LA SARDEGNA RICORDA GIOVANE CARABINIERE AQUILANO UCCISO DAL BANDITISMO

24 Dicembre 2016 11:39

L'Aquila - Gallerie Fotografiche

L'AQUILA – Una commemorazione per ricordare il carabiniere Carlo Lombardo, aquilano, ucciso mezzo secolo fa durante un inseguimento la notte tra il 23 e il 24 dicembre del 1966 a Fonni (Nuoro).

L'Arma, nella persona del maggiore Alessio Falzone comandante della compagnia di Nuoro, ha voluto ricordare così il brigadiere prematuramente e barbaramente ucciso.

“Ogni volta che ricordiamo qualche caduto dell'arma – commenta Falzone ad AbruzzoWeb – che è stato meno fortunato di noi, è un rinnovare il giuramento che abbiamo fatto verso tutti i fratelli italiani”.





Il 23 dicembre una messa nella chiesa di Fonni a cui ha partecipato il sindaco Daniela Falconi con tutta la giunta comunale, tutti i comandanti di stazione della compagnia di Nuoro, un carabiniere in rappresentanza sempre per ogni stazione e il comandante della legione Sardegna Generale di brigata Paolo Nardone.

Dopo la cerimonia la lettura di una lettera inviata dai familiari del giovane e poi la deposizione di una corona di alloro presso il monumento ai caduti che si trova proprio nel posto dove il giovane fu ucciso.

Gli autori del delitto non furono mai scoperti, le indagini vennero insabbiate e l'omicidio restò impunito.

Carlo Lombardo era un giovane di 23 anni, secondo di 5 figli, l'unico a voler seguire le impronte paterne (il padre Salvatore era comandante della Squadra mobile dell'Aquila), si arruolò nel 1961 nell'Arma dei carabinieri.





Giunto in Sardegna come vice comandante, intraprese negli anni un ruolo investigativo, in una zona, quale quella della Barbagia, flagellata dal fenomeno del banditismo. Indagini che lo portarono alla morte durante un conflitto a fuoco.

“Un periodo brutto per la Sardegna – commenta ancora Falzone – l'arma aveva individuato all'epoca due persone autori del delitto, ma la verità non è mai venuta fuori e non sono stati mai condannati”.

Il comune dell'Aquila, nel 1991, con l'allora sindaco Enzo Lombardi, deliberò di intitolare a Carlo Lombardo una strada, nei pressi di via Amiternum.

Il 5 giugno 2009 invece, l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, concesse al giovane caduto la medaglia d'oro al merito civile, durante gli annuali festeggiamenti dell'Arma. (l.l)

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