REGIONE. BOTTA E RISPOSTA TRA SALVINI E PAGANO SU RICHIESTA FORZISTA DI DUE ASSESSORI. COORDINATORE AZZURRO: GOVERNATORE SBROGLI MATASSA. SU TAVOLO LEADER LEGA CURRICULUM CONSIGLIERI ELETTI

NUOVA GIUNTA: IMPASSE NEL CENTRODESTRA, MARSILIO ALLA FINESTRA, I PARTITI LITIGANO

27 Febbraio 2019 06:23

Regione - Politica

L'AQUILA – “Ho sentito lunedì Marsilio e sono in attesa. Se sta a lui sbrogliare la matassa? Beh, è un compito che spetta per legge a lui, avrà tutto il contributo da parte nostra ma tempo non ne è stato perso, si è appena insediato”.

Il coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Nazario Pagano, non ci sta ad assumersi le responsabilità dell'impasse sulla composizione della nuova giunta regionale, che il presidente, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, dovrà necessariamente comporre entro la prima seduta del Consiglio regionale, come previsto dallo Statuto: in tal senso, da quanto si apprende da fonti interne all'Emiciclo, l’esordio della undicesima consigliatura potrebbe esserci martedì 12 marzo.

Gli azzurri sono finiti nel mirino del leader leghista e vice premier, Matteo Salvini, che in seguito al pieno di voti (27,5 per cento e 10 consiglieri eletti) ha presentato un conto di 4 assessori e del presidente del Consiglio regionale, al quale ha risposto a distanza, attraverso AbruzzoWeb, il senatore forzista che ha chiesto due assessori per un partito che ha ottenuto il 9,07 per cento e 3 consiglieri.





Il botta e risposta si inquadra in un centrodestra che, dopo il trionfo del 10 febbraio scorso, litiga per il numero insufficiente di posti rispetto agli appetiti, con un governatore, invitato dai partiti a dirimere la controversia, che rimane silenzioso sulla prime grane.

“Non è possibile che si stia perdendo tempo perché c'è qualche partito che sta litigando per un assessore in più o in meno”, ha detto il ministro dell’Interno durante la trasmissione Quarta Repubblica su Rete 4. “Ogni riferimento a Forza Italia è puramente casuale”, ha aggiunto il ministro dell'Interno. Secca la replica di Pagano: “Non lo hanno informato bene – afferma – perché forse non sapeva che il presidente si era insediato solo ieri e certo non poteva fare la giunta quando ancora non era stato proclamato, forse qualcuno gli ha detto cose prive di fondamento”.

Lo stallo si è creato dopo che Salvini – sul cui tavolo sono ora i curriculum dei 10 consiglieri eletti – ha dato pieno mandato al coordinatore regionale, il deputato Giuseppe Bellachioma, di trattare non più con gli alleati ma con il solo Marsilio e senza fare marce indietro rispetto alla richiesta di quattro assessori, tra cui il vice presidente, e del presidente del Consiglio regionale, “per dare rispetto e dignità ai 160mila abruzzesi che hanno votato per i salviniani”.

Una posizione che mal si concilia con le richieste degli alleati visto che in questo modo i sei posti disponibili nell'esecutivo non bastano ad accontentare Forza Italia che ne chiede due, e Fratelli d'Italia (6,5 per cento e due consiglieri) e Azione Politica (3,47 e un consigliere) che ne vogliono uno ciascuno, con Fdi che aggiunge anche il sottosegretario alla presidenza della Giunta.





E né il partito del presidente, né la civica guidata dall’imprenditore pescarese, il patron di humangest Gianluca Zelli, sembrano disposti a fare passi indietro.

Come pure Forza Italia che nella prima riunione per la formazione della Giunta di giovedì scorso ha abbandonato, con Pagano, il tavolo in seguito al no all’alleanza tra azzurri e lista Udc-Dc-Idea (2,88 per cento), ripudiata da Marsilio nel corso della campagna elettorale, perché ha candidato, in barba al veto della coalizione, soprattutto di Lega e Fdi, Marianna Scoccia, poi eletta, moglie dell’ex consigliere di Abruzzo civico ed assessore di centrosinistra Andrea Gerosolimo. Intesa annunciata a livello nazionale in prospettiva elezioni europee.

E mentre il braccio di ferro tra Bellachioma, Pagano, il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Etelwardo Sigismondi, che ha presentato la controproposta con un posto in meno alla Lega, e Zelli va avanti, senza che nessuno sembra disposto a mollare di un millimetro, resta alla finestra il governatore Marsilio, che nonostante le sollecitazioni continua a tenere la bocca chiusa.

Al momento, tutti si aspettano da lui un passo in avanti, visto che non solo non sono previsti nuovi incontri tra i partiti della coalizione, ma che sono stati esclusi proprio perché le richieste sono considerate non trattabili. Soprattutto quella della Lega che ha il 60 per cento dei voti di coalizione e che ha chiesto con fermezza una posizione di governo ogni due consiglieri eletti.

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