LEGNINI APRE LO SPAZIO ABRUZZO AL VINITALY, ”OGNI ANNI MIGLIORA QUALITA’ NOSTRO VINO”

15 Aprile 2018 18:59

Regione -

VERONA – Il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, presente al Vinitaly, ha partecipato questa mattina alla cerimonia di apertura dell'area espositiva della Regione Abruzzo, allestita nel padiglione 12. Sono presenti 101 cantine – per un totale di 350 etichette – e 19 aziende produttrici di olio.

Legnini, durante la visita istituzionale, è stato accompagnato dall'assessore regionale alle politiche agricole, Dino Pepe, e incontrato i produttori di vino e i presidenti dei consorzi di tutela.

“Ogni volta che visito il Vinitaly, registro un miglioramento della qualità del vino abruzzese e del tessuto imprenditoriale regionale – ha detto il vice presidente del Csm -. Le nostre cantine sono abili a innovarsi, sono capaci di proiettare una immagine nuova nei mercati nazionali e internazionali. E questo non può che riempirci di grande soddisfazione”.

Con la firma dei nuovi accordi volontari al Vinitaly, altre dieci grandi aziende vitivinicole, tra cui le abruzzesi Cataldi Madonna, Zaccagnini e Made in Bio, aderiscono al progetto nazionale Viva. Avviato nel 2011 dal Ministero dell’Ambiente per “la sostenibilità nella Vitivinicoltura in Italia”, l’iniziativa mira a migliorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori (Aria, Acqua, Territorio, Vigneto).

“Sono orgoglioso di essere qui oggi a siglare l’adesione di altre aziende al nostro progetto Viva – spiega in una nota il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti –. E siamo adesso arrivati a 60 imprese fra le più importanti del settore. Viva permette di tracciare la sostenibilità della filiera vite-vino, attraverso uno strumento di trasparenza che, per primo nel panorama internazionale del vino, fornisce al consumatore tutti i dati di sostenibilità validati da un ente terzo certificatore e garantiti dal Ministero dell’Ambiente”.





La fase pilota del progetto ha visto la partecipazione di nove grandi aziende vitivinicole italiane, scelte sulla base di criteri geografici e di prodotto: Marchesi Antinori, Masi Agricola, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Planeta, Tasca d’Almerita, Venica&Venica, Castello Monte Vibiano Vecchio, F.lli Gancia & Co, con la collaborazione scientifica del Centro di Ricerca Opera per l’agricoltura sostenibile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, attuale partner scientifico del progetto, e il Centro di competenza Agroinnova dell’Università di Torino.

La fase si è conclusa a giugno 2014 e il progetto è stato aperto a tutte le aziende vitivinicole nazionali interessate a prendervi parte, grazie al lavoro di accordi promosso dal direttore generale del Ministero dell’Ambiente Francesco La Camera.

Con le firme che saranno apposte a Vinitaly 2018, il numero delle aziende aderenti al progetto Viva arriva a 60, mentre le richieste sono in continua crescita.

“Vinitaly è una grande mostra delle eccellenze italiane – aggiunge il ministro –, ma anche una grande vetrina dell’ambiente italiano. L’agricoltura infatti disegna il nostro paesaggio e caratterizza il nostro ambiente. È strumento di qualificazione ma anche di tutela e protezione delle nostre risorse naturali. Non ci sono eccellenze vinicole in un paese che non ha eccellenze in termini di qualità dei terreni e di qualità delle acque”.

Viva ha realizzato un disciplinare che costituisce il riferimento tecnico per le aziende che vogliono misurare le proprie prestazioni di sostenibilità sulla base di 4 indicatori (Aria, Acqua, Vigneto e Territorio) e intraprendere il percorso di miglioramento previsto dal progetto. Tale disciplinare, che prevede sia una certificazione di prodotto che aziendale, è aggiornato in base all’evoluzioni normative in materia. È stata inoltre elaborata un’etichetta consultabile da smartphone o tablet attraverso la quale sono resi noti al consumatore i risultati delle prestazioni ambientali, raggiunti dai produttori che aderiscono al progetto. Viva, che ha lavorato in sinergia e condivisione con i principali programmi di sostenibilità, si consolida ad oggi come il progetto nazionale di riferimento.

Promozione dei programmi territoriali per la sostenibilità e la tutela del paesaggio italiano
Il panorama vitivinicolo italiano è molto variegato, per caratteristiche territoriali e climatiche. Il Ministero dell’Ambiente supporta iniziative regionali per la sostenibilità nel settore vitivinicolo, che coniugano le esperienze acquisite in VIVA con buone pratiche elaborate a livello territoriale.





Il primo caso di successo è il progetto SOStain elaborato dall’“Alleanza per lo sviluppo sostenibile in viticoltura”, associazione senza fini di lucro costituita in Sicilia dalle aziende Tasca d’Almerita e Planeta, che hanno elaborato un protocollo di buone pratiche per la valorizzazione e tutela del territorio vitivinicolo Siciliano utilizzando gli Indicatori VIVA come strumento di valutazione delle prestazioni ambientali. Stiamo lavorando ora perché questo esempio di successo venga replicato altrove sul territorio nazionale.

Sviluppi futuri: lo standard unico di gestione sostenibile del settore vitivinicolo. Il 12 settembre 2017, il ministro Galletti e il ministro Maurizio Martina hanno siglato un decreto interministeriale per fare chiarezza e indirizzare produttori e consumatori verso scelte sempre più sostenibili.

L’intesa ha avviato un programma di lavoro per armonizzare e integrare due sistemi di sostenibilità: il progetto Viva – La Sostenibilità nella Vitivinicoltura in Italia del Ministero dell’Ambiente e il Sistema di Qualità Nazionale sulla produzione Integrata (di seguito denominato Sqnpi) del Ministero dell’Agricoltura. L’obiettivo è quello di ottenere uno standard di gestione sostenibile del settore vitivinicolo misurabile e accreditato, che sia gestito in ambito di sistema di qualità e che sia da riferimento univoco per le produzioni italiane, nonché un biglietto da visita delle produzioni made in Italy sui mercati internazionali. Tale standard potrà poi essere adattato anche ad altri comparti agricoli, al fine di indirizzare sempre più produttori e consumatori verso le giuste scelte di sostenibilità.

In questo contesto, la firma dei nuovi accordi volontari Viva al Vinitaly con 10 aziende vitivinicole appartenenti a realtà regionali che interessano tutta Italia, dalla Sardegna al Veneto, dalla Puglia alla Toscana, passando per l’Abruzzo, conferma il successo del programma e la diffusione dei valori della sostenibilità, in un settore di punta per l’economia e per l’export italiano. Tra le nuove adesioni spiccano importanti aziende rappresentanti dei Grandi Marchi, come Argiolas, Rivera e Marchesi Antinori, che intendono replicare l’esperienza positiva siciliana di SOStain. L’ambizione per il futuro è che possa essere definito uno standard unico di sostenibilità quale punto di riferimento per i produttori e i consumatori.

Le aziende che firmeranno l’accordo al Vinitaly sono Rivera (Grandi Marchi) della Puglia, Argiolas (Grandi Marchi) della Sardegna, Marchesi Antinori, Tenuta Pian delle Vigne (Grandi Marchi) e Tenuta Monteti della Toscana, Dal Bello, Rechsteiner e Cantina di Orsago del Veneto, Zaccagnini, Cataldi Madonna e Made in Bio dell'Abruzzo.

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