OSPEDALE CHIETI: DOPO LE SCOSSE STUDIO SISMICITA’ E PIANO DI MESSA IN SICUREZZA

di Filippo Tronca

6 Febbraio 2017 07:00

Chieti - Cronaca

CHIETI – Da una parte è in corso l'iter che deve portare al bando di gara europeo per costruire in project financing un nuovo policlinico che sostituisca l’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, vecchio e insicuro dal punto di vista sismico.

Dall’altra parte la Asl di Lanciano-Vasto-Chieti con una delibera del 19 gennaio, ha affidato un incarico per valutare il grado di sicurezza sismica ed i costi di una eventuale messa in sicurezza di ben sei corpi dell’ospedale, e ha già fatto richiesta di ulteriori finanziamenti alla Regione, per 7,5 milioni di euro, per la riqualificazione e messa in sicurezza del vecchio nosocomio.

Una contraddizione apparente che può essere letta come un chiaro segnale di ripensamento della Asl e del direttore Pasquale Flacco sulla realizzazione del nuovo ospedale, sulla base del project financing presentato da Maltauro spa, Finanza e Progetti spa e A.B.C. Nocivelli spa, dal valore di 225 milioni, con 437 posti letto più 61 di day hospital per il quale è in corso l’iter per il bando di gara internazionale.

La Asl entro il 21 febbraio dovrà valutare la proposta progettuale ufficiale, fare ulteriori approfondimenti per verificare se la proposta sia vantaggiosa per l'ente pubblico, in particolare dal punto di vista economico, e poi arrivare alla dichiarazione di “