L'AQUILA – “La decisione di Poste italiane di non invitare la Olisistem Start alla gara del servizio assistenza al cliente, seppur legittima, avrà certamente una pericolosa ricaduta: la necessità del ricorso alla cosiddetta ‘clausola sociale’ per i 180 dipendenti del call center con sede a L’Aquila”.
Così, in una nota, Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo pd alla Camera, dopo l’incontro con le segreterie territoriali e delle Rsu di Olisistem Start di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Ugl-Tlc.
“Una normativa, però – precisa Pezzopane – che non esplicita il ‘vincolo della territorialità’, tramutandosi dunque in un licenziamento di fatto. Peraltro in una regione già esposta a numerose criticità. Per questo chiediamo al governo di intervenire su Poste italiane a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, anche per il carattere peculiare che ha questa azienda con quote azionarie controllate per circa il 30% dal ministero dell’Economia e delle Finanze e del 35% da Cassa depositi e Prestiti”.
“Vi è la necessità, per la salvaguardia dei livelli occupazionali, di effettuare nei bandi di gara una corretta applicazione della clausola sociale comprensiva del criterio della territorialità. Il caso della Olisistem Start – osserva Pezzopane – si inserisce in un contesto nazionale, dove le commesse Inps che la questione Poste riguardano l’intero comparto del sistema call e contact center. Ministero, Regione e Comune continuano ad essere latitanti. Dobbiamo invece lavorare tutti insieme per tutelare circa mille occupati tra diretto e indotto”.
“Si tratta di 560 lavoratori incerti sull’applicazione della clausola sociale sulla commessa Inps e di oltre 300 per la vicenda Altea. Il Mise – conclude – non può e non deve restare alla finestra, tantomeno compiere la mossa dello struzzo, ma svolgere un ruolo attivo di guida e proposta”.
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