GIOCHI MEDITERRANEO: FOSCHI, ”COMUNE PESCARA NEGA ACCESSO AGLI ATTI”

29 Settembre 2015 14:26

Pescara - Cronaca

PESCARA – “Il lupo perde il pelo, ma non il vizio: dopo l’ordinanza della balneazione, il Comune di Pescara ha deciso di secretare anche gli atti, i documenti, le delibere, e ogni altra carta inerente gli appalti, gli affidamenti dei servizi e le spese sostenute per l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo sulla Spiaggia 2015”. La denuncia è dell'ex consigliere comunale Armando Foschi.

“Il dirigente Guido Dezio, con una lettera a sua firma, ha infatti rifiutato l’accesso agli atti che ho protocollato lo scorso 28 agosto, ritenendo e sostenendo che come cittadino, impegnato in politica e in un’associazione, io non abbia il diritto di conoscere come siano stati spesi i soldi pubblici, oltre 3milioni e mezzo di euro dalle notizie in nostro possesso, impiegati per l’evento sportivo”.

“Un rifiuto – aggiunge Foschi – che reputo gravissimo, che conferma l’assenza di trasparenza della giunta Alessandrini che su ogni argomento continua a nascondere alla città ogni macroscopica informazione. Ma soprattutto, è evidente che il rifiuto della giunta Alessandrini alimenta dubbi, perplessità e sospetti sull’iniziativa, sospetti che meritano di essere chiariti e nel merito chiederò al presidente della Commissione di Vigilanza di farsi portavoce personalmente di tale istanza, acquisendo quelle carte a me negate”.





“Da mesi – spiega Foschi – si rincorrono le voci sull’organizzazione di quell’evento di grande rilevanza quali i Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia 2015, un evento conquistato dal sindaco Albore Mascia, e sul quale il sindaco Alessandrini e il vicesindaco Del Vecchio, appena insediati, avevano espresso, all’indomani della loro elezione, una dura reprimenda, sostenendo che il Comune non aveva cassa per organizzare l’appuntamento, in sostanza non potevano anticipare neanche un euro, visto che comunque il Regolamento dei Giochi prevedeva il rimborso delle spese da parte del Comitato visto che si trattava di una prima edizione sperimentale della kermesse”.

“Poi è arrivato il soccorso della Regione Abruzzo che, dalle voci di corridoio, avrebbe messo insieme 3 milioni e mezzo di euro, utili per affrontare i Giochi. Da quel momento, però, è sceso il silenzio su tutte le procedure seguite per la manifestazione, a partire dal come, quando e quanto si è effettivamente speso per la loro organizzazione”.

“Sappiamo di gare d’appalto per l’ospitalità alberghiera andate deserte, poi di servizi affidati in maniera diretta, di gare deserte anche per la mobilità trasportistica, e pure, addirittura, per l’acquisto delle medaglie, servizi comunque garantiti, ma senza poter sapere a quali prezzi”.

“E si vocifera anche di contratti stipulati e regolarizzati solo dopo lo svolgimento dell’evento, voci che, appunto, riteniamo sia fondamentale verificare per accertare la regolarità delle procedure seguite, a tutela di tutti i cittadini”.





“Per tale ragione, per garantire un momento fondamentale di chiarezza, lo scorso 28 agosto ho protocollato in Comune, indirizzato al sindaco Alessandrini, in qualità di Presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi, una richiesta di accesso agli atti, per conoscere l’entità e la natura dei contributi pubblici ottenuti dal Comitato Organizzatore dei Giochi; la copia del bilancio preventivo, approvato dal Consiglio d’amministrazione, ai sensi dell’articolo 14 del vigente statuto; e gli atti di gestione ordinaria e straordinaria, relativi agli affidamenti dei servizi, come la cena di gala, la ristorazione dei partecipanti con numero dei pasti previsti, l’alloggio dei partecipanti presso gli alberghi con  il numero delle camere utilizzate, il montaggio e lo smontaggio dei palchi, l’utilizzo delle auto noleggiate, la gestione dei biglietti d’ingresso alla cerimonia d’apertura, e tutti gli altri servizi annessi e collegati allo svolgimento della manifestazione, ivi compreso il parere di regolarità amministrativa e della conformità alla legge, sempre previsti nello statuto”.

“La motivazione che ha dettato tale richiesta, riportata nella domanda protocollata, è molto semplice: ‘Tutela degli interessi della collettività legati all’utilizzo di fondi pubblici’, visto che un’amministrazione comunale in predissesto, che ha alzato al massimo le tasse locali salassando i cittadini, e un Governo regionale che, in nome di una spending review forsennata, taglia punti nascita e ospedali, devono giustificare alla collettività come spendono i soldi pubblici”.

“Eppure – conferma Foschi – quella motivazione è stata giudicata irrilevante dal dirigente Guido Dezio che sorprendentemente mi ha negato l’accesso agli atti: ‘Dopo aver esaminato la su richiamata istanza di accesso agli atti – si legge testualmente nella lettera firmata da Dezio – si reputa la stessa carente per ciò che attiene l’aspetto motivazionale, così impedendo allo scrivente Ufficio di conoscere la ragione e l’adeguatezza dell’interesse da parte della Signoria vostra in merito alla necessità di disporre della documentazione richiesta’. Un’affermazione, quella del dirigente, che a questo punto ha fatto sollevare dubbi, sospetti e perplessità: perché la giunta Alessandrini ha ritenuto di non rendere pubblici quei dati che sono tutt’altro che irrilevanti?”.

“Perché impedire alla città di conoscere come sono stati spesi i soldi pubblici? Perché, per l’ennesima volta, la negazione della trasparenza amministrativa? Ovviamente andremo a fondo della vicenda, investendo direttamente il Presidente della Commissione di Vigilanza Masci, al quale chiederemo di reiterare con urgenza l’accesso agli atti, per cominciare una lettura pubblica di quelle carte e capire chi, come, quando, e soprattutto quanto si è speso per i Giochi”.

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