L’AQUILA CALCIO, STOP TRATTATIVA COL GRUPPO GRAZIELLA; POCHI SOLDI PER IL 51 PER CENTO

di Roberto Santilli

12 Febbraio 2016 21:02

L'Aquila - Sport

L'AQUILA – “Gli attuali soci dell'Aquila Calcio 1927, in merito alle recenti notizie sulle trattative relative alla cessione anche parziale delle quote societarie, intendono, in un momento così delicato e importante per squadra e società, lanciare un messaggio positivo a tutto l'ambiente e a tal riguardo precisano che la compagine societaria è compatta e proiettata verso una programmazione futura. Le trattative, non essendo peraltro mai giunte ad una concreta proposta, possono ritenersi chiuse”.

Parola fine sulla trattativa, rapida, tra L'Aquila Calcio e il gruppo imprenditoriale Graziella, gruppo che si occupa di gioielli e di energie rinnovabili.

Questa mattina in sede c'è stato un confronto tra gli attuali soci del club e lo sponsor Eliseo Iannini, sulla situazione economico-finanziaria, giudicato “molto positivo” dalla stessa società rossoblù, ma la fumata nera è arrivata in sostanza per via della pretesa del gruppo Graziella di gestire fin da subito il 51 per cento delle quote, mettendo però sul piatto soltanto il 10 e la promessa di mantenere l’impegno a pagare il resto nel corso del tempo.

A quel punto, stop alla trattativa e tanti saluti a tutti.





Intanto, la società fa quadrato intorno alla squadra, impegnata nel girone B di Lega Pro in una complessa rimonta in classifica – i ragazzi di mister Carlo Perrone sono terzultimi con 15 punti – per evitare le zone cattive dopo il -13 in classifica e 150 mila euro di ammenda rifilati in primo grado dalla Procura federale nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse.

“Siamo più forti e uniti di prima, tutti focalizzati verso l’obiettivo della salvezza e con l’intenzione di rendere questa società sempre più forte”, dichiara la società in attesa del ricorso alla Corte d'Appello federale. 

“In questo momento storico – si legge poi nella nota – è essenziale essere tutti uniti anche perché L’Aquila Calcio non è formata soltanto da un gruppo imprenditoriale ma è, innanzitutto, una grande famiglia, animata dall’amore verso i colori rossoblù, e rinnova il suo impegno ancora con maggiore entusiasmo e chiama a raccolta tutti i tifosi per stringersi attorno alla squadra e rendere orgogliosa la città del lavoro che si sta facendo”.

Anche perché c’è pure da capire come si svilupperà l’inchiesta penale a carico del presidente Corrado Chiodi, accusato di evasione di Iva relativa all'annualità 2012 per un importo di circa 300 mila euro. 

All’emissione di un avviso di garanzia si è arrivati dopo una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate. Il debito Iva era stato contratto dalla precedente gestione dell'allora presidente, Elio Gizzi.





La procura federale, a tal proposito, ha aperto un’indagine sulla contestazione e imposterà un’istruttoria, dopo aver chiesto alla procura della Repubblica le informazioni in merito.

Il rischio è che arrivino una ulteriore penalizzazione in classifica o un’altra ammenda.

“Ma quando sarà estinto il debito tutto si risolverà – aveva spiega Chiodi a questo giornale – quindi si tratta di un avviso di garanzia tecnico”.

L'avvocato Roberto Madama, sempre attraverso AbruzzoWeb, aveva sottolineato “che non si tratta di evasione fiscale ma di mancato pagamento di Iva, visto che è stata presentata regolarmente la dichiarazione e successivamente la somma è stata rateizzata con l'Agenzia delle Entrate che però ha dovuto per legge segnalare alla Procura che ha aperto l'inchiesta”. 

Il debito, comunque, come assicurato dal numero uno della società rossoblù, sarà estinto prossimo mese di luglio. 

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