REGIONE: SALVINI E MELONI DOVRANNO DIRIMERE STRAPPO CON AZZURRI. MARTINO: 2 ASSESSORI E INTESA CON UDC, ALTRIMENTI DIFFICILE L’APPOGGIO. ZELLI: NO A UNIONE CENTRO. INVOCATO INTERVENTO MARSILIO

NUOVA GIUNTA, LA PALLA PASSA A ROMA, IN ABRUZZO LEGA, FDI E AP CONTRO FORZA ITALIA

22 Febbraio 2019 19:25

Regione - Politica

L'AQUILA – Dovranno essere i leader nazionali della Lega e di Fratelli d'Italia, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a dare l'ok alle due proposte di composizione della nuova giunta regionale abruzzese, dopo che il tavolo regionale del centrodestra, riunito per la prima volta ieri sera nell'abitazione rosetana del leader abruzzese del Carroccio, Giuseppe Bellachioma, si è concluso con lo strappo di Forza Italia.

Il coordinatore, Nazario Pagano, ha lasciato il summit dopo dieci minuti per il no degli alleati all’alleanza con l’Udc, ripudiata in campagna elettorale dal neo presidente, Marco Marsilio, perché ha candidato Marianna Scoccia, nonostante il veto, in particolare, di Lega e Fdi, perché moglie dell’ex consigloere e assessore regionale di centrosinistra, il civico Andrea Gerosolimo

Si profila, almeno in Abruzzo, un tre contro uno, nel senso che Lega, Fdi e Azione Politica sono fermi a respingere l’istanza degli azzurri in una partita dalla quale è assente  Marsilio, neppure presente fisicamente in Abruzzo, del quale invocano un intervento praticamente tutti i pretendenti intorno al tavolo ma che oggi ha confermato il suo silenzio nonostante la richiesta di commento di questo giornale.

Uno scontro di non facile soluzione anche perché Forza Italia minaccia di ritirare l’appoggio togliendo 4 cosiglieri ai 18 di maggioranza, numeri che non permettono neppure di riunire il consiglio regionale per il quale c’è bisogno di 16 consiglieri.

Però gli alleati tengono duro: dopo lo stop di Bellachioma apparso sulle colonne del centro, oggi è il leader dei civici di Azione Politica, Gianluca Zelli, a “richiamare” gli azzurri al rispetto degli accordi in merito all’alleanza con l’Udc.

“Serve un chiarimento con Forza Italia, che tuttavia Marsilio aveva già fatto in occasione della prima conferenza stampa da presidente all'Aquila con la Meloni, quando un cronista gli chiese se confermava che la Scoccia fosse fuori dalla maggioranza e lui rispose 'confermo'”, ricorda a questo giornale Gianluca Zelli, candidato alla poltrona di assessore esterno, “in quella circostanza Pagano era assente quindi ora chiede nuova conferma di una cosa già chiarita”.





Ma oggi il vice coordinatore abruzzese forzista, il deputato Antonio Martino, ha chiesto due assessori e la conferma dell’intesa con l’Udc. “Al di fuori di questa ripartizione e senza il placet all’alleanza con l’Udc, concordo con il mio segretario regionale, il senatore Pagano, che Fi avrebbe difficoltà ad appoggiare il Governo di centrodestra appena eletto. Fi e Udc hanno quattro consiglieri e circa il 12 per cento dei consensi degli abruzzesi”,  spiega in una nota il parlamentare.

I forzisti, forti dell'accordo nazionale con l'Udc in prospettiva europee, che fa salire da tre a quattro i consiglieri eletti, pretendono due posizioni nel nuovo esecutivo, però gli alleati hanno disegnato un governo che prevede quattro assessori, tra cui il vice presidente, e poi  la presidenza del Consiglio per la Lega, e uno per uno a Forza Italia e Azione Politica, con la poltrona da sottosegretario alla presidenza della Giunta a Fratelli d'Italia.

Insieme a questa ipotesi di assetto, a Roma dovranno valutare anche la controproposta di Fratelli d’Italia che prevede 3 assessori per la Lega, uno ciascuno a Fi, Azione Politica e Fratelli d’Italia, con quest’ultimo partito che ha già il presidente, Marco Marsilio, che avrebbe anche il sottosegretario. 

Su quest’ultima il deputato Bellachioma ha spiegato che se Salvini torna indietro rispetto alla prima istanza, non ci saranno problemi, confermando che Roma guarda con interesse l’Abruzzo.

