GOVERNO DICE SI’ A GASDOTTO SNAM SULMONA, LA CASINI SI DIMETTE; REGIONE VA AL TAR

23 Dicembre 2017 17:44

Regione - Politica

SULMONA – Il Consiglio dei ministri ha dato parere favorevole sulla centrale di compressione gas che la Snam intende realizzare a Sulmona (L'Aquila), scatenando reazioni di sdegno nella politica abruzzese.

Ad anticipare la notizia era stato con un post su Facebook l'assessore regionale alle Aree Interne, Andrea Gerosolimo, “pronto a dare battaglia e minaccia l'uscita dalla maggioranza di centrosinistra che governa la Regione Abruzzo”.

La decisione del governo è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno in questa parte finale di 2017.

“Ritengo tale atto di una gravità e viltà senza precedenti – le parole di Gerosolimo – Per di più compiuto a poche ore dalla fine della legislatura e proprio quando più nessuno di noi se lo aspettava. Personalmente nelle prossime ore avvierò una profonda riflessione perché la nostra terra viene prima di ogni cosa”.

La centrale di compressione, che dovrebbe sorgere in località Case Pente di Sulmona, è complementare alla rete di gasdotti che Snam ha in programma di realizzare.

“Il Consiglio dei ministri ha concluso la procedura riferita alla Centrale Snam di Sulmona Noi ci costituiremo al Tar avverso la delibera del Consiglio dei ministri per quanto riguarda questa centrale”, ha annunciato il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso.

“Siamo sempre stati contrari, e utilizzeremo tutti gli strumenti che l'ordinamento ci consente per fare in modo che quella delibera venga sospesa e ridiscussa”.

“Nella prossima seduta dell’esecutivo regionale promuoverò la produzione di idoneo ricorso giudiziario sul recente provvedimento assunto dal governo sulla centrale Snam in Sulmona”, ha invece annunciato al Germe il sottosegretario regionale con delega all'Ambiente Mario Mazzocca.

“Abbiamo già affrontato tale eventualità – ha aggiunto – ipotizzandone il relativo scenario, nella odierna seduta di Giunta regionale. Il recentissimo atto governativo si sostanzia nella condivisione dei pareri favorevoli nel procedimento autorizzativo invocando il preminente interesse strategico nazionale dell’opera; fra questi pareri vi è il Decreto di compatibilità ambientale rimesso dal Ministero dell’Ambiente il 27 marzo 2011 (la Regione Abruzzo, assente in detta ed in altre pregresse occasioni, non espresse parere alcuno). La scelta ubicazionale del governo, per altro interessante un’area ad alto rischio sismico e ad elevato valore ambientale, negli ultimi tre anni è stata costantemente e competentemente osteggiata e respinta dalla Regione Abruzzo in tutte le forme possibili”.

“La battaglia, pertanto, continua, per ora al Tar Lazio (sulla centrale di compressione), successivamente (in ordine al 4′ tratto di metanodotto) nelle sedi deputate, ribadendo i paletti che riteniamo difficilmente sormontabili in ordine alla mancata osservanza di disposizioni legislative da tempo vigenti e relative al tema degli usi civici”, ha concluso Mazzocca.

LE REAZIONI

LOLLI, “DECISIONE CHE PENALIZZA IL TERRITORIO, ERRORE DEL GOVERNO”

“Un errore che faremo di tutto per correggere seguendo le strade che la legge ci permette di percorrere”, ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, presente ieri in seduta del Consiglio dei ministri in rappresentanza della Regione Abruzzo. 

“Anche in quella sede – ha spiegato il vicepresidente – ho confermato la netta contrarietà della Regione sulla realizzazione della centrale di decompressione. Siamo stati sempre contrari ad una soluzione del genere e lo abbiamo ribadito anche davanti al Governo quando ha deciso di avocare a sé la decisione finale sulla centrale per superare il blocco che si è creato all'interno della Conferenza del servizi”. La posizione della Regione “non è mai stata una posizione strumentale”, al contrario “abbiamo sempre motivato il nostro dissenso”. 

