L’AQUILA – Un riconoscimento prestigioso e ambìto, per la docente e musicologa aquilana Valentina Panzanaro, 47 anni, giunta tra i primi 5 al Premio internazionale Ruspoli di Roma per il suo saggio sulla commedia teatrale del XVII secolo.
Si tratta di un concorso di musicologica del Centro studi e ricerche Santa Giacinta Marescotti, con la finalità di “rendere omaggio al principe Francesco Maria Ruspoli, personalità di spicco del Barocco romano e grande mecenate di artisti come Georg Friedrich Händel, Jacques Hotteterre “Le Romain”, Antonio Caldara, Benedetto Marcello e i poeti dell'Accademia dell'Arcadia, riproponendo in chiave moderna il suo mecenatismo e la sua passione per le arti e la musica”.
Un'occasione di lancio per i giovani talenti nel campo della riesecuzione della musica dell’età barocca (secoli XVII e XVIII), spaziando nei diversi campi della musica alternando il canto agli strumenti e sperimentando nuove tecniche anche in chiave moderna.
Valentina ha raggiunto uno dei suoi obiettivi, dopo anni di studio delle sue passioni: la musica e la cultura in generale, concretizzate in una laurea in Lingue e letterature straniere e un diploma di flauto barocco al conservatorio ''Casella''dell'Aquila.
Attualmente inolte, è insegnante di spagnolo liceo ''Benedetto Croce'' di Avezzano (L'Aquila).
“Ricevere la convocazione è stata già una grande emozione e soddisfazione – commenta ad AbruzzoWeb – soprattutto per l'impegno profuso nella preparazione del materiale per il concorso”.
“Ho portato a Roma un saggio su una commedia teatrale di Bernardo Pasquini, musicista del XVII secolo – spiega – messo in scena nel 1690 all'interno di Palazzo Colonna a Roma. È stata una grande opportunità essere ricevuti lì a Palazzo Ruspoli è stata una vera emozione, un grande onore per me dopo tanti anni di studio”.
“Il mio lavoro in sostanza è stato un approccio di ricerca delle fonti di diversa natura, per cercare di colmare le lacune che non si riescono a spiegare attraverso la lettura di una sola fonte”, aggiunge.
Appassionata e incuriosita dalla cultura europea la Panzanaro ha vinto anche un dottorato di ricerca presso la facoltà di Lettere indirizzo musica e spettacolo dell'Università La Sapienza, che discuterà a marzo.
“Anche questo è un lavoro che mi sta dando delle grandi soddisfazioni. Ho cercato di mettere in luce con la mia tesi la relazione che si viene a creare tra 3 importanti culture: quella spagnola, francese, italiana e tedesca in un momento storico di grandi cambiamenti, il Seicento”, prosegue ancora.
“Parlo dell'epoca delle prime ver diplomazie, degli scambi economici, delel lingue che si incontrano, si fondono e si differenziano – sostiene l'esperta – Dei cambiamenti e delle influenze in ambito musicale e non solo, per giungere infine alla conclusione che le varie culture, hanno sempre dei giri circolari, ma nessuna ha mai perso la propria identità”.
E in questa osmosi di stili cosa ha fatto in quel periodo la cultura italiana? ''In quel periodo nel nostro panorama c'era una grande ricchezza culturale, fatta di musicisti, compositori, scrittori e artisti che hanno viaggiato e subito altre influenze, mantenendo sempre e comunque un proprio stile che ci ha reso nei secoli grandi nel mondo!”, conclude.
Download in PDF©