“La posizione della Lega resta di quattro assessori più la presidenza del consiglio – ha spiegato ieri sera al Centro -, c'è una controproposta di Fratelli d'Italia di tre assessori alla Lega e gli altri tre a loro, Forza Italia e Zelli che rimetto subito nelle mani di Salvini perché non dobbiamo dare agli abruzzesi l'immagine di chi litiga per le poltrone. Se Matteo mi dirà che gli va bene, cediamo un assessorato, nonostante i rapporti di forza non si discutano. La proposta di Pagano di volere due assessorati invece non sta né in cielo, né in terra”. 

Il quadro di riferimento ha indotto il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, ad abbandonare in fretta e furia la riunione con con tanto di messaggio a Marsilio affidato ad Abruzzoweb, del quale invoca un intervento.

“Attendo che Marsilio comunichi a tutti i partiti della maggioranza che anche la lista dell’Udc ha contribuito alla vittoria del centrodestra – ha spiegato ieri sera il senatore azzurro -. Non siamo d’accordo sul fatto che si contesti a Forza Italia di rappresentare l’Udc come stabilito dai due partiti l’ultima volta ieri a Roma in un incontro per le europee al quale erano presenti Berlusconi e Cesa. Chiediamo a Marsilio di fare chiarezza in tempi brevi”.





Quest'ultimo, intanto, si mantiene distante dal dibattito, persino fisicamente visto che dopo essere stato a Trieste per la presentazione di un libro – si apprende dal suo ufficio stampa – è volato in Sardegna per la chiusura della campagna elettorale regionale.

Nonostante le sollecitazioni, anche da parte di AbruzzoWeb, Marsilio ha fatto sapere che sulla questione giunta per il momento non rilascia alcuna dichiarazione. “Abbiamo deciso che in questa fase se la sarebbero vista i partiti, il presidente fa il suo lavoro su altri aspetti – spiega Zelli ancora a proposito dell’intesa Udc -. Pagano non ha mai partecipato, ha sempre delegato altri e oggi viene a scoprire questa cosa della Scoccia”, aggiunge quasi infastidito Zelli, che non si dice disposto a fare passi indietro: “Noi stiamo rispettando quello che abbiamo detto agli elettori, cioè che l'Udc non sarebbe stato al governo, computarlo in maggioranza equivale a dire che sta al governo”.

“Perché dal momento che nessuno può sindacare i nomi proposti dagli altri come assessori -, chiarisce Zelli, – non si può accettare la presenza dell'Udc in maggioranza, perché a quel punto se loro indicano la Scoccia che facciamo?”.

Sulla geografia del nuovo esecutivo pesa quindi la questione legata al consigliere Marianna Scoccia, eletta con l'Udc e sulla quale sin dal momento della presentazione delle liste c'era il veto della coalizione perché moglie dell'ex consigloere e assessore regionale di centrosinistra, il civico Andrea Gerosolimo. È lei, in base al patto sottoscritto nei giorni scorsi tra il vice presidente di Fi, Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, e il segretario nazionale, Lorenzo Cesa, europarlamentare, in ottica europee, che farebbe salire a quattro il gruppo degli azzurri, che così come quello della Vela appartiene al Ppe.

“Abbiamo deciso che in questa fase se la sarebbero vista i partiti, il presidente fa il suo lavoro su altri aspetti, Pagano non ha mai partecipato, ha sempre delegato altri e oggi viene a scoprire questa cosa della Scoccia”, aggiunge quasi infastidito Zelli, che non si dice disposto a fare passi indietro: “Noi stiamo rispettando quello che abbiamo detto agli elettori, cioè che l'Udc non sarebbe stato al governo, computarlo in maggioranza equivale a dire che sta al governo”.
“Perché dal momento che nessuno può sindacare i nomi proposti dagli altri come assessori”, chiarisce Zelli, “non si può accettare la presenza dell'Udc in maggioranza, perché a quel punto se loro indicano la Scoccia che facciamo?”.

Intanto, come Marsilio anche il suo partito si tiene fuori dalle polemiche: solo quando ci sarà il via libera romano, il coordinatore regionale, Etelwardo Sigismondi, a cui la coalizione ha affidato il compito del “notaio” in questa fase, consegnerà la proposta di composizione della giunta a Marsilio che poi chiamerà i partiti per incontri individuali. 

 

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