MANCATA ABOLIZIONE SUPERTICKET, MARCOZZI: ”RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI”

6 Novembre 2019 12:20

Regione -

L'AQUILA – “Le risposte assolutamente insufficienti che ho ricevuto ieri dall'assessore Nicoletta Verì nel corso del Consiglio regionale a seguito di una mia interpellanza, hanno reso necessario un intervento diretto per fare luce sulla mancata abolizione del Superticket. Per questo già nella mattinata di oggi ho avanzato richiesta formale di accesso agli atti per avere la necessaria trasparenza sulla vicenda”. 





Lo afferma il capogruppo M5S in Regione Abruzzo, Sara Marcozzi.

“Ciò che abbiamo riscontrato finora è che una giunta lenta ha perso una ottima possibilità di abolire una tassa da 10 euro per il 2019 sulle ricette sanitarie, nonostante il governo nazionale avesse dato tutti gli strumenti a disposizione per poterlo fare. Voglio ricordare infatti che l'ex Ministro Giulia Grillo, con decreto ministeriale dello scorso 12 febbraio, ha stanziato circa 60 milioni di euro a livello nazionale per bloccare questa tassa. Del totale della somma, oltre un milione e 100mila euro sarebbero finiti a disposizione della nostra Regione, eliminando un ostacolo in più all'accesso alle cure. Il solo compito dell'Assessore era quello di procedere con un semplice iter burocratico per sbloccare i fondi e metterli, di fatto, a disposizione di tutti gli abruzzesi”.





“Evidentemente tutto ciò non è stato fatto. Per questo motivo ho scritto agli uffici competenti per visionare la corrispondenza intercorsa con i Ministeri per avere accesso allo stanziamento, dalla nota di trasmissione della delibera di Giunta alla richiesta formale della convocazione di un tavolo ad hoc tra Regione Abruzzo, Ministero dell'Economia e Ministero della Salute. Questi sono i passaggi che tutte le altre Regioni d'Italia hanno fatto per dare seguito al lavoro del MoVimento 5 Stelle al governo e abolire una volta per tutte il Superticket. Mi auguro di ricevere ben presto delle risposte dal centro destra, perché è il momento di fare chiarezza una volta per tutte e spiegare come mai gli abruzzesi debbano essere gli unici in Italia, insieme ai cittadini di Puglia e Calabria, a continuare a pagare questa tassa”, conclude.

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