GRAN SASSO: ZICHICHI, ”GUERRA NUCLEARE DURA 2 ORE, LABORATORIO NON E’ RIFUGIO”

15 Gennaio 2018 16:44

L'Aquila -

L’AQUILA – “La guerra nucleare non è come la guerra napoleonica, in cui prima si conquista un Paese e poi un altro, ma si conclude in due ore, e l’Italia è esposta a ricevere due bombe in un’ora per via dei sottomarini che si trovano nelle acque internazionali. Come fa un governo, in un’ora, a raggiungere il Gran Sasso e mettersi in questo rifugio?”.





Cosi il fisico Antonino Zichichi, fondatore dei Laboratori del Gran Sasso, svelando, durante la cerimonia del trentennale della struttura, alcuni dettagli dei forti ostacoli riscontrati nella fase di progettazione e realizzazione dei laboratori.

“Ci accusavano di voler fare un rifugio antiatomico per il governo sotto il Gran Sasso, la difesa del progetto da parte di Enrico Fermi, di sua moglie Laura e di Bruno Pontecorvo fu fondamentale per aggirare le opposizioni – ha ricordato – Marco Pannella occupò la zona con una cinquantina di persone, non si poteva lavorare. Venni e feci un discorso in cui li convinsi. Fu onesto, dopo la mia dichiarazione capì la cosa, si schierò a favore e fu un sostenitore”.





Rivolgendosi al capo dello Stato, Sergio Mattarella, presente in sala, Zichichi ha rimarcato l’importanza di una “alleanza tra scienza e politica per il progresso e il bene della nostra civiltà”.

“Il progetto lo presentai in Senato nel 1979 – ha ricordato – Il silenzio cosmico avrebbe permesso di misurare l’incredibile longevità del protone, la cui vita è miliardi di volte più lunga di quella dell’universo. All’epoca pochi fisici ci credevano”. (alb.or.)

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