole hanno perso il loro significato reale e sono state sostituite con quelle adatte alla globalizzazione capitalista – prosegue Rizzo – c’è da rimettere a posto le cose. Non esiste più la parola padrone, ma parte datoriale, non esiste più la parola licenziamento, ma flessibilità in uscita. Non esiste più neanche la parola guerra, ma peacekeeping”.

“Una volta si parlava di diritti dei lavoratori, oggi dei diritti dei consumatori – continua nella sua ‘arringa’ Rizzo – ma mi chiedo se sia un diritto andare in piena notte in una via della città e trovare un negozio aperto per comprare un dentifricio? La risposta è no. Di notte, il diritto per i cittadini è quello delle urgenze, della sicurezza, quindi pronto soccorso, forze dell’ordine, vigili del fuoco, non un poveretto sottopagato che lavora in un supermercato e che è destinato, tra l’altro, alla mera logistica perché tra un po’ ci saranno le consegne a casa non solo con i fattorini, ma pure con i droni”.

“O i lavoratori si riappropriano dei mezzi di produzione, oppure il destino è segnato. E sarà a totale vantaggio dei padroni”, conclude. 

 

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