MIGRANTI: VERTICE IN PREFETTURA A MONTESILVANO ASSOBALNEARI E RESIDENTI CHIEDONO CHIUSURA CAS

26 Luglio 2017 17:45

Pescara - Cronaca

MONTESILVANO – “La presenza dei migranti ha un effetto negativo per la clientela, che non gradisce la presenza di decine di persone che bivaccano nella pineta o in spiaggia a Montesilvano (Pescara). Per il sistema alberghiero è una catastrofe ambientale”.

La denuncia arriva da Ottavio Di Stanislao, presidente Assobalneari Confindustria Abruzzo, a margine del comitato per l'ordine e la sicurezza da parte della Prefettura di Pescara di ieri mattina.

Nel quale, tra l'altro, il prefetto ha assicurato che con l'avvio operativo dello Sprar – il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati – tutti i migranti accolti attualmente nei due Cas, i Centri di accoglienza straordinaria, verranno distribuiti in apposite strutture gestite dal Comune di Montesilvano, in forma di accoglienza diffusa sul territorio, in zone né turistiche né commerciali.

Al grido d'allarme di Assobalneari, che chiede la chiusura dei Cas, in vista di un'eventuale apertura dello Sprar, si è unito il comitato di residenti di #RiprendiamociMontesilvano, che, guidati dall'esponente di Fratelli d'Italia Marco Forconi​, minacciano una manifestazione più corposa ed efficace di quella dello scorso 2 luglio. 

“In presenza di Comuni che aderiscono allo Sprar come Montesilvano, bisogna chiudere i Cas – scrive Di Stanislao in una nota – A Montesilvano ce ne sono due, nella zona dei grandi alberghi e nella zona sud, verso l'Excelsior. Certe commistioni danneggiano il turismo, i clienti si lamentano, tra soggetti di colore e prostituzione, i bivacchi, atteggiamenti senza decoro, la situazione è critica”.

Ad aggravare la situazione migranti in città, nelle scorse settimane, la vicenda dello sgombero di via Ariosto, che ha messo in strada i numerosi abitanti delle palazzine per lo più appartenenti alla comunità senegalese.





Lo Sprar attualmente riguarda 160 persone.

Per Di Stanislao “Lo Stato deve rispettare le regole e non può danneggiare il territorio. Chi va in vacanza vuole decoro. Aver permesso i Cas nelle zone turistiche è stato poco lungimirante: la Prefettura è in ritardo”.

“Chi non rientra negli Sprar? – si chiede poi il presidente Assobalneari – Problema della Prefettura, i cas vanno celermente svuotati”.

Alla luce degli incontri di ieri con il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno, il comitato #RiprendiamociMontesilvano ritiene che siano necessari degli interventi interforze più costanti ed incisivi, che andrebbero a frenare il fastidioso fenomeno dei bivacchi, concentrati in pineta, all'altezza di via Isonzo, ed in spiaggia, sopra e sotto il pontile di Fosso Cavatone.

In particolare, il comitato propone “una recinzione intorno ai piloni della struttura, diventata rifugio di spaccio, soprattutto nelle ore notturne”.

“Da diversi mesi la nostra amministrazione è al lavoro per ridurre la presenza dei migranti sul territorio – spiega il sindaco – affinché questi non vengano più percepiti come un problema o un ostacolo allo sviluppo della città.





L'attivazione della progettualità di accoglienza Sprar permetterà non solo di evitare la concentrazione dei migranti nelle zone commerciali e turistiche, ma anche di impegnare i profughi in attività formative e lavorative capaci di favorirne l'integrazione. Continueremo a lavorare fianco a fianco con gli imprenditori perché il comparto produttivo costituito da albergatori e balneatori è il settore trainante capace di far decollare lo sviluppo del nostro territorio”.

“Negli ultimi giorni – scrive però in una nota il comitato dei residenti – e proprio a ridosso dell'inqualificabile manifestazione italo-africana che si è tenuta fin sotto il Palazzo di città, il numero dei bivaccatori è quasi raddoppiato, con tanto di tendaggi al seguito: un atteggiamento provocatorio e di sfida che non può essere tollerato in alcun modo”.

 “Comprendiamo che il problema di Montesilvano è lo stesso di tantissime altre città italiane – spiegano i residenti riuniti nel comitato – tuttavia anche con l'attivazione del protocollo Sprar e le sue clausole di salvaguardia è indispensabile ripensare alla calendarizzazione per la riduzione fino a definitiva chiusura dei due Cas presenti in città, in particolare quello dell'Excelsior di via Bradano, intorno alla cui zona si assembrano quotidianamente nuclei giganteschi di presunti profughi”.

Previsto, comunque, un interscambio tra le forze dell'ordine per presidiare il territorio.

Confindustria Chieti Pescara e il Comune di Montesilvano, infine, hanno avviato una valutazione per un'ipotesi di convenzione volta all'installazione di telecamere per il controllo del territorio, finanziata dalle imprese turistiche e commerciali dell'area e direttamente collegata ai server della polizia municipale di Montesilvano.

Un progetto con finalità preventive e di controllo del territorio, volto a “evitare fenomeni di devianza e microcriminalità sempre più diffusi, quali prostituzione e spaccio”.

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