MORI’ SU CAMPO DI CALCIO: 400MILA EURO A MOGLIE GIUSEPPE TOFANI

21 Marzo 2018 10:00

L'Aquila - Cronaca

AIELLI – Saranno risarcite di circa 400mila euro la moglie e le figlie di Giuseppe “Pinuccio” Tofani, una delle figure sportive più importanti della Marsica e noto ai meno giovani anche all'Aquila, visto che nella stagione 1978/79 fece la fortuna dei rossoblù contribuendo alla storica promozione in serie C.

Il 16 febbraio del 2013, a 53 anni, era ancora sui campi di calcio quando si accasciò e morì: a Bugnara (L'Aquila), con la maglietta dell'Aielli stava disputando una partita del campionato provinciale Amatori contro la squadra di casa.





Ora il tribunale di Sulmona (L'Aquila) ha stabilito che, per una corresponsabilità con la stessa vittima che scese in campo nonostante il suo stato di salute, la Federazione italiana gioco calcio (Figc), la Lega nazionale dilettanti e la Asd Amatori Aielli si resero al 50 per cento responsabili di quel decesso, non avendo preteso e vigilato che tutte le certificazioni per l'attività agonistica fossero in regola.

Quel giorno, infatti, Tofani, scese in campo quando mancava poco più di un quarto d’ora alla fine della partita: le temperature basse e soprattutto l’ipertensione arteriosa di cui soffriva da un paio di anni, tanto che assumeva farmaci per controllarla, lo portarono però ad un minuto dal triplice fischio ad accasciarsi a terra e lì rimanere senza vita per un infarto.





Si scoprì solo dopo che non aveva presentato un certificato, né passato una visita medica per disputare quel campionato ed essere tesserato con la squadra.

La famiglia aveva così avviato una causa risarcitoria chiedendo 2 milioni di euro alla stessa società dell’Amatori Aielli, alla Figc (avvocati Giancarlo Gentile e Teresa Nannarone) e alla Lega dilettanti (difesa da Alfredo Chiantini).

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