PRIMI SCRICCHIOLII DOPO IL TRIONFO DI MARCO MARSILIO. IL LEADER DI AZIONE POLITICA: ''E' MEGLIO PARLARE TRA DI NOI CHE SUI GIORNALI''

IL REBUS PER LA NUOVA GIUNTA REGIONALE, BRACCIO DI FERRO FI-LEGA E ZELLI SBOTTA

di Marco Signori

15 Febbraio 2019 21:16

Regione - Politica

L'AQUILA – Se per la Lega i tempi per la composizione della nuova giunta regionale saranno brevissimi, dalle prime dichiarazioni raccolte tra i leader di partiti e movimenti che hanno contribuito alla vittoria di Marco Marsilio di Fratelli d'Italia, sembra che si vada in un'altra direzione.

Il Carroccio è pronto a rivendicare quattro dei sei assessori, tra cui il vice presidente, e il presidente del Consiglio, e Forza Italia sembra irremovibile dalla richiesta di due postazioni nell'esecutivo, tra cui proprio la stessa presidenza dell'assemblea, ma con questa ripartizione rimarrebbe a bocca asciutta Azione Politica, che con il suo leader Gianluca Zelli ad AbruzzoWeb dice che “nulla è stato ancora condiviso”.

Le grandi manovre sono iniziate mentre Marsilio, che comunque è in contatto con i leader dei partiti, è ancora in ferie e dovrebbe festeggiare il suo 52esimo compleanno domenica prossima sull'altopiano delle Rocche. 

Giudica “ovvia” la richiesta concordata con il leader Matteo Salvini, il coordinatore regionale della Lega Giuseppe Bellachioma, che a questo giornale spiega che “prima si definiscono le posizioni, poi si compone la rosa di nomi, che decidiamo io e Matteo”.





“Il criterio – chiarisce il deputato – è quello di una posizione ogni due eletti”. E dunque il Carroccio, che all'Emiciclo ha portato ben dieci consiglieri, non indugia a pretendere quattro postazioni più una.

Ma nessun passo indietro sembra disposta a fare Forza Italia, che vuole due assessori o, in subordine, un assessore e il presidente del Consiglio, per il quale si parla di Mauro Febbo, e con il coordinatore regionale Nazario Pagano invoca una sorta di patto tra azzurri e leghisti in virtù del fatto che entrambi hanno ceduto a Fratelli d'Italia la poltrona più alta di Palazzo Silone.

“Siamo d'accordo per un incontro tra rappresentanti di lista, per poi confrontarsi con il presidente – afferma il senatore azzurro – occorre innanzitutto tenere salda la coalizione e poi, essendo stati noi, sia pure a livello romano, ad aver scelto il candidato governatore, dobbiamo essere sempre noi a dare l'impronta all'esecutivo”.

“È una cosa logica e naturale, nulla di inventato, la coalizione esiste e si riunisce, poi parla col presidente le cui prerogative comunque restano”, chiarisce Pagano, per il quale “è ovvio che i primi due partiti che hanno sostenuto la coalizione e non hanno avuto il candidato presidente si debbano sentire”.

“Sarebbe sciocco non guardare in faccia il dato elettorale”, ammette il coordinatore azzurro, “la Lega ha avuto un successo straordinario ma al di là delle valutazioni di ripartizione è ovvio che il primo interlocutore di Forza Italia è la Lega e viceversa. Non solo per quanto hanno rappresentato i numeri, ma anche in considerazione del fatto che abbiamo fatto un passo indietro”.





“Innanzitutto stabiliamo le posizioni, poi decidiamo la tipologia e gli incarichi”, spiega Bellachioma, che non si sbottona sui nomi, “noi facciamo le nostre richieste legittime in base ai rapporti di forza, poi sarà Marsilio a mediare con le altre forze”.

“Una volta acquisite le posizioni io e Salvini valuteremo le competenze di tutti”, chiosa.

“Se ognuno dà i numeri a Lotto allora noi ne vogliamo tre!”, sbotta Zelli. “Dobbiamo smetterla di parlare sui giornali e iniziare a parlare di più tra di noi, per telefono o fisicamente”.

“Forza Italia non so in base a quale conto ne chiede due, la Lega ho capito che ha vinto e ci ha portato a vincere ma vorrei capire in base a quale logica e con chi ha condiviso che ne vuole quattro. Io prima di dire se, quanti e quali ci toccano, aspetto che qualcuno si sieda attorno a un tavolo e parli”, aggiunge.

Una soluzione per accontentare tutti potrebbe arrivare dall'ottava poltrona disponibile, quella di sottosegretario regionale, istituita dalla giunta D'Alfonso e occupata negli ultimi anni da Mario Mazzocca. Così, se alla Lega vanno quattro assessori, tra cui il vice presidente, e il presidente del Consiglio regionale (si fa il nome di Emiliano Di Matteo), a Forza Italia possono andare i due rimanenti e il sottosegretariato potrebbe tornare utile ad accontentare proprio Azione Politica.

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