L’AQUILA: 85MILA EURO PER LUMINARIE, MA NIENTE RIMBORSI A PASTORI PER RASSEGNA OVINI

8 Dicembre 2018 12:36

L'Aquila -

L'AQUILA – La Camera di commercio dell'Aquila spende 85mila euro per le luminarie di Natale del capoluogo regionale, ma non paga il contributo di 20mila euro ai pastori che hanno preso parte alla Rassegna ovini di Campo Imperatore. 

È polemica sulla decisione dell’ente camerale, guidata dal presidente, Lorenzo Santilli, di finanziare, con un sostanzioso stanziamento all’assessorato aquilano alla Cultura, l'allestimento delle luci d'artista, che si inaugurano proprio nel pomeriggio di oggi, ma di lasciare a bocca asciutta le aziende che operano nel settore della pastorizia e che hanno partecipato alla 59esima edizione della Rassegna ovini di Campo Imperatore, ad agosto scorso.

Evento quest'anno solo patrocinato dalla Camera di commercio che si è defilata dall'organizzazione assicurando, tuttavia, il versamento di 20mila euro come contributo. Ma quei soldi, a distanza di mesi, ai pastori non sono mai arrivati. 





A denunciare la delicata situazione, a nome degli allevatori, è Giulio Petronio, che parla di scandalo e di mancanza di rispetto verso un settore storico in questo territorio: “La Camera di commercio ancora non eroga il contributo promesso per i 10mila capi ovini e caprini presenti alla Rassegna”, spiega Petronio, “fino allo scorso anno il rimborso era di 2 euro e 40 centesimi a pecora, nel 2018 è sceso a 2 euro, ma i soldi non sono arrivati e siamo quasi a Natale”. 

Petronio parla di “cattiva volontà della Camera di commercio, che non ha voluto organizzare la manifestazione, lo scorso mese di agosto, rischiando di far saltare un evento che ha segnato la storia dell'Abruzzo interno. La rassegna è stata fatta e il ritorno d'immagine c'è stato, anche per la Camera di commercio”, attacca ancora Petronio, “che non ha rispettato neppure quel minimo di impegno preso: il contributo di 20mila euro per il rimborso ai pastori. Siamo rimasti sconcertati dalla decisione del presidente dell'ente camerale, Santilli, di bocciare un evento così importante come la Rassegna ovini”, prosegue Petronio, “non c'è lungimiranza, né memoria storica visto che la Camera di commercio dell'Aquila, una delle più antiche d'Italia, è stata fondata proprio in virtù dell'arte della lana. Inoltre, siamo a ridosso del riconoscimento dell'Unesco alla transumanza come patrimonio immateriale dell'umanità”. 

A indignare i pastori è la scelta di impegnare ben 85mila euro per le luminarie natalizie. “Soldi per organizzare la Rassegna e per allestire il piano di sicurezza non ce n'erano”, denuncia Petronio, “ma adesso la Camera di commercio tira fuori più di 80mila euro, come contributo al Comune dell'Aquila, per i giochi di luce di Natale. 

Uno scandalo, considerando che si tratta di soldi delle imprese che operano sul territorio. 





Mentre noi pastori, che portiamo avanti tradizioni centenarie, ancora non riceviamo i 20mila euro di rimborso totale. Voglio ricordare una frase dello storico Alessandro Clementi che diceva: “Se i tortiglioni della facciata di Collemaggio fossero strizzati, tirerebbero fuori latte di pecora”, a indicare come la pastorizia abbia alimentato per secoli l'economia locale, a questo, alla Camera di commercio, sembra non interessare”. 

Era stato lo stesso presidente, Santilli, in una conferenza stampa convocata all'inizio di agosto a spiegare che “l’Ente camerale non avrebbe organizzato la Rassegna ovini per mancanza dei fondi necessari all'allestimento del piano di sicurezza: quasi 100mila euro”.

A distanza di quattro mesi, però, lo stesso ente ha trovato 85mila euro in bilancio per le luminarie natalizie, che saranno accese proprio nel pomeriggio di oggi. “Mentre i pastori che hanno affrontato spese vive e aspettano i rimborsi promessi, non vedranno un solo euro”, conclude Petronio.

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