GUARDIAGRELE: ”EX MERCATO COPERTO PER ATTIVITA’ MIGRANTI”, PROTESTE DEI CITTADINI

di Azzurra Caldi

20 Settembre 2018 07:15

Chieti - Cronaca

GUARDIAGRELE – Polemiche a Guardiagrele (Chieti) dove, in questi giorni, è esploso un nuovo caso migranti. Tutto è partito dalla falsa notizia dell'arrivo di altri ospiti, oltre a quelli che si trovano all'Hotel Granata attraverso il sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), gestito dalla cooperativa Matrix. 

A generare questo fraintendimento, la volontà dell'amministrazione comunale di riqualificare il palazzo dell'ex mercato coperto, nel centro storico, “per farne un polo di innovazione completo di tutte le tecnologie e le attrezzature necessarie a garantire luoghi e spazi condivisi di coworking, di crescita professionale e personale dei ragazzi che vorranno usufruirne”, si legge nel testo del progetto Wow (Windows on the world) presentato al ministero dell'Interno. “Un progetto sociale per tutti”, precisa l'amministrazione, ma i fondi vengono erogati in relazione ai programmi relativi all'integrazione dei migranti dello Sprar.

Una proposta che ha provocato un diffuso malcontento tra i cittadini che si dicono pronti ad organizzarsi per contrastare le disposizioni dell'amministrazione. 

Attualmente i migranti ospitati nell'hotel sono circa una cinquantina. L'adesione alla rete Sprar, che risale all'anno scorso, è stata fortemente voluta dall'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Simone Dal Pozzo, in quanto, come precisato dal primo cittadino, “siamo per natura favorevoli all'accoglienza e perché, attraverso questa rete, si può evitare un futuro collocamento nel territorio comunale di altri Cas”.





Tra le intenzioni dell'amministrazione comunale, quindi, ci sarebbe quella di portare avanti progetti di “integrazione” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio. In programma, infatti, ci sono percorsi di informazione, assistenza e orientamento al fine di arrivare ad un inserimento socio economico.

“E' proprio da questo principio che hanno preso piede ambigue congetture – spiega Dal Pozzo -. L'intenzione di questa amministrazione è quella di portare avanti un reale progetto di inserimento dei migranti e per farlo stiamo pensando di mettere a disposizione la struttura dell'ex mercato coperto”. 

Nell'ambito della revisione del quadro finanziaro pluriennale del Pon legalità (Piano operativo nazionale) l'Unione europea ha destinato risorse aggiuntive all’Italia, per potenziare il sistema di accoglienza ed integrazione dei migranti, dando spazio ai comuni che progettano sulla valorizzazione, il recupero e l’adeguamento di beni immobili pubblici da destinare proprio a queste esigenze.

Con questi fondi aggiuntivi dell’Europa, il Ministero dell’Interno ha emesso un avviso pubblico per l’individuazione di progetti di miglioramento dell’accoglienza e dell’integrazione/inclusione dei migranti.

L’avviso è rivolto esclusivamente ai comuni, appartenenti alla rete Sprar, delle Regioni (denominate in transizione) Sardegna, Molise e Abruzzo e proprio per questo, Guardiagrele risulta essere nella lista dei potenziali beneficiari del Pon.





“Tra gli interventi di 'accoglienza integrata', la nostra scelta è ricaduta sulla linea C – spiega l'assessore comunale alle politiche sociali Inka Zulli -, ovvero sulla realizzazione di luoghi e spazi di integrazione e inclusione dei migranti con le comunità locali, quali, a titolo esemplificativo, centri culturali, centri di aggregazione sociale, spazi per attività formative, strutture sportive o ricreative, centri polifunzionali per l’erogazione di servizi di integrazione sociale e lavorativa”.

“Questa scelta – aggiunge Zulli – ricalca perfettamente la nostra volontà di ridare dignità allo stabile dell’ex mercato coperto, da anni in totale abbandono. La richiesta che fa il nostro progetto 'Wow' ammonta a 500 mila euro, necessari sia per la completa ristrutturazione dello stabile, sia per l’acquisto di tutte le attrezzature e tecnologie necessarie”.

“Si tratta di un modo concreto, all’avanguardia e ambizioso di fare innovazione ed inclusione sociale, nel quale crediamo fortemente”, conclude l'assessore.

Ma l'iniziativa non ha trovato il sostegno unanime dei cittadini, alcuni dei quali si dicono pronti a promuovere una raccolta firme per scongiurare che il progetto vada in porto. Le preoccupazioni, in primis, riguardano il problema sicurezza. E poi che si riqualifichi una struttura pubblica a questo scopo è considerato fuori da ogni logica. 

“Nei prossimi giorni – annunciano alcuni residenti – valuteremo quali iniziative intraprendere per contrastare questa scelta scellerata. Viene da chiedersi come sia possibile che i fondi vengano stanziati solo quando di mezzo ci sono i migranti, come mai in questi casi le procedure non incontrino ostacoli, come avviene puntualmente in altre circostanze. Daremo battaglia affinché, per una volta, questa amministrazione, che dovrebbe mettere al primo posto le esigenze dei suoi cittadini, la smetta di interessarsi eslusivamente dei migranti e cominci ad amministrare per il bene di tutta la comunità”.

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