NELL'ORDINANZA DEL GIP UN FIUME DI INTERCETTAZIONI TELEFONICHE E AMBIENTALI

IL MEDICO CHE VENDEVA FALSI CERTIFICATI, ”VIENI TRASCURATO E MENO PARLI MEGLIO E”’

di Marco Signori

25 Maggio 2018 06:30

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – “Papà non lo far venire tutto bello acchittato, lo devi far venire trascurato, con la barba lunga, insomma un po' dimesso. Gli ultimi quattro o cinque giorni non ti fare la barba, non venire con la giacca… Fallo dire a me, se tu parli dimostri che ragioni, io qua ho detto che tu c'hai la demenza senile. Tu non devi commentare le cose, non devi raccontare, perché sennò il medico dice 'ma questo sta meglio di me'. Tu meno parli e meglio è”.

È una delle conversazioni che il responsabile del Centro di salute mentale della Asl di Avezzano, Angelo Gallese, finito agli arresti con l'accusa di produrre falsi certificati medici in cambio di denaro, ha intrattenuto con un uomo e il suo anziano padre, registrata da una telecamera nascosta che la Guardia di finanza ha piazzato nel suo ufficio.

“Se ti fa una domanda fai finta che non hai capito”, insisteva il dirigente medico con il proprio interlocutore, durante un incontro che precede la visita con la commissione medica, “perché io qua firmo che ci senti poco e che ci vedi poco”.

In un altro frammento del video registrato dalle fiamme gialle nello studio di Gallese, si vede il medico che riceve una somma di denaro pari a 250 euro da un altro dei “clienti” dell'”emporio” di falsi certificati medici, che prima di consegnargliela la riconta.





In un altro caso si assiste quasi ad una confessione in diretta: “Qua ogni volta che vieni io faccio un falso”, dice Gallese ad un paziente.

È proprio lo psichiatra 62enne che nel 1994 corse a sindaco con Forza Italia contro Mario Spallone, che poi ebbe la meglio, la figura chiave dell'inchiesta “Tutti per uno” della Procura di Avezzano che vede indagate 18 persone in tutto, tra cui il consigliere provinciale di Forza Italia Gianluca Alfonsi, di cui 10 destinatarie di ordinanza di custodia, tre in carcere e due ai domiciliari.

Insieme a Gallese, Arnaldo Aratari, ex professore e patron del centro di riabilitazione Medisalus di Gioia dei Marsi (L'Aquila), a cui la Guardia di Finanza nel novembre scorso ha sequestrato beni per oltre 200 mila euro proprio perché, secondo gli investigatori, aveva richiesto ed ottenuto lo stato di invalidità attestando false patologie; attestazioni che, spesso carenti anche di adeguata documentazione sanitaria, avrebbero tratto in inganno le commissioni mediche deputate alla certificazione delle malattie invalidanti.

La terza figura attorno alla quale ruota l'inchiesta a da cui ha origine il procedimento, è il suocero di Aratari, Guglielmo Mascitelli.

Nelle 78 pagine dell'ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano Maria Proia su richiesta del pm Roberto Savelli, c'è un fiume di intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno consentito agli investigatori di ricostruire quella che viene definita “una costante attività di redazione di certificati medici falsi” all'interno del Centro di salute mentale.





Gallese, che aveva scoperto di essere tenuto sotto controllo e, grazie al brigadiere dei carabinieri Carmine Macerola (ai domiciliari), “esperto di intercettazioni e degli apparati normalmente utilizzati per tali scopi”, di avere una cimice nell'ufficio, insieme alla moglie Tiziana Mascitelli ha anche pedinato un maresciallo della Guardia di finanza che stava conducendo le indagini, dopo essersi, lui e la moglie, “adoperati allo scopo di indivudare l'autovettura” del militare.

Destinatari di ordinanza di custodia in carcere, insieme a Gallese, ex consigliere comunale di Forza Italia ad Avezzano, a cui è stata notificata in una struttura di Tivoli (Roma) dove è stato ricoverato ieri sera ed è ora piantonato, e ad Arnaldo Aratari, il pregiudicato Orlando Morelli.

Ai domiciliari sono finiti Mario Panunzi, 72, di Avezzano, imprenditore ed ex consigliere ed assessore regionale all'agricoltura, Tiziana Mascitelli, 52, di Gioia dei Marsi, moglie di Aratari, Luigi Maiello, 48, di Avezzano, agente di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Avezzano, Maria Palma Di Biase, 64, di San Benedetto dei Marsi, Gino Arioli, 65, medico di Ortucchio (L'Aquila) e Carmine Macerola.

Giuseppe Agostinacchio, 52enne di Roma, anche lui carabiniere in congedo, è irreperibile, secondo quanto si è appreso sarebbe all'estero da alcuni giorni. Anche i sette ai domiciliari sarebbero clienti di Gallese.

Gli otto indagati a piede libero sono il consigliere provinciale di Forza Italia Gianluca Alfonsi, Paolo Di Bella, Njiac Shahini, Ida Morelli, Paola Fracassi, Guglielmo Mascitelli, Mauro Arcangeli e Raffaele La Russa.

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