MARE PESCARA: E’ GIA’ EMERGENZA INQUINAMENTO, ”STAGIONE A RISCHIO”

di Filippo Tronca

5 Febbraio 2016 08:26

Pescara - Cronaca

PESCARA – “Non c’è un minuto da perdere, con il mare così inquinato a febbraio rischiamo che in estate non ci sarà un metro di mare balneabile sulla costa pescarese”.

Il grido d’allarme arriva dalla Cna balneatori, per voce del coordinatore nazionale Cristiano Tomei, davanti ai dati drammatici diffusi dall’Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta), sui prelievi d’acqua effettuati il 13 gennaio scorso nel mare di Pescara. Seppure sui registra qualche migoramento rispetto a dicembre, la situazione può essere definita catastrofica.

Ancora una volta nel tratto di costa all’altezza di via Balilla, dove questa estate è stata a lungo vietata la balneazione, a seguito della rottura della conduttura del depuratore in via Raiale. E dove evientemente ancora non si riesce a contenere l'inquinamento, visto che l’Arta ha registrato 1.314 unità per cento millilitri d’acqua di Escherichia coli, contro il limite da non superare di 500.

Una vera fogna a cielo aperto è invece il fiume Pescara: nel punto di ingresso del fiume in città, sono 11.000 le unità di Escherichia coli e 2.500 di Enterococco, sempre per cento millilitri d'acqua. Alla foce del fiume i valori di Escherichia coli sono superiori alle 13.000 unità, 1.800 gli Enterococchi.





Prima ancora che venissero ufficializzati questi dati catastrofici, la Confesercenti Pescara ha preso e carta e penna chiedendo interventi d’urgenza al presidente della Regione Luciano D’Alfonso, dicendosi preoccupata “per il sostanziale stallo degli interventi di risanamento del fiume per il non funzionamento dei principali depuratori a ridosso della costa”.

Sulla stessa linea Tomei, che mette sotto accusa le tante troppe discariche abusive lungo il fiume Pescara che portano poi l’inquinamento a mare.

“Oramai si può parlare di inquinamento strutturale. Endemico. E i danni già sono stati fatti al settore turistico, perché ricordo che la stagione di fatto sta iniziando ora, con le prime prenotazioni, con la pianificazione dell’ospitalità. E già si registrano le disdette, e non c’è da stupirsi con questo biglietto da visita terrificante, con le notizie sullo stato di salute del nostro mare che fanno il giro del web!”.

Che il forte inquinamento dipende in buona dagli scarichi abusivi, lo ha confermato del resto la Direzione marittima e la Forestale, che hanno dato notizia dell’individuazione di una cinquantina di scarichi abusivi, segnalati alla procura della Repubblica.





Ma per Tomei questo può non bastare.

“Quello che serve non è soltanto la repressione, con multe e denunce a danno avvenuto, serve il controllo preventivo, perchè altrimenti per una discarica che si scopre, ce ne saranno sempre altre che sversano liquami nel fiume. Servono controlli costanti ed efficaci, anche sul potenziale inquinante  delle fabbriche, e delle attività agricole, e non mi pare che questo oggi accada”.

Le brutte notizie sulla balneabilità si sovrappongono poi ai dati altrettanto allarmanti sull'inquinamento atmosferico e sulle concentrazioni di pm10. E con l'annuncio da parte del Comune dell'arrivo di una delibera che introdurrà una tassa di soggiorno, la Cut, a carico dei turisti, di un euro al giorno.

Federalberghi ha osservato a tal proposito, che se non si risolve il problema dell'inquinamento, diventerà un gabella che rischierà di scoraggiare ancor più i turisti.

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