INSIEME AI SACERDOTI: OFFERTE IN CALO, ”BASTA ANCHE PICCOLO IMPORTO, PAPA FRANCESCO E’ ACCANTO A NOI”

30 Dicembre 2018 07:30

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Come ogni anno torna la campagna di comunicazione per le Offerte Insieme ai sacerdoti, promossa dal Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa cattolica. 

Tra i 35mila preti diocesani in Abruzzo c'è don Franco D’Angelo, da 20 anni prete di montagna ai piedi del Gran Sasso, proclamato recentemente cittadino onorario di Castelli per il suo impegno civile e sociale.

“E’ tempo di guardare ai sacerdoti non come a persone che possono fare tutto, ma a ministri dei sacramenti e annunciatori del Vangelo che hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità che servono. E che sono affidati ai fedeli per il sostentamento – afferma Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione Cei per il sostegno economico alla Chiesa – Anche Papa Francesco ci ricorda l’importanza di questa vicinanza ai nostri preti. L’offerta è un contributo speciale, da introdurre stabilmente nella nostra vita cristiana, ripetendolo qualche volta l’anno, perché ci incammina su una nuova strada di comunione con la Chiesa. Basterà anche un piccolo importo, ma donato in tanti, perché raggiunga tutti i preti diocesani in Italia, non soltanto il nostro”.

“Doniamo a chi si dona” è l'invito che compare negli spot e attraverso il sito www.insiemeaisacerdoti.it, oltre a tutte le informazioni sulle Offerte Insieme ai sacerdoti (storia, dati, modalità per donare, ecc.), è possibile “scoprire le storie di coloro che dedicano la loro vita al prossimo”. 

Gli spot, in formato web, verranno promossi anche sulla pagina Facebook www.facebook.com/insiemeaisacerdoti che racconta la missione dei sacerdoti attraverso storie vere, presentate ogni mese nello spazio “Insieme a Don” con foto, interviste, documentari. La campagna, declinata anche sulla stampa cattolica, sarà on air fino al 31 dicembre.

L’iniziativa ha come obiettivo quello di continuare a diffondere la conoscenza delle Offerte Insieme ai sacerdoti destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero. L’anno scorso 78.289 fedeli hanno effettuato una donazione per il sostentamento dei sacerdoti. 





“Non molte – si legge in una nota – se paragonate al numero dei cattolici italiani, ma offerte comunque molto preziose in quanto rappresentano uno strumento perequativo e di solidarietà nazionale, scaturito dalla revisione concordataria del 1984, per sostenere l’attività pastorale dei 35mila sacerdoti diocesani. Infatti da 30 anni essi non ricevono più uno stipendio dallo Stato ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento, anche attraverso queste offerte. Nel 2017 sono state raccolte 102.820 offerte, per un totale di 9.609.811,21 euro.

“Tra i 35 mila preti diocesani sostenuti nella missione con le offerte per il sostentamento ci sono sacerdoti come don Franco d’Angelo, parroco di Castelli e di altre tre parrocchie ai piedi del Gran Sasso. Punto di riferimento per i parrocchiani, Don Franco è atteso ovunque con affetto. A testimonianza del profondo legame con le comunità parrocchiali ed il territorio, lo scorso 15 settembre, è stato insignito della cittadinanza onoraria di Castelli 'come segno di profonda gratitudine – si legge nella motivazione – per la sua azione di uomo e di sacerdote, esempio di altruismo e dedizione al bene comune, per aver sostenuto con la sua vivificante attività pastorale e il suo impegno civile la comunità di Castelli anche in momenti di particolare difficoltà'”.

“Un riconoscimento importante della sua missione che si svolge su chilometri di strade, ben 70 mila l’anno, che il sacerdote percorre senza sosta con la sua Panda 4×4 giungendo a destinazione anche quando le tortuose e sconnesse strade delle 12 frazioni di Castelli, Villa Rossi, Colledori e Palombari, sono ricoperte di coltre bianca. Come quella caduta a metri lo scorso anno e che, accompagnata alle scosse di terremoto, ha creato disagi e disperazione, risparmiando solo le morti che hanno invece colpito la vicinissima frazione di Rigopiano (29 le vittime nell’hotel travolto da una valanga)”. 

