ALTRI 10 AVVISI DI GARANZIA SI AGGIUNGERANNO AI 17 GIA' EMESSI DAL GIP; IL COMUNE FRENTANO CHIARISCE: ''IL NOSTRO LOTTO IN CORSO NON C'ENTRA''

INCHIESTA APPALTI REGIONE: NUOVO FILONE SU LANCIANO, SEQUESTRI E ALTRI INDAGATI

20 Febbraio 2017 22:53

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Scatta un nuovo filone, relativo a un lavoro pubblico da 1,5 milioni a Lanciano (Chieti), nell'inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila su una serie di appalti della Regione Abruzzo ritenuti dubbi, che al momento conta 17 indagati, numero destinato a crescere, tra i quali anche il presidente della Giunta, Luciano D'Alfonso.

Lunedì su ordine del pubblico ministero titolare dell'inchiesta Antonietta Picardi, che coordina le indagini assieme al procuratore della Repubblica, Michele Renzo, i carabinieri sono tornati nella sede della Giunta all'Aquila, a palazzo Silone, per prelevare una nuova serie di documenti.

Il sequestro non sarebbe da ricollegarsi ai tre filoni già portati alla luce la scorsa settimana, ma ad altri nuovi che dovrebbero esplodere nelle prossime settimane con ulteriori 10 avvisi di garanzia ai presunti responsabili e individuazione delle nuove ipotesi di reato oltre a quelle già ipotizzate a vario titolo di corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio.

I carabinieri, che svolgono gli accertamenti nel capoluogo mentre la squadra Mobile della questura di Pescara si muove sulla costa, hanno acquisito documenti al sesto piano, nel settore Affari della presidenza.

Secondo quanto appreso da fonti giudiziarie, i sequestri riguarderebbero tutta la documentazione collegata all'appalto disposto dalla delibera di Giunta regionale numero 367 del 3 giugno 2016, proposta dal presidente D'Alfonso in persona, che vara una procedura, tuttora in corso, per riqualificare il parco comunale Villa delle Rose di Lanciano.

Si tratta di un'area di 60 mila metri quadrati già usata per fiere e feste popolari, dotata perfino di un ippodromo, di cui il Comune frentano ha proposto una riqualificazione che prevede la demolizione e ricostruzione delle tribune, la realizzazione di un campo di calcio e di piste pedonali e ciclabili.

Costo dell'operazione, appunto, 1,5 milioni, dei quali 1,2 a carico dell'ente regionale e 300 mila stanziati dall'amministrazione comunale.

La vicenda è di strettissima attualità: scadrà tra una settimana, martedì 28 febbraio alle 13, il bando per le ditte che intendono partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento dei lavori di demolizione e ricostruzione.

I lavori dovranno essere terminati entro 210 giorni dalla data del verbale della consegna. Il criterio di aggiudicazione sarà quello del prezzo più basso.

Saranno 20 le ditte che potranno partecipare alla procedura negoziata e l'intenzione del Comune è quella di partire con i lavori entro la prossima primavera. Tutte da valutare, in tal senso, le possibili ripercussioni di questa indagine. (alb.or. – b.s.)

DA GIOVEDI' AL VIA GLI INTERROGATORI DEL PM





Cominciano gli interrogatori nell'ambito dell'inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila su una serie di appalti gestiti dalla Regione che ha portato finora a 27 indagati, tra cui il presidente della Giunta, Luciano D'Alfonso.

Dopodomani, davanti al pm Antonietta Picardi, si preseneterà l'imprenditore Mauro Pellegrini, dell'impresa Dipe, difeso dall'avvocato Massimo Carosi, indagato nell'ambito del filone sulla gara per la ricostruzione di palazzo Centi, sede della Giunta regionale nel centro storico dell'Aquila, danneggiato dal sisma del 2009, commessa da 13 milioni di euro.

In questa settimana sono attesi sviluppi e la sfilata di altri indagati e persone informate sui fatti.

Intanto, si vanno delineando i pool difensivi. D'Alfonso si è affidato al duo composto da Giuliano Milia e Antonio Valentini, quest'ultimo difende anche il dirigente regionale Giancarlo Misantoni.

I progettisti Gianluca Marcantonio e Alessandro Pompa sono rappresentati da Ernesto Torino Rodriguez.

L'imprenditore Eugenio Rosa della ditta Iciet di Castelli (teramo) da Giancarlo Madama e Carlo Costantini, Silverio Salvi da Vicenzo Salvi, Giancarlo Di Persio da Riccardo Lopardi.

L'INCHIESTA

Gli altri filoni di inchiesta fin qui resi noti, seppur nel massimo riserbo, riguardano la ricostruzione post-terremoto del 2009 di palazzo Centi all'Aquila, sede centrale della Giunta; la manutenzione straordinaria di 202 appartamenti di proprietà dell’Ater di Pescara situati in via Salara vecchia e in via Caduti per il Servizio; i lavori al parco didattico del Lavino, progetto inserito nel Masterplan da 3,5 milioni di euro nei comuni di Roccamorice, Scafa, Abbateggio, San Valentino, Manoppello e Lettomanoppello, quest'ultimo paese d'origine di D'Alfonso; la vendita a un privato di un fondaco, un immobile di proprietà del comune di Penne.

