IMMIGRAZIONE: FI, ”NO RICATTI A SINDACI, STOP BUSINESS ACCOGLIENZA”

di Filippo Tronca

9 Marzo 2017 15:35

Regione - Politica

L'AQUILA – Bene la lettera del prefetto dell'Aquila Giuseppe Linardi al governo in cui si dice che l'Abruzzo non può accogliere altri immigrati a causa dell'emergenza sisma e maltempo, bene anche l'intenzione del ministro dell'Interno Marco Minniti di voler limitare il business dell'accoglienza, che in Italia vale 4 miliardi di euro l'anno e in Abruzzo 2,5 milioni al mese. Male, anzi malissimo, la lettera con cui i prefetti “ricattano” i sindaci ad aprire strutture pubbliche di accoglienza sotto la minaccia di non mettere limiti al numero degli immigrati ospitati nei centri di accoglienza privati. E il “silenzio e la latitanza” del presidente della Regione, Luciano D'Alfonso e dell'assessore al sociale Marinella Sclocco, che non danno seguito al documento approvato in Consiglio regionale nel novembre 2016, che introduce profonde modifiche la gestione in Abruzzo dell'”emergenza” immigrazione.

Molti i temi messi sul tavolo oggi in conferenza stampa del capogruppo in Consiglio regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, e del consigliere Emilio Iampieri, presidente della commissione consiliare speciale “Fenomeno immigratorio e lavoro sommerso”, di cui è stato tracciato un bilancio. 

Bilancio che parte da un'esauriente relazione del lavoro svolto e dai numeri aggiornati ai primi di marzo, secondo i quali, attualmente, in Abruzzo sono presenti 3.357 immigrati, di cui 832 nella provincia dell’Aquila, 769 in quella di Pescara, 919 in provincia di Chieti e 837 a Teramo, per un costo complessivo che si aggira sui 2,5 milioni di euro al mese, in 71 strutture, a vantaggio anche di un'indistinta pletora di cooperative e albergatori.

“Grazie alla commissione abbiamo potuto fare un’analisi di un fenomeno complesso come quello immigratorio – ha spiegato Iampieri – e del correlato rischio di lavoro sommerso, con l’obiettivo di dare risposte concrete e urgenti finalizzate all’inserimento degli immigrati nel mondo del lavoro regolare nonché alla loro integrazione sociale. L’attività della commissione è stata caratterizzata da un continuo scambio con i prefetti abruzzesi, che hanno la responsabilità dei bandi per l’accoglienza, e da sopralluoghi nelle strutture”.





Secondo il presidente dell'organismo, “visitando alcuni dei 71 centri destinati all’accoglienza è stato possibile comprendere quali sono le problematiche di queste persone di cui solo il 15-16 per cento possiede i requisiti per lo status di profugo o rifugiato politico mentre la maggior parte è composta da immigrati economici. La nostra azione ha visto un riconoscimento politico importante a inizio anno – ha ricordato – quando il neo ministro Minniti ha riproposto l’apertura dei Centri di identificazione e di espulsione (Cie), uno per ciascuna regione italiana, per isolare gli immigrati irregolari, che non hanno ottenuto lo status di rifugiato, e raddoppiare così il numero dei rimpatri, una soluzione che coincide con quanto Forza Italia auspica da anni”.

“Riteniamo indispensabile la costituzione di un hub regionale, utilizzando magari una delle ex caserme presenti in Abruzzo, dove accogliere gli immigranti e gestire la situazione in modo più adeguato”, ha concluso.

Ci è andato giù duro, invece, Sospiri, scagliandosi contro la Regione e contro l'aut aut arrivato dal governo attraverso i prefetti, sventolando una lettera appena giunta ai sindaci.

“In questa lettera del 27 febbraio, di fatto, obbligati dal governo, con una garbata minaccia i prefetti intimano ai sindaci di trovare una struttura pubblica da utilizzare per uno Sprar, il sistema di protezione di richiedenti asilo e rifugiati, con un limite di 2,5 migranti ogni mille abitanti e di sei posti per comuni non superiori ai 2.000 residenti – ha denunciato – Altrimenti, si scrive a chiare lettere, si apre la possibilità di 'attivare 'ulteriori forme di accoglienza', ovvero in strutture private e si suppone senza limiti numerici”.

Per Sospiri “una cosa profondamente sbagliata, un ricatto inaccettabile e infatti per fortuna i sindaci dei Comuni interessati dall'emergenza frane e sisma hanno già risposto per le rime, visto che hanno da pensare prima ai loro cittadini, e non sono certo in grado di trovare strutture per accogliere gli immigrati. Bene, invece, la lettera di Linardi che chiede al governo di bloccare l'accoglienza in Abruzzo, che ha oggi altre emergenze a cui far fronte”.





“Nel corso del Consiglio regionale straordinario dell’8 novembre scorso, convocato su nostra proposta, abbiamo fatto approvare un documento che impegna D’Alfonso e Sclocco a fare chiarezza sui numeri reali e aggiornati del fenomeno immigratorio in Abruzzo – ha ricordato poi – perché è vergognonso che non si sappia quante persone sono state rimpatriate e quante si sono allontanate 'volontariamente' dai centri, e nessuno sa dove sono, che cosa fanno, come fanno a vivere”.

Sempre secondo il capogruppo forzista, “erano anche impegnati a valutare l’ipotesi di realizzare un hub regionale. Dopo 4 mesi nulla è stato fatto e la Regione resta inadempiente – è sbottato – Forse perché sono amici delle cooperative che, con gli immigrati, guadagnano palate di soldi, senza nemmeno l'obbligo di rendicontare voce per voce quanto speso in centri di accoglienza che creano, visto l'abnorme numero di ospiti in paesi e quartieri fortissime tensioni sociali, penso alle 300 persone ammucchiate come bestie dentro gli hotel di Montesilvano”.

“Un’altra proposta sulla quale ci stiamo battendo e che presto sottoporrò nel corso di un incontro allo stesso ,inistro – ha sottolineato infine Iampieri – è l’istituzione di una sottocommissione all’Aquila in modo da snellire il lavoro della commissione di Ancona impegnata nel verificate i requisiti per l’assegnazione dello status di rifugiato che a oggi riesce a esaminare al massimo 8 casi al giorno”.

“Un altro aspetto sul quale siamo fermamente convinti riguarda l’impegno delle istituzioni locali, a partire dalla Regione, che devono essere gli unici soggetti a gestire e coordinare le operazioni di accoglienza e ospitalità, per impedire eventuali speculazioni a opera di privati”, ha concluso. Filippo Tronca

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