“Quando tutto era bloccato lui ha accompagnato la Protezione civile, è venuto a dire Messa, ha portato i pacchi della Caritas”, sottolineano alcune parrocchiane, fino a mettersi alla guida del furgone rosso, acquistato usato dalla parrocchia, per portare gli ammalati in sicurezza. Al servizio del prossimo da sempre rifiuta i 436 euro che gli spetterebbero come contributo dalla comunità: “Non ci sono soldi – sottolinea – Come si fa a chiederli?”.

“Anche se le difficoltà economiche hanno svuotato i borghi lui è riuscito a tenere unite le comunità. E, una ad una, ha riaperto le chiese riscoprendo tesori sorprendenti e nascosti. Come quelli della quattrocentesca Chiesa di San Donato, definita da Carlo Levi (l’autore di Cristo si è fermato ad Eboli e Le parole sono pietre) la 'Cappella Sistina della maiolica' o Santa Maria della Neve a Befaro, la cappella Madonna delle Grazie di Villa Rossi, dove i fedeli partecipano alla Messa stipati perché la chiesa madre di Sant’Andrea è terremotata. O San Giovanni Battista, riaperta al culto un anno fa e dove, nelle 4 dita mancanti alla mano destra del crocefisso ligneo del ‘500, è raccontata la sofferenza di una chiesa chiusa per 40 anni”.

“Il sisma e poi anche le condizioni meteo estreme hanno disperso i fedeli ovunque – spiega don Franco  ripensando a quanti, dal 2009, sono andati via per paura o perché senza più una casa – Castelli è la patria della ceramica, attività economica fiaccata dal terremoto che ha distrutto il centro storico e tutte le attività di produzione e vendita, condannando il turismo di settore”. 

“Nel 2016 alcuni di questi cittadini si radunarono nella casa parrocchiale, costruita con sacrificio proprio dal parroco dopo 10 anni in affitto, perché era l’unica abitazione ritenuta sicura. Ora la casa di don Franco è diventata il punto di riferimento per tutte le attività, compresa la raccolta di alimenti destinati a chi nel silenzio ha bisogno”.





L’iniziativa Insieme ai Sacerdoti si avvale del supporto di una rete di 225 incaricati diocesani che, con la collaborazione dei referenti parrocchiali, affiancano i parroci nella sensibilizzazione al tema.

Le offerte per i sacerdoti sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica, perché espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. Ogni fedele è chiamato a parteciparvi, a nome proprio o della propria famiglia. 

L’offerta è nata come strumento di comunione tra sacerdoti e popolo di Dio e delle parrocchie tra loro. Per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, nel quadro della ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II. Le donazioni vanno ad integrare la quota destinata alla remunerazione del parroco proveniente dalla raccolta dell’obolo in chiesa. 

Ogni curato infatti può trattenere dalla cassa parrocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo sostentamento, pari a circa 7 centesimi al mese per abitante. In questo modo, nella maggior parte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5 mila abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Le offerte e l’8xmille vengono allora in aiuto alla quota capitaria.

“L’8xmille oggi è strumento ben noto e non costa nulla di più ai fedeli. Le offerte invece sono un passo ulteriore nella partecipazione: comportano un piccolo esborso in più, ma indicano una scelta di vita ecclesiale – si legge ancora nella nota – Tuttora le offerte coprono circa l’1,8% del fabbisogno e per remunerare il clero diocesano bisogna ancora far riferimento all’8xmille. Ma il loro significato indica un’ulteriore consapevolezza e partecipazione alla vita di tutte le comunità italiane, oltre che della propria”. 

“I contributi versati vengono inviati all’Istituto centrale sostentamento clero di Roma, che li distribuisce equamente tra i preti diocesani. Assicura così una remunerazione mensile che va dagli 870 euro netti al mese per un sacerdote appena ordinato, fino ai 1.354 euro per un vescovo ai limiti della pensione. Le offerte oggi sostengono anche circa 3 mila preti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa per il Vangelo e per i fratelli, oltre che circa 600 missionari nel Terzo Mondo”. 

Il contributo è deducibile fino ad un massimo di 1.032,91 euro l’anno. Info: www.insiemeaisacerdoti.it

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