Gli indagati sono l'ex dirigente del ministero dei Beni Culturali nonché segretario regionale Mibact Berardino Di Vincenzo, ora in pensione, uomo vicino a D'Alfonso, che lo ha nominato suo consulente; il figlio Giancarlo Di Vincenzo, tecnico progettista; gli imprenditori Giancarlo Di Persio e Mauro Pellegrini, titolari della impresa Dipe, già finiti nei guai in due precedenti inchieste, una in particolare su presunte mazzette nella ricostruzione privata; il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso; il presidente dell'Ater pescarese, Virgilio Basile; il dirigente della Provincia di Pescara Paolo D’Incecco, più noto per la recente vicenda dell’sms ricevuto del piano neve e le turbine a Rigopiano; Enrico Di Paolo; il geometra di Lettomanoppello Tino Di Pietrantonio; l'ingegnere responsabile dell’ufficio manutenzione dell’Ater di Pescara, Carmine Morelli; il capo della segreteria di D’Alfonso ed ex consigliere Pd, Claudio Ruffini; l'amministratore delegato della ditta Iciet Engineering di Castelli (Teramo), Eugenio Rosa; i funzionari regionali Giancarlo Misantoni (presidente), l’architetto Roberto Guetti e l’ingegnere Silverio Salvi, componenti della commissione di gara di palazzo Centi; i progettisti Alessandro Pompa e Gianluca Marcantonio, altro fedelissimo di D’Alfonso, che lo ha pubblicamente sponsorizzato nella nomina come componente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, oltre ad affidargli molti incarichi, tra cui appena pochi giorni fa uno in seno al comitato scientifico del commissariato per la ricostruzione del terremoto in Centro Italia.

LE REAZIONI

COMUNE DI LANCIANO: ''IL NOSTRO LOTTO NON C'ENTRA''

“Il Comune di Lanciano è estraneo a qualsivoglia vicenda di natura legale inerente il progetto di riqualificazione di Villa delle Rose, in particolare del primo lotto di lavori la cui gara di affidamento è in pieno svolgimento”.

Lo comunica ad AbruzzoWeb l’amministrazione comunale frentana, in una lettera del sindaco, Mario Pupillo, e dell'assessore ai Lavori pubblici Pino Valente, chiarendo alcune notizie sul nuovo sequestro di documenti avvenuto ieri in Regione Abruzzo nell’ambito dell’inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila su alcuni appalti regionali ritenuti dubbi.





Tra questi ci sarebbe, secondo quanto appreso da fonti investigative, anche quello del parco comunale di Lanciano, sul quale ieri gli investigatori hanno acquisito copiosa documentazione a palazzo Silone, sede della Giunta regionale.

Ma per il Comune gli incartamenti non riguardano l’attuale lotto oggetto di lavori, finanziato con 300 mila euro di provenienza comunale mentre la restante parte di 1,2 milioni sarà a carico della Regione.

LA NOTA COMPLETA

Apprendiamo dalla vostra testata di una indagine della Procura della Repubblica de L’Aquila che riguarderebbe la delibera della Giunta Regionale del 3 giugno 2016, l’atto con cui la Regione Abruzzo ha adottato il nostro progetto preliminare/studio di fattibilità di riqualificazione del Parco Villa delle Rose.

A tutela del nome della Città di Lanciano e della gara in corso per l’affidamento dei lavori citati nell’ultimo paragrafo dell’articolo in questione, ci preme sottolineare che il Comune di Lanciano è estraneo a qualsivoglia vicenda di natura legale inerente il progetto di riqualificazione di Villa delle Rose, in particolare del primo lotto di lavori la cui gara di affidamento è in pieno svolgimento.

Il Comune di Lanciano, inoltre, non ha ricevuto richieste di atti dalla magistratura inquirente inerenti il progetto. L’intervento da 1,5 milioni di euro complessivi e così suddiviso: 300.000 a carico del Comune di Lanciano, 1,2 milioni a carico della Regione Abruzzo.

Il settore Lavori Pubblici di Lanciano ha avviato il primo lotto dei lavori di demolizione e ricostruzione dei vecchi gradoni dell’ex ippodromo Villa delle Rose con un mutuo da 285.000 euro, più 15.000 euro di oneri di urbanizzazione.

I lavori saranno appaltati con la procedura della manifestazione d’interesse: in caso di numero di ditte partecipanti superiori a venti si procederà a sorteggio.

L’avviso per la manifestazione d’interesse è stato pubblicato dalla Centrale Unica di Committenza il 9 febbraio scorso, sia sull’albo pretorio che sul sito istituzionale, con massima diffusione alla stampa e tramite i canali dei vari social network.

Il progetto esecutivo del primo lotto dei lavori per la demolizione e ricostruzione della vecchia gradinata è stato realizzato in house dal Settore Lavori Pubblici, a costo zero per le casse comunali.

Il progetto esecutivo del primo lotto dei lavori è stato approvato in Giunta il 21 novembre 2016 e presentato alla stampa in una conferenza il 7 dicembre 2016: sono disponibili per il downloadall’indirizzo goo.gl/Tx0vK4 sia l’avviso pubblico che il modulo di domanda per le ditte interessate ad eseguire i lavori entro il prossimo 28 febbraio.

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