L'AQUILA – Una nuova emergenza rischia di mettere in ginocchio la zootecnia dell’Abruzzo interno: il costo esorbitante del fieno, merce rara a causa delle gelate prima e della siccità poi, schizzato da 7 a 20 euro al quintale.
L’allarme viene lanciato ad AbruzzoWeb da Gino Guetti, presidente del Comitato spontaneo degli allevatori della Provincia dell’Aquila, che riunisce una cinquantina di imprenditori, già in forte difficoltà e che ora chiedono di essere in qualche modo aiutati dalla Regione Abruzzo e dal governo, anticipando, per esempio, il ritorno nei pascoli montani.
Il problema è praticarmente grave nelle montagne aquilane, ma riguarda un po’ tutto l’Abruzzo interno e anche le regioni limitrofe come Lazio, Marche e Molise.
“Tutto è cominciato con la gelata di fine maggio 2017, che ha compromesso il primo raccolto di fieno – spiega Guetti a questo giornale – Poi quella scorsa si è rivelata un’estate particolarmente calda e senza pioggia e anche i raccolti di giugno e luglio sono stati molto scarsi. E così ora il fieno necessario per alimentare gli animali nelle stalle è diventata merce rara non solo in Abruzzo, ma pure nelle regioni limitrofe e viene venduto alla cifra folle di 20 euro a quintale, il triplo del costo degli anni passati”.
Ad aggravare la situazione nella conca aquilana, è stato anche il divieto di irrigazione dei campi, a causa della contaminazione di salmonella del fiume Aterno e del fiume Vera.
La conseguenza dei costi impazziti del foraggio è che, oramai, non conviene quasi più mantenere mucche da latte, da carne, cavalli e pecore dentro le stalle.
E molti allevatori stanno infatti svendendo i capi di bestiame, oppure tengono i loro animali “a dieta” per farsi bastare il poco fieno che hanno.
Questo significa produrre, poi, quantità molto minori di latte e carne.
“Chiediamo alla Regione Abruzzo e al governo di aiutarci a far fronte a questa emergenza – afferma poi Guetti – Una soluzione potrebbe essere quella, per esempio, di anticipare il ritorno nei pascoli, delle mucche da carne e dei cavalli, molto prima di giugno come prevedono le attuali regole sulla demonticazione”.
Altra soluzione invocata dagli allevatori è un sostegno economico mirato per importare fieno, per esempio dalla Francia.
“Il problema non è solo il costo del foraggio, manche l’estrema difficoltà a reperirlo – conclude – Con una significativa importazione, sostenuta dalla mano pubblica, per colame le spese di trasporto, si riuscirebbe ad abbassare sensibilmente i costi”.
Download in PDF©