MEGALO’ 2: ANCORA POLEMICHE, DI PRIMIO VS M5S ”NON ACCETTO LEZIONI”

22 Febbraio 2018 15:31

Chieti - Cronaca

CHIETI – “Non accetto lezioni da chi usa facili populismi né tantomeno da chi si erge ad accusatore dimostrando, invece, incompetenza e arroganza. Al Movimento 5 Stelle faccio presente che il Comune di Chieti già si è espresso in merito ai permessi riguardanti la realizzazione di Megalò 2, che l’ente ritiene non più produttivi d’efficacia”.

È quanto afferma il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, in merito alla vicenda riguardante l’annullamento delle ordinanze di divieto a costruire il centro commerciale Megalò 2, tra Chieti e Cepagatti, lungo la val Pescara, deciso dal Genio Civile.

Una notizia, che non significa il via libera alla relizzazione, ma solo la presa d'atto dell'avvenuta relizzazione di opere di prevenzione idraulica sul terreno interessato, che però nella giornata di ieri ha provocato violente polemiche, con il Movimento 5 stelle che ha accusato Di Primio e anche la Regione Abruzzo di inerzia ed inefficacia nell'impedire la realizzazione di un nuovo gigantesco centro commerciale sulle rive del fiume Aterno.





Ipotesi che è vista con il fumo negli occhi dalle associazioni di categoria che temono il conseguente collasso dei piccoli esercizi commerciali dell'intero territorio. 

“La posizione della Regione e del Genio Civile mi sembra chiarissima: Mirò-Megalò 2 si può fare. Altrettanto chiaro mi sembra lo scaricabarile nei confronti del Comuni di Chieti e Cepagatti. Come sempre, come più volte ho avuto modo di dire, non essendo iscritto né al partito dell’integralismo ambientale, né dell’opportunismo politico, se tutto è in regola non vedo come possa l’ufficio Urbanistica del Comune, piuttosto che il Suap, dare un diniego”, prosegue Di Primio.

“Ricordo che una cosa sono le opere di sistemazione dell’area ai fini della sicurezza idraulica, altro sono gli atti autorizzativi ai fini delle edificazioni. Non indifferente, affinché possa finalmente farsi chiarezza, è la vicenda giudiziaria ancora pendente innanzi al Tar”, aggiunge.





Il Comune di Chieti già si è espresso in merito ai permessi a costruire che l’ente ritiene non più produttivi d’efficacia. Pertanto, salvo diverse determinazioni, che non spetta prendere né al sindaco, né al Comune, il progetto di cui si parla non può realizzarsi sulla scorta di vecchi atti”.

Per Di Primio, “quel progetto, così come qualsiasi altro che riguardi quell’area o altre della Val Pescara, dovrebbe essere rivalutato in ragione delle diverse condizioni socio-economiche che viviamo e persino delle differenti condizioni di mercato rispetto al momento, era la fine degli anni'80, in cui venivano proposti e approvati i Prusst”.

 

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