METANODOTTO SNAM: CASINI, ”CONFERMO DIMISSIONI, PARLAMENTARI SI MOBILITINO”

26 Dicembre 2017 12:34

L'Aquila - Politica

SULMONA – “Chiedo a Matteo Renzi e a Claudio Gentiloni di ripensarci e a tutti i parlamentari abruzzesi ed in particolare ai parlamentari del nostro territorio onorevoli Paola Pelino, Stefania Pezzopane e Antonio Castricone di operare una forte azione estrema presso il Governo affinchè si ravveda, per il bene dell'intero centro Abruzzo.  Resto decisa a  proseguire nella riconsegna ufficiale della fascia”.

Il sindaco di Sulmona  Annamaria Casini, conferma la volontà di  dimettersi,  e rinnova un appello a governo e a tutti i parlamentari abruzzesi per contrastare con ogni mezzo  la realizzazione della centrale di compressione a Case Pente di Sulmona ad opera della Snam, che è complementare alla rete di gasdotto fortemente contestata perché dal centro peligno fino in Umbria attraversa aree a forte rischio sismico.





Le dimissioni della Casini sono state rassegnate sabato non appena diffusasi la notizia del via libera dato dal Consiglio dei Ministri all'intervento.

A  stretto giro il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, e il sottosegretario con delega all’Ambiente della Regione, Mario Mazzocca hanno ribadito la loro ferma contrarietà, annunciando un ricorso al Tar.

E'  arrivata poi la nota congiunta i primi cittadini dell'Aquila, Pierluigi Biondi, di Avezzano, Gabriele De Angelis, e di Castel di Sangro, Angelo Caruso, in cui si esprime  “forte vicinanza al sindaco e e ai cittadini di Sulmona per la scellerata scelta del Governo che penalizza un intero territorio”.





“Ho ricevuto solidarietà da molti sindaci del territorio – scrive nella nuova nota la Casini – che, sdegnati e fortemente preoccupati per la decisione del Governo a favore della realizzazione della centrale a gas Snam assunta in Consiglio dei Ministri lo scorso 22 dicembre, mi hanno comunicato la loro disponibilità ad affiancarmi in questa battaglia che è di tutto il territorio”.

“Con loro ho concordato di rinviare di qualche giorno il nostro incontro – spiega poi la Casini – previsto per il 27 dicembre, per consentire una migliore riflessione sul da farsi così da approntare una strategia condivisa e, dunque, un' azione concreta di contrasto a questa opera fortemente impattante. Siamo tutti consapevoli che dopo molti anni dall'avvio, l'iter è ormai alle ultime battute, ma dobbiamo combattere fino alla fine”.

“Manca ancora il Decreto di Autorizzazione, l'atto esecutivo che, se venisse firmato nei prossimi giorni, prima dello scioglimento delle Camere, sarebbe veramente finita. Un'accelerazione della procedura a fine legislatura che si configurerebbe come una pesantissima eredità che questo governo lascia a Sulmona e al suo circondario di cui dovrà assumersi le responsabilità”.

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