INCENDIO FONTE VETICA: CHIESTO IL PROCESSO PER 5, ACCESERO BARBECUE MA NON SI POTEVA

9 Aprile 2018 09:33

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Il sostituto procuratore del tribunale dell'Aquila Fabio Picuti ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone, accusate di incendio in cooperazione colposa e favoreggiamento.

L'inchiesta è quella sul rogo che il 5 agosto 2017 divorò parte delle praterie di Campo Imperatore, nel cuore del Parco nazionale del Gran Sasso, raggiungendo la montagna e svalicandola fino a lambire il versante pescarese della catena, a Rigopiano nel comune di Farindola.





Si tratta di Riccardo Di Nicola, 24enne di Popoli (Pescara) ma residente a Pietranico, Fabrizio Di Giandomenico, di un anno più giovane, popolese residente ad Alanno (Pescara), Ivan Di Giandomenico, 23enne di Popoli anche lui residente ad Alanno, secondo l'accusa responsabili di aver acceso un barbecue dove non si poteva, dal quale è poi divampato l'incendo.

Mentre Alessandro Venti, 21enne di Popoli e Angelo Palmerini, 58enne di Pietranico, sono coloro che secondo l'accusa avrebbero tentato di eludere le indagini.

Sono stati 300 gli ettari bruciati, tutti in area protetta, di cui 11 di pregiate faggete. Un rogo che si riuscì a domare solo dopo 15 giorni con l'impiego di due canadair e due elicotteri che coadiuvarono le squadre di terra.





Un milione di euro è stata la stima del danno.

I ragazzi, ricorda Il Messaggero, accesero una canalina per cuocere arrosticini in un'area non attrezzata.

Il giudice per le udienze preliminari deciderà a fine giugno le sorti dei cinque.

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