I DATI DEL CRESA, LE ATTIVITA' DEGLI UNDER 35 SONO IL 10,5% DEL TOTALE L'ANNO SCORSO SONO CRESCIUTE RAPPRESENTANDO UN TERZO DELLE NUOVE

IMPRESA, I GIOVANI ABRUZZESI CI PROVANO SENZA DI LORO NEL 2015 SALDO NEGATIVO

2 Marzo 2016 19:17

Regione - Economia

L'AQUILA – Secondo l'analisi svolta dal Cresa sulla base dei dati del Sistema Camerale, le imprese abruzzesi under 35 sfondano il tetto delle 15.000 unità, arrivando a quota 15.496, 10,5% del totale delle imprese operanti in regione, peso leggermente superiore alla media nazionale (10,3%).

Il 2015, con 2.676 iscrizioni (30,8% delle iscrizioni totali) e 1.387 cancellazioni (16,2% delle cancellazioni complessive), si chiude con un saldo positivo di +1.289 attività giovanili, risultato tanto più sorprendente se si considera che, senza l'apporto degli under 35, lo stock complessivo delle imprese in Abruzzo avrebbe fatto registrare una perdita di 1.156 unità.

L'incremento di imprese giovanili è di 429 unità a Pescara, di 308 all'Aquila, di 289 a Teramo e di 263 a Chieti. In termini di rilevanza percentuale delle giovanili sul totale delle imprese è L'Aquila, con 3.481 unità, a registrare la maggior quota di attività under 35 (11,4%), seguita da Pescara (4.058 imprese pari all'11,1%), Teramo (3.833 unità pari al 10,7%) e Chieti (4.121 imprese pari al 9,1%).

Nella graduatoria nazionale per incidenza delle imprese under 35 sul totale provinciale, L'Aquila si posiziona al 29esimo posto, Pescara al 31esimo, Teramo al 35esimo e Chieti al 71esimo.





C'è da osservare – rileva il Cresa – che, nell'ambito di tale classifica, le prime 35 posizioni sono occupate, se si escludono Frosinone, Prato e Novara, da province meridionali e insulari, (Milano, ad esempio, occupa il 93esimo posto) il che induce a ritenere che “il mettersi in proprio” sia spesso una possibile alternativa ad un futuro lavorativo lontano ed incerto.

“I giovani abruzzesi mostrano una incoraggiante volontà di mettersi in gioco – commenta il direttore del Cresa, Francesco Prosperococco – e iniettano nell'economia regionale nuove energie e competenze, elementi fondamentali per la crescita di ogni sistema produttivo. Qualunque siano le motivazioni che li spingono, inclusa la difficoltà a trovare un'occupazione, è necessario evitare di sprecare tali risorse ed incoraggiare il diffondersi tra i giovani di un clima di fiducia nel futuro che rappresenta anch'esso un formidabile motore di sviluppo”.

 Le imprese giovanili sono più fragili della media regionale sotto il profilo della forma giuridica; il 70,4% di esse, contro il 59,6% del totale delle imprese abruzzesi, è costituito da imprese individuali, il 9,3%, contro il 15,7%, da società di persone e solo il 18,6% contro il 22,0% da società di capitale.

L'incidenza delle configurazioni giuridiche “più deboli” è particolarmente alta nella provincia di Chieti. I giovani imprenditori abruzzesi, al pari di quanto si osserva a livello medio nazionale, hanno scelto di operare nel 2015 soprattutto nel commercio (603 nuove iscrizioni), nelle costruzioni (194), nella ristorazione (173).

A caratterizzarsi come attività “più giovanili” sono le attività di alloggio e ristorazione e quelle finanziarie ed assicurative, nell'ambito delle quali le iscrizioni delle imprese giovanili rappresentano quote superiori al 40%, seguite dal commercio (37%) e dai servizi di informazione e comunicazione. Ad essi, che fanno registrare in tutte le province quote importanti delle iscrizioni under 35 sul totale di settore, si aggiungono i servizi professionali all'Aquila (40,0%) e quelli di supporto alle imprese a Pescara (37,2%).





Un contributo rilevante allo stock di imprese giovanili viene dalle donne e dai cittadini stranieri residenti nella regione. Delle 15.496 iniziative imprenditoriali under 35, infatti, 4.747 (30,6%) vedono la presenza femminile, 2.431 (15,7%) straniera. Anche in termini di crescita del tessuto imprenditoriale giovanile, sono le donne e gli stranieri, con saldi positivi rispettivamente di 459 unità (+35,6% del saldo totale delle imprese giovanili, il miglior risultato tra le regioni italiane) e di 232 unità (18%), ad imprimere una spinta determinante.

PER D'ALFONSO E MONTICELLI E' MERITO ANCHE DELLA REGIONE

“In Abruzzo l’anno scorso sono nate 1.289 imprese giovanili in più rispetto al 2014, con un totale che supera le 15mila unità. È un dato, dice il Cresa, che va oltre la media nazionale. Si tratta di un segnale più che incoraggiante: ben lontani dallo stereotipo dei 'mammoni' che cercano il posto fisso, i giovani abruzzesi ci mettono la faccia, il know how e le risorse”. È il commento del presidente della Regione Luciano D'Alfonso.

“La Regione – aggiunge – farà la sua parte: nel Fse e nel Fesr 2014-2020 vi saranno fondi per l’imprenditoria giovanile e ne parleremo già il prossimo 9 marzo in un incontro con i sindacati mirato al Patto per lo sviluppo”.

“L'Abruzzo è un paese per giovani. Lo certifica il Cresa sulla base dei dati del sistema camerale: le imprese abruzzesi gestite da giovani under 35 hanno toccato quota 15.496 ed ora costituiscono il 10,5% del totale delle imprese operanti in regione, un dato superiore alla media nazionale (10,3%)”. È il commento di Luciano Monticelli del Pd, presidente della Commissione Politiche europee del Consiglio regionale.

“È importante sottolineare – spiega Monticelli – che il 2015 termina con un saldo positivo di +1.289 imprese under 35 rispetto all'anno precedente. Si tratta di numeri notevoli che descrivono una realtà giovanile in pieno fermento anche grazie all'impulso dato dalla Regione alle politiche di sviluppo dell'imprenditorialità. E siamo solo all'inizio: a breve partirà anche la Misura 7 del programma Garanzia Giovani, quella sull'autoimpiego, che favorirà la creazione d'impresa tra i Neet, ovvero i ragazzi fuori da percorsi lavorativi, formativi o di istruzione”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: