LAUREARSI IN ABRUZZO: ANCHE 40 ANNI DI LAVORO PER RIPAGARE COSTO DEGLI STUDI

di Filippo Tronca

7 Gennaio 2019 06:15

Regione - Economia

PESCARA – Per un abruzzese laureato che lavora in provincia di Teramo ci vogliono in media 40 anni per ripagarsi quello che lui o la sua famiglia hanno investito per conseguire il sudato pezzo di carta accademico. Un abisso rispetto alla situazione di Milano, dove bastano circa 9 anni. Situazione simile per le province di Teramo e L'Aquila, con unica eccezione Pescara, più o meno nella media italiana dei 15 anni.    

D'accordo che in Italia più che altrove non occorre una laurea per ambire alle più alte cariche politiche, e diventare famosi e milionari.  Resta comunque tema assai battuto della campagna elettorale abruzzese quello di rendere protagonisti o indurre a tornare nella loro regione i laureati che sono andati vivere e lavorare altrove. 

E a tal proposito offre interessanti spunti di riflessione la ricerca del Sole 24 ore, basata su dati Istat, che calcola in quanti anni di lavoro si ripagano i costi necessari a conseguire una laurea. 





Un'analisi di dettaglio che analizza tutte le 110 province italiane. E che fa toccare con mano il motivo per cui anche in Abruzzo, sono sempre meno le famiglie che considerano non più prioritario continuanre a far studiare i loro figli dopo il diploma, in quanto il gioco non vale più la candela. 

Dalla ricerca emerge infatti che la media italiana è poco più di 15 anni, anche se fa più impressione dire che il reddito cumulato di chi prosegue gli studi supererà quello del diplomato dopo ben quasi 27 mila ore di lavoro. 

In Abruzzo si scopre poi che più o meno in linea c'è la sola provincia di Pescara, con 16 anni 10 mesi. 

Situazione molto negativa invece in provincia di Teramo, 40 anni e 6 mesi, in provincia di Chieti, 36 anni e 7 mesi, e in provincia dell'Aquila, 34 anni.





Insomma, pare chiaro il motivo per il quale se proprio uno si vuole laureare in Abruzzo, poi ha tutta la convenienza ad emigrare, all'estero o in altri territori italiani dove gli stipendi sono più alti, e ci sono molte più opportunità professionali, adeguate al titolo di studio.

Come ad esempio a Milano, dove una laurea si ripaga in 9,2 anni, Roma, 9,8 anni, o Torino, 13,9 anni.

In questa non invidiabile classifica il podio è occupato all'opposto da Viterbo (77 anni di lavoro), Imperia (65) e Campobasso (56).

Nella ricerca si evidenzia che “le variabili spaziano dal genere dei soggetti (le donne guadagnano nei fatti molto spesso meno dei maschi a parità di impiego), della scelta del corso di laurea/diploma, delle spese necessarie allo studio, dalla tassazione, della diversa occupabilità di un diplomato rispetto ad un laureato, dalla progressione di carriera, dalle opportunità d’impresa, di lavoro autonomo e professionali, eccetera. E inoltre l’arricchimento culturale, di esperienze e di competenze che un percorso universitario fornisce alle ragazze e ai ragazzi è impareggiabile e non può essere valutato solo in termini monetari”.

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