GIARDINO LETTERARIO SAN PIETRO DELLA JENCA, OSPITE PRETE ANTICAMORRA

14 Luglio 2017 18:45

L'Aquila - Cultura

L'AQUILA – Don Aniello Manganiello, sacerdote campano da anni impegnato contro la camorra, sarà ospite del quinto appuntamento della rassegna culturale “Il Giardino Letterario”, nel Borgo di San Pietro della Ienca, all'Aquila, che si terrà domenica 16 luglio alle 17.30.

“Il Giardino letterario” prevede appuntamenti settimanali con la partecipazione di diversi relatori ed ospiti di levatura nazionale per la presentazione di libri, incontri, testimonianze, corsi-laboratori, mostre ed esposizioni riguardanti le diverse tematiche sociali, culturali e scientifiche che annualmente si individuano con l’obiettivo di contribuire a promuovere e sostenere la promozione turistica del territorio del Gran Sasso  e della città dell’Aquila.





Riconoscendo il carattere nazionale degli eventi nell’ambito della promozione culturale e turistica, il ministro Dario Franceschini ha concesso il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

L’appuntamento di domenica 16 luglio vedrà la presenza come relatore e ospite di don Aniello Manganiello, sacerdote campano da anni impegnato contro la camorra, fondatore dell'associazione “Ultimi” che promuove iniziative per diffondere la cultura della legalità, soprattutto fra i più giovani, a Napoli, in Campania e in molte altre zone del nostro Paese, per sedici anni parroco di Scampia (Napoli) e garante del Premio Borsellino.

Il tema dell’incontro sarà “Gesù è più forte della camorra”, dal titolo di uno dei suoi libri. Il testo è il diario in prima linea dei sedici anni napoletani del padre guanelliano don Aniello Manganiello, ma è anche un richiamo forte a chi propone parole nobili come legalità, moralità e non violenza, ma si tiene lontano dalla realtà di Scampia.





Ci sono, infatti, due modi di intendere la missione apostolica in un territorio difficile come Scampia: uno è chinare la testa, non esporsi, parlare solo se interrogati; l’altro è quello di don Manganiello, ovvero quello di vivere fianco a fianco con gli abitanti del quartiere e condividerne i problemi, spostandosi sempre a piedi perché in macchina non puoi verificare se il tuo passo è cadenzato su quello dei ragazzi.

Il prete ha denunciato piazze di spaccio e ha strappato al “sistema” tanti giovani, rifiutandosi di dare la comunione ai camorristi e di battezzare i loro figli. Una presa di posizione che gli è costata le minacce della camorra.

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