IL 2018 SHOW DI LINO GUANCIALE, ”DA PICCOLO MI VEDEVO GIA’ ATTORE, ORA E’ LA MIA VITA”

di Loredana Lombardo

1 Gennaio 2018 09:00

L'Aquila -

L'AQUILA – “Fare l’attore non è una cosa che scegli. Arrivi a un certo punto in cui senti di dare spazio a un desiderio e io, fin da piccolo, ho sentito di rispondere a questa necessità, cioè a quella di assecondare il mio amore per il cinema”.

Per il primo dell'anno si racconta così ad AbruzzoWeb Lino Guanciale, 38 anni, attore del momento di fiction, teatro e tv, originario di Avezzano (L'Aquila).

“Ad Avezzano – spiega Guanciale – il teatro c’è, ma non così sviluppato. La mia famiglia non era abituata ad andarci e così, attraverso la tv, guardavamo le commedie di Eduardo De Filippo o altri grandi artisti della gloriosa epoca post bellica italiana. Non ho, quindi, un pedigree da adolescente 'theatre-oriented'. Da un punto di vista cinematografico invece sì, anche da spettatore”.

L'amore per la recitazione arriva in adolescenza, dopo il diploma di liceo a scientifico, a 19 anni.

“Avevo paura che il dedicarmi anima e corpo a questa passione potesse sconvolgermi la vita che, invece, vedevo instradata su cose più sicure – ricorda – Mio padre è medico e pensavo che seguirne le tracce fosse la cosa più giusta. Poi, però, dopo uno spettacolo organizzato a scuola dal Teatro dei Colori che, assieme alla compagnia Lanciavicchio, organizzava laboratori nei vari licei avezzanesi, durante l’ultimo anno di scuola, ho assaggiato per la prima volta l’amore per il palcoscenico. Una sorta di rivelazione!”.

Da qui la scelta di frequentare l'Accademia nazionale d’Arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma.





“Da giovane, nella mia completa ignoranza, ero convinto che fosse l’unica scuola in Italia. Poi mi sono accorto che non è così, tra Genova, Torino, Milano e Roma ve ne sono almeno altre quattro. Provai però lì, grazie anche ai consigli di mio nonno che mi citava sempre il grande Vittorio Gassman. Tutti i più grandi sono passati da Roma. È tra le più antiche del nostro Paese”.

Il primo provino a 21 anni, dopo aver sostenuto e superato i test d’ingresso a medicina a Roma per seguire quindi le orme paterne. “Ai miei dissi che la mia ambizione era un'altra, mio padre disperato non sapeva come aiutarmi in quel campo”.

La gavetta è iniziata proprio ad Avezzano, con il Teatro dei Colori, “grazie al quale mi sono fatto le ossa”, ammette. Ha avuto poi in quegli anni la fortuna di lavorare con gente come Gigi Proietti o Luca Ronconi, con grandi attori come Massimo Populizio Umberto Orsini

E dopo il palcoscenico la decisione di aprirsi al cinema e alla televisione, i due ambiti in cui si è consacrato tra gli idoli del momento, soprattutto con una delle ultime interpretazioni che lo hanno portato a vestire i panni di un fascinoso medico legale, per la gioia paterna, Claudio Conforti, nella fortunata serie L'Allieva, trasmessa da Raiuno, che ha portato in tv i libri della scrittirce e medico legale Alessia Gazzola.

La seconda stagione, visto il successo della prima, è in arrivo.

“Si, sarò ancora Claudio Conforti. Qesto personaggio mi ha dato moltissimo a livello di feeling col pubblico, stiamo girando le riprese della seconda stagione, contemporaneamente ho anche terminato di girare la stagione di Non dirlo al mio capo e sono in procinto di girare il seguito de La porta rossa, progetto a cui sono affezionato perché mi ha messo molto alla prova”.





E poi ancora palcoscenico, a Roma, fino al 7 gennaio con I ragazzi di vita di Pierpaolo Pasolini al Teatro Argentina. Nel corso di quest'anno arriverà anche La classe operaia va in Paradiso, adattamento teatrale del film di Petri.

Ma ci sono anche progetti che coinvolgono anche L'Aquila, con cui mantiene un legame affettivo grazie al rugby, che ha praticato con l'Usa rugby di Avezzano e che lo ha portato tante volte in tarsferta nel capoluogo.

“Spero di tornarci presto – dice a tal proposito – anche se i miei impegni del 2018 non mi danno certezze. Ora che la città sta rifiorendo, si deve insistere per contribuire alla sua rinascita. Non mi farò scappare l’opportunità di fare il mio in questa direzione”.

Sempre in Abruzzo, Guanciale cura ad Avezzano la stagione di prosa del Teatro dei Marsi, con la quale stanno riscuotendo tanti successi. “Un primo bilancio di questa parte della stagione non può che essere positivo, con un record di abbonati, 601, e 3 spettacoli, abbiamo sfiorato sempre il tutto esaurito a 790 posti. Il pubblico, entusiasta e partecipe, si sta legando molto alla nostra realtà”.

In una stagione di prosa che sta dando molta importanza alla comunicazione. “Abbiamo investito molto nell’attività tardo pomeridiana della stagione di prosa, moltiplicando gli incontri con gli artisti, grazie alla mini rassegna Il Teatro Incontra – evidenzia – In cantiere ci sono pure nuovi progetti, ambiziosi, che consentirebbero al Teatro dei Marsi di avviarsi anche a una svolta da un punto di vista di ricezione di fondi per sostenere questa attività che, ripeto, sta avendo un successo straordinario”.

E con questa grinta va sempre avanti con l'obiettivo di “crescere, essere ambiziosi e non appagarsi del lavoro svolto. Puntiamo in alto, non lo nascondiamo. Abbiamo ottime chance di riuscirci, anche grazie a numeri che in regione possiamo vantare solo noi. Avezzano è una città già importante, ma ha delle risorse che possono farla sentire ancora più viva sotto tanti aspetti”, conclude.

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