GRAN SASSO ACQUA: NUOVO PRESIDENTE IN 15 GIORNI, DERBY SANTANGELO-PERROTTI O UN PAPA STRANIERO?

di Alberto Orsini

30 Giugno 2017 20:40

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – Verrà deciso in un paio di settimane, nell’assemblea che dovrebbe tenersi il prossimo 17 luglio, il destino della Gran Sasso Acqua, la società idrica del comprensorio aquilano partecipata al 46% dal Comune capoluogo.

Il nuovo sindaco, Pierluigi Biondi, impegnato in queste ore con le trattative per le nomine di Giunta, si troverà di fronte alla prima, complessa partita sulle aziende comunali, alle prese, tra l’altro, con una successione pesante: quella ad Americo Di Benedetto, presidente degli ultimi 11 anni nonché candidato del centrosinistra che ha sconfitto al ballottaggio per la fascia tricolore.

L’indicazione del nuovo presidente è in capo al primo cittadino, che rappresenta l’azionista di maggioranza relativa, e giungerà dopo un bando emesso dalla stessa azienda nei prossimi giorni con scadenza intorno al 13 luglio, per la selezione dei curriculum.

Da decidere non c’è solo il presidente, che ha uno stipendio di 30 mila euro annui, ma anche i due consiglieri d’amministrazione, uno dei quali con il ruolo di vice presidente, che ne prendono 18 mila dopo gli ultimi tagli.

E poi i tre componenti del collegio sindacale e ancora il revisore legale, per un totale di 7 caselle di squisita nomina politica.





Di queste, secondo quanto si è appreso, 5 dovrebbero essere espressione dell’attuale e nuova maggioranza di centrodestra, e 2 riservate al centrosinistra finito all’opposizione.

La partita per la successione è al momento interna, anche se molti nomi rimangono coperti e finiranno direttamente sulla scrivania di Biondi. Non si esclude neanche la presenza di manager di fuori città, visto che non ci sono certo vincoli di provenienza.

Chi non nasconde le sue mire è l’attuale vice, Salvatore Santangelo, che peraltro oggi ha incontrato Biondi nel corso delle consultazioni sulla nuova Giunta.

Sul suo nome, si era appreso da ambienti di centrodestra, sembrava potessero esserci veti in virtù della sua trasversalità con il centrosinistra (è molto apprezzato da Massimo Cialente) e dei suoi rapporti passati con il nuovo sindaco non proprio idilliaci, ma da quanto trapela oggi la situazione sembrerebbe tendere a normalizzarsi.

Oltre a lui dovrebbe essere della partita Ettore Perrotti, presidente dell’ordine dei commercialisti (succeduto proprio ad Adb) e attualmente componente del Collegio sindacale della Gsa, in una sorta, quindi, di “derby” tutto interno con Santangelo.

La carica di presidente è sicuramente ambìta, ma non manca di incognite.





La Gsa, infatti, viene definita “azienda modello” e certo se la passa meglio rispetto alle altre disastrate società idriche abruzzese, sebbene incomba spesso lo spettro della fusione in un’unica Spa regionale che rimescolerebbe le carte, probabilmente in peggio per il comprensorio aquilano: una dinamica contraria a quanto, sulla carta, potrebbe accadere per esempio nei trasporti, con l’ingresso, questo invece agognato, della società aquilana Ama dentro la regionale Tua.

Il futuro della Gran Sasso, inoltre, è legato ormai più all’attività ordinaria che alle grandi opere che, al contrario, hanno caratterizzato l’attività dal 2009 a oggi: su tutte, il mega lavoro da 80 milioni di euro complessivi, divisi in due lotti che hanno visto entrambi Gsa come stazione appaltante, per la realizzazione dei nuovi sottoservizi del capoluogo.

È circa a metà, il primo lotto, realizzato dalla società Asse Centrale, e con la nuova presidenza verranno messe in archivio le polemiche per il conflitto d’interesse di Di Benedetto, rimasto presidente per tutta la campagna elettorale, e a tutt’oggi lo è, mentre uno dei realizzatori, Gianni Frattale, era anche uno dei suoi grandi elettori, e mentre ad Asse Centrale a metà dell’opera venivano riconosciuti, come anticipato da AbruzzoWeb, 740 mila euro di “riserve” per spese impreviste, situazione definita “evidente forzatura” dall’allora candidato e oggi sindaco Biondi.

Il secondo lotto, caratterizzato da ricorsi che hanno rallentato l’iter, e secondo alcuni anche dalla volontà politica di far aprire i cantieri dopo il voto per non perdere consensi, è destinato a partire a breve e vedrà la chiusura al traffico o il restringimento per i lavori di due arterie-chiave della periferia aquilana, via Strinella e via della Croce Rossa, con prevedibilissimi disagi.

La società appaltante e il suo presidente non dovranno gestire direttamente le operazioni e le eventuali crisi, come amava ripetere Di Benedetto una volta assegnato l’appalto ai realizzatori il compito di Gsa è concluso, ma almeno di striscio verranno coinvolti e in sintesi, a differenza che in passato, il nuovi presidente sarà verosimilmente destinato a incappare in più oneri che onori.

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