L'AQUILA. LA FOTOGALLERY DI ABRUZZOWEB, DISTACCHI DI INTONACO E CHIAZZE

LA BASILICA DI SAN BERNARDINO MARCISCE, INFILTRAZIONI DOPO I LAVORI DA 13 MILIONI

di Alberto Orsini

10 Ottobre 2016 07:00

L'Aquila - Gallerie Fotografiche

L’AQUILA – È uno dei simboli positivi della rinascita dell’Aquila. Ricostruita con 13 milioni di euro di fondi pubblici, gettonatissima per i matrimoni, sempre piena alle messe di Natale e di Pasqua. Da lì parte la “nuova” Perdonanza e da lì è tornata a partire la processione del Venerdì Santo. Insomma, la Basilica di San Bernardino da Siena è un patrimonio della città. Ma dopo i lavori che hanno fatto spalancare le bocche per la meraviglia, sta marcendo.

La fotogallery di AbruzzoWeb parla chiaro, nell’edificio sacro ci sono lotti ancora da appaltare e ricostruire, come quelli delle cappelle laterali, ma il guaio è che la parte presa di mira dalle infiltrazioni, dopo solo 17 mesi dalla fine dei lavori, è proprio quella già ricostruita.

Il timpano di una finestra della cupola sul lato sinistro; la modanatura che separa la cupola stessa dall’arco sotto il quale si trova l’altare principale; il rinfianco di quell’arco; altre strutture verticali della cupola: questo il bollettino di guerra delle zone oggetto di infiltrazioni: in alcuni casi già avanzate, tanto da aver provocato il distacco dell’intonaco, in altri in corso con delle antiestetiche chiazze gialle.

A occhi inesperti si tratta di danni non strutturali, va chiarito, ma relativi alle decorazioni e alle finiture che, comunque, sono sgradevolissimi alla vista di fedeli e turisti e ingiustificabili vista l’entità dei lavori e l’importanza del bene monumentale.





Il restauro è stato eseguito dall’associazione temporanea di imprese Donati Spa ed Eme Restauri Srl.

Questo giornale ha raccontato la storia della ditta ma anche e soprattutto quelle dei singoli operai, che hanno agito per mesi e mesi a decine di metri d’altezza ed erano commossi quando fu tagliato il nastro, perciò adesso piange il cuore a vedere che qualcosa è andato storto nonostante l’impegno.

Un intervento durato complessivamente 4 anni e dei 25 milioni di euro stanziati iniziali, si è rivendicato con orgoglio durante l’inaugurazione, ne sono stati impiegati solo 13: forse era meglio spenderli tutti, viene da dire oggi. E adesso qualcuno dovrà spiegare.

LE REAZIONI

DI PANGRAZIO: ''UN DANNO ALLA CITTA', ORA CHECK-UP COMPLETO''

“Le infiltrazioni alla Basilica di San Bernardino dopo la ricostruzione? Che posso dire, bisogna parlare con la ditta che ha fatto i lavori, ma non solo per 'mazzolarla': va capito se è stato un errore o si è trattato di materiale scadente e porre rimedio, prevenendo altri casi”.





Così il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, commentando su richiesta dei cronisti il caso portato alla luce oggi da AbruzzoWeb.

“Se le cose stanno come vedo nelle foto, serve un check-up completo per evitare che le infiltrazioni si ripropongano in altri punti della chiesa – rileva – Un operaio può succedere che sbagli, ma la ditta dovrebbe garantire il proprio operato per 10 anni, come succede nelle abitazioni private”.

Di Pangrazio ne approfitta anche per una riflessione più generale.

“Questi episodi sono un problema quando facciamo le riunioni con i presidenti dei Consigli regionali delle altre regioni coinvolte nel terremoto del 24 agosto, dicono sempre 'non dobbiamo ricostruire come L'Aquila' è questa cosa mi dà fastidio, è un danno alla città”.

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