MALTRATTAMENTI: 22ENNE IN MANETTE, ALBANESE VIA DA CASA

21 Febbraio 2018 11:35

Teramo - Cronaca

ATRI – Due giovani sono stati denunciati in Abruzzo per maltrattamenti in famiglia, nel primo caso ad Avezzano (L'Aquila) un 22enne è stato posto ai domiciliari, ad Atri (Teramo) invece un 29enne albanese è stato allontanato dalla famiglia.

Non accetta la separazione dei genitori e litiga con la madre, al termine dell'ennesima violenta discussione, poi, afferra un grosso coltello da cucina e esce di casa diretto all'abitazione del nuovo compagno della donna. A.D.B. è stato arrestato ieri dalla polizia dopo che la donna si è presentata nel commissariato marsicano in evidente stato di agitazione dopo l'ultima lite con il figlio, alla presenza dei fratelli minori.

Gli agenti hanno bloccato il giovane nei pressi dell'abitazione dell'uomo e nel corso della perquisizione personale hanno trovato l’arma e 4,96 grammi di hashish.





Il ragazzo dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia ed è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Ora è ai domiciliari a casa del padre.

L'albanese residente ad Atri, invece, è stato allontanato dalla famiglia dopo una serie di denunce da parte della moglie per maltrattamenti, anche davanti i figli minorenni.

Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti di polizia del commissariato a seguito di un'ordinanza emessa dall'autorità giudiziaria di Teramo.





L’attività di indagine è cominciata nell’agosto del 2017.

Dopo le prime denunce, attraverso l'attività di indagine, sono stati raccolti una serie di elementi sulla condotta violenta dell’uomo, il quale, nonostante la separazione di fatto con la moglie, perseverava nel suo comportamento illegale, concretizzatosi anche in pedinamenti sul luogo di lavoro, oltre che su condotte di ostruzionismo nella gestione dei figli minori.

Il gip di Teramo Mauro Pacifico ieri, a carico del 29enne, ha emesso il provvedimento di divieto di avvicinamento ad una distanza inferiore ai 500 metri dalla donna: dall’abitazione, dai luoghi di lavoro e di svago della stessa e da qualunque altro luogo in cui la predetta sia presente, con la prescrizione per l’indagato di non comunicare attraverso qualsiasi mezzo, salvo che per definire modalità di incontro dei figli minori.

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