LAVORO: CGIL, ”IN ABRUZZO ASSUNZIONI CROLLATE NONOSTANTE JOBS ACT”

23 Marzo 2016 19:01

Regione -

PESCARA – Gli occupati, in Abruzzo, lo scorso anno, sono cresciuti di tremila unità, passando da 476 a 479 mila, mentre i disoccupati sono aumentati da 68 mila a 69 mila.

Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato, 12,6%, quasi doppio rispetto al 2008 (6,6%), mentre il tasso di disoccupazione giovanile è al 48,1%, rispetto alla media italiana (40,3%).





A fare il punto sulla situazione economica ed occupazionale abruzzese è la Cgil, secondo cui “i dati dimostrano che siamo ancora in presenza di una crisi forte e mettono in evidenza i problemi della struttura produttiva regionale”.

Ad illustrare numeri e percentuali, nel corso di una conferenza stampa, è stato il segretario regionale del sindacato, Sandro Del Fattore, il quale, sottolineando che “il lieve incremento dell'occupazione, più tremila unità, fa capire che non siamo di fronte ad una ripresa strutturale”, si è soffermato sulle tre priorità dell'Abruzzo: “dare subito una risposta alle numerose crisi aziendali in atto – ha detto – avviare la fase attuativa della programmazione 2014-2020 e aprire con il Governo nazionale, insieme alle altre Regioni del Sud, una vera e propria vertenza per avere un flusso di risorse ordinarie, prevalentemente quelle in conto capitale, che in questi anni sono state tagliate”.

Tra il 2008 e il 2015 l'Abruzzo ha perso 32mila posti di lavoro: in testa Pescara (-15mila), seguita da L'Aquila (-9mila), Teramo (-7mila) e Chieti (- 1.000). Tasso di disoccupazione più elevato nell'Aquilano (15%), seguito dal Pescarese (13%), dal Chietino (11,9%) e dal Teramano (11,5%).





Le ore di cassa integrazione sono calate, ma il 72,9% del totale è costituito da cig straordinaria, dato che secondo la Cgil “segnala la presenza di una crisi ancora rilevante”.

“I dati sull'occupazione – ha sottolineato il segretario – evidenziano che in Abruzzo gli sgravi contributivi previsti dal Jobs Act hanno incrementato i contratti a tempo indeterminato, ma non sono riusciti a stimolare la crescita dell'occupazione, tanto che le assunzioni sono crollate, passando dalle 4.698 del gennaio 2015 alle 2.225 del gennaio scorso”.

Nel corso dell'incontro il sindacato ha anche annunciato l'avvio della campagna di raccolta firme per far diventare quello che è stato definito il nuovo 'Statuto' dei lavoratori e delle lavoratrici una proposta di legge di iniziativa popolare.

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