In questo senso, davanti al Governo, il vicepresidente Lolli ha sottolineato che “la realizzazione della centrale di decompressione va a compromettere un territorio di alto valore naturalistico e ambientale, tra i più importanti a livello regionale. Non solo – ha ribadito Lolli davanti al presidente del Consiglio Gentiloni e ai Ministri – stiamo parlando di un'area ad alta fragilità sismica, sottoposta da parte dell'Ingv a particolari azioni di monitoraggio e controllo proprio per la specificità sismica. Quanto accaduto in Austria qualche giorno fa dovrebbe far capire quanto sia pericoloso realizzare un'opera del genere in Valle Peligna”. 





Subito dopo la decisione del Consiglio dei ministri, il presidente della Giunta regionale “ha dato mandato – spiega Lolli – all'Avvocatura regionale di esaminare con attenzione tutti gli atti in modo da predisporre il ricorso davanti al Tar”. 

D'ALESSANDRO, “BATTAGLIEREMO AL TAR”

“Purtoppo tutto nasce con il Decreto di compatibilità ambientale rimesso dal Ministero dell'Ambiente il 27 marzo 2011 (la Regione Abruzzo, assente in detta ed in altre pregresse occasioni, non espresse parere alcuno). Noi ora battaglieremo al Tar”, ha scritto sempre su Facebook il consigliere regionale del Partito democratico Camillo D'Alessandro.

PEZZOPANE, “IL GOVERNO CI RIPENSI”

“Continuo ad essere contraria. E non mollo la battaglia”, dice in una nota la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane.

“Il clima natalizio non ha purtroppo impedito che dal Consiglio dei ministri di ieri venisse fuori una notizia davvero preoccupante. È stato infatti dato l'ok al progetto per la centrale di compressione a gas Snam nel comune di Sulmona invocando il 'preminente interesse nazionale' dell'opera. Questa scelta del Consiglio dei ministri è avvenuta in aperta contraddizione con la volontà della Regione Abruzzo, ribadita anche ieri dal vicepresidente Giovanni Lolli, presente alla riunione”.

“Voglio rimarcare per l'ennesima volta – continua la Pezzopane – che l'area individuata per l'impianto ricade in zona ad alto rischio sismico e che proprio dalla commissione Grandi rischi essa viene considerata come un'area in cui potrebbero accadere eventi sismici di portata rilevante. Il Governo ci ripensi, considerando che la Regione già in queste ore sta predisponendo ogni iniziativa anche legale per scongiurare il progetto”.

“In particolare, si valutino altre possibilità, sia come area, sia come impianto. Proprio non ci voleva, considerando che questi sono stati giorni molto positivi per l'Abruzzo, visto i numerosi importanti risultati contenuti nel decreto fiscale, nella legge di bilancio e, proprio ieri, con l'approvazione della legge del bimillenario di Ovidio”, conclude la Pezzopane.

CASINI, “DECISIONE È BEFFA”

La decisione del governo di autorizzare la centrale ed il gasdotto Snam “suona come una beffa, a poche ore dall'approvazione della legge sul Bimillenario Ovidiano”.

È la prima reazione del sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, colta come tutti di sorpresa da una decisione assolutamente imprevista che sa quasi di agguato proditorio ai danni dei cittadini del Centro Abruzzo e delle loro istituzioni rappresentative. Il governo, ignorando i pareri contrari delle istituzioni locali e regionali e calpestando le legittime attese dei cittadini, ha motivato la decisione invocando il “preminente interesse strategico nazionale dell'opera”.

“Contro il parere del territorio, passando sulla testa delle comunità e senza informare. Contro ogni logica, in un'area ad alto rischio sismico” ha sottolineato il sindaco, indignata dalla novità venuta da palazzo Chigi.

