L'AQUILA: PROGETTO 'DOPO DI NOI', DI GIOVAMBATTISTA E ALBANO VS SINDACO
Pubblicazione: 11 gennaio 2018 alle ore 19:58

L'AQUILA - "Le dichiarazioni del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e dell'assessore Francesco Bignotti sul progetto 'Dopo di noi' destano perplessità e preoccupazione, perché denotano una buona dose di superficialità e di ignoranza di quanto già fatto e deliberato anche da questo Consiglio comunale con l'approvazione del Piano sociale d'ambito, proprio su una tematica e su un percorso del 'Dopo di noi', in particolare di via Antinori, impostato lo scorso anno a beneficio dei disabili privi di rete familiare, che avrebbero invece al contrario bisogno di cura, attenzione e volontà di approfondimento".
Lo scrivono in una nota Emanuela Di Giovambattista, responsabile Politiche sociali Partito democratico dell'Aquila, e Stefano Albano, segretario del Partito democratico dell'Aquila e consigliere comunale.
"A poche ore dalla denuncia pubblica sul rischio che il progetto finisse arenato e dopo mesi in cui ha evitato di occuparsene seriamente, l'amministrazione convoca un incontro con alcuni dei soggetti associativi interessati e dà notizia di una bozza di protocollo in cui, è la comunicazione, si prende l'impegno di individuare gli immobili idonei per le persone disabili prive di rete familiare. Non è questo il 'Dopo di noi'", proseguono.
"Lascia sconcertati - scrivono ancora la Di Giovambattista e Albano - che la prima comunicazione pubblica di questa amministrazione su questo importante percorso, una opportunità innovativa di sostegno e di serenità per un mondo di fragilità e sofferenze presente in questa città, che lotta spesso lontano dalla luce dei riflettori, sia esclusivamente incentrata sulla promessa di assegnare immobili. Questo è scontato, quello che va realizzato è la rete di servizi che prenda in carico la persona disabile e la sua famiglia e li accompagni verso l'obiettivo di acquisire indipendenza, autonomia, benessere".
"Vanno promosse le expertise, le collaborazioni con le realtà associative e non che già hanno sperimentato questi percorsi. Va insomma realizzato il sistema di servizi, già programmato, che attraverso piani personalizzati dia risposta alle esigenze complesse del mondo della disabilità. Non servono i muri, che anzi, vanno abbattuti come era previsto con il progetto di via Antinori", polemizzano.
"Crediamo che l'amministrazione debba chiarire questi elementi fondamentali ma non, attenzione, per un capriccio del Partito democratico, ma per chi nei mesi scorsi ha creduto e confidato di potere contare e beneficiare su una rete di sostegno vera ed efficace, chi è fragile e sperava di potere guardava con un poco più di serenità al futuro, chi lavora e si sacrifica in condizioni che oggi sono al limite dell'eroismo, i cui problemi e le necessità non si esauriscono nella promessa di un potenziamento dell'offerta immobiliare", concludono i due esponenti dem.
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