GRAN SASSO: DUE ALPINISTI MORTI, ALTRI TRE SALVI PER MIRACOLO

30 Aprile 2017 12:48

Teramo - Cronaca

TERAMO – Due alpinisti morti sul versante teramano del Gran Sasso, nei pressi del monte Brancastello.

Altri tre alpinisti, e non uno solo come appreso in un primo momento, si sono salvati rimamendo sotto shock. È stato uno dei superstiti a dare l'allarme.

Sono due alpinisti teramani, Francesco Carta, che avrebbe compiuto tra qualche giorno 45 anni, residente a Cermignano e trasferitosi a Bisenti per via del terremoto, ed Enrico Faiani, artigiano 60enne stimato e conosciuto, di Castelli, le vittime della tragedia, che si è consumata a poco più di 2 mila metri di quota intorno alle 9.30.

Una salma è stata recuperata subito e portata all'obitorio dell'ospedale Mazzini di Teramo, l'altra intorno alle 13.

Sul posto il soccorso alpino e speleologico (Cnsas) e il 118.





LA PROCURA APRE UN'INCHIESTA SULL'INCIDENTE

La magistratura ha aperto un'inchiesta sull'incidente avvenuto sul versante teramano del Gran Sasso in cui sono morti due alpinisti teramani, Francesco Carta, 45 anni, ed Enrico Faiani, 60.

L'indagine è affidata ai Carabinieri della stazione di Isola del Gran Sasso (Teramo), competenti per il territorio in cui è avvenuto l'incidente.

Il Brancastello, e in particolare il Vallone di San Pietro, fa parte del massiccio del Gran Sasso sul versante teramano e guarda verso Isola del Gran Sasso.

I due facevano parte di un gruppo di 5 amici che di buonora hanno “attaccato” la parete ognuno per suo conto, con picconi, ramponi e corde, senza essere legati l'uno all'altro.

La tragedia è avvenuta quando il sole era caldo e alto, ma la parete ancora ghiacciata.





All'improvviso, una delle due vittime ha perso la presa alla roccia ed è scivolata, travolgendo il compagno che era subito sotto di lui.

Entrambi sono volati radenti alla roccia. Il primo è finito su una terrazza a circa 3-400 più in basso, l'altro più giù di altri 100 metri. Salvi per miracolo gli altri tre.

Oltre l'identificazione e la raccolta delle testimonianze c'è da verificare con esattezza la causa della tragedia, ma è molto probabile che sia avvenuta per un errore umano e per la casualità dell'improvvisa assenza di aderenza alla parete.

Il bilancio sarebbe potuto essere più pesante se la caduta avesse coinvolto gli altri tre del gruppo: presumibilmente Carta e Faiani erano gli ultimi della fila dei cinque.

Le salme sono state composte all'obitorio dell'ospedale Mazzini di Teramo dove amici e parenti dei due alpinisti si sono recati per rendere loro omaggio.

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