GATTO SBRANATO E UCCISO DA CANI INCUSTODITI, AQUILANO CONDANNATO A RISARCIRE

16 Giugno 2018 12:37

L'Aquila -

L'AQUILA – Il giudice di pace del tribunale dell'Aquila Gabriella Rosci ha condannato il proprietario di due cani che nell'ottobre 2010 sbranarono e uccisero un gatto, al pagamento di 2mila euro alla famiglia proprietaria del felino.

“I due boxer uscirono dalla corte dove erano custoditi a causa di un cancello lasciato incautamente aperto dal loro proprietario e si lanciarono all’interno del giardino della famiglia vicina, dove stazionava il gatto appartenente a quest’ultima”, racconta in una nota l'avvocato Carlotta Ludovici, che ha difeso gli interessi dei proprietari del gatto.





“Vani risultarono i tentativi, anche con l’uso di una forca, del proprietario del gattino di strapparlo dalle grinfie dei due boxer. Il micio di razza pura purtroppo morì lasciando i tre componenti della famiglia nel totale sconforto in quanto da ben 10 anni era considerato alla stregua di un congiunto”, continua l'avvocato, che ha sostenuto il “diritto al risarcimento del danno causato dalla perdita dell’animale d’affezione, sulla sorta del filone giurisprudenziale maggioritario”.

La somma che il proprietario dei cani dovrà pagare alla famiglia, padre, madre e figlia, è “a ristoro del patimento di una sofferenza da parte loro per la perdita affettiva subita a causa della morte violenta dell’animale domestico, oltre alle spese di lite”.

“È interessante vedere come ci sia sempre più attenzione per la tutela degli animali soprattutto se si tratta di animali di affezione”, fa notare la Ludovici.





“La sentenza infatti rappresenta un precedente di estrema importanza, sia perché ha riconosciuto il danno non patrimoniale, oltre al valore materiale del gatto, ma anche in quanto la somma liquidata è considerevole e vuole essere da monito per chi maltratta in qualsiasi modo e con qualunque mezzo questi esseri indifesi”, conclude.

 

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