“È una cosa vergognosa fatta proprio a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere – ha concluso Casini – Pagina nera per la storia di questa Valle e un inaccettabile affronto da questo governo che si esprime contro il parere di Regione, Provincia e Comune”.

“Davanti alla gravissima decisione di autorizzare la centrale di compressione gas a Sulmona non posso che rimanere basita e sentirmi offesa come cittadina e come amministratore che vive in un Paese che ho sempre creduto democratico ma che in questo momento stento a riconoscere tale – ha dichiarato l'assessore all'Ambiente, Alessandra Vella – non possono essere assunte decisioni senza ascoltare la voce dei cittadini e ignorare i rischi a cui gli stessi vengono violentemente esposti. Non possiamo e non dobbiamo accettare tutto questo”.





DI STEFANO, “REGIONE E PD A ROMA NON CONTANO NULLA”

“Rimaniamo stupiti dalle affermazioni del sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Mazzocca circa l’autorizzazione che il Consiglio dei ministri ha deliberato per la centrale di compressione a Case Pente di Sulmona, proposta dalla società Snam Rete Gas”, il commento del deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano.

“Non ritengo credibile che il Governo regionale, come sostiene il sottosegretario Mazzocca, non sapesse nulla circa le intenzioni del Governo nazionale, dello stesso orientamento politico di quello della Regione Abruzzo. Se così fosse, davvero questa Regione e il Partito democratico, con a capo il presidente D’Alfonso, nei vertici romani non contano nulla”.

“La coerenza è un valore e la Regione dovrebbe avere almeno la decenza di non fare il gioco delle parti, cioè di non essere contraria in Abruzzo e favorevole a Roma e di conseguenza di non prendere in giro gli abruzzesi come spesso la sinistra ci ha abituato a veder fare. Ricordo ad esempio il caso Trivelle che solo la sollevazione popolare ha poi bloccato”, conclude Di Stefano.

MENCHINELLI, “BRUTTO REGALO DI NATALE”

“Quello di ieri è stato il peggior regalo che il governo targato Pd potesse fare al nostro territorio per le feste di Natale. È stata un mossa che in sordina hanno voluto far pesare sulle nostre teste. Questo dimostra la scelleratezza che la sinistra al governo è stata capace di utilizzare per calare contro il parere contrario dei territori opere impattanti”.

Lo afferma Antonio Menchinelli, coordinatore cittadino di Forza Italia.

“Insieme al governo nazionale, il fallimento di ieri è anche da attribuire al governo civico e di centrosinistra regionale che con la storia del rinvio delle conferenze di servizi al ministero credeva di poter nascondere la polvere sotto il tappeto e anestetizzare i cittadini del territorio in chiave pre-elettorale” continua il rappresentante FI.

“Purtroppo l'infedeltà degli attuali amministratori verso i nostri concittadini peligni è tangibile e di una assoluta gravità” conclude Menchinelli.

CARUGNO, “ENNESIMA FERITA A TERRITORIO PELIGNO”

“La decisione del Governo di realizzare a Sulmona la centrale di compressione del gas è l'ennesima ferita ad un territorio che davvero potrebbe fare dell'ambiente la risorsa primaria della propria economia”.

Lo dichiara Massimo Carugno, componente della segreteria nazionale del Psi.

“Bisogna dire però che questa è una decisione che parte da molto lontano e che ha parecchi progenitori equamente divisi tra le opposte parti politiche – aveva precisato l'esponente socialista – la decisione finale è stata assunta ieri, e forse non era più possibile cambiarla, ma la genesi del progetto, e la discussione sulla sua opportunità, parte molti anni prima quando in Italia e in Abruzzo comandavano altri. Allora forse davvero si poteva fare qualcosa e buona parte di responsabilità grava proprio su chi, allora, governava il territorio a Sulmona come in Regione e non credette con convinzione di cambiare le cose”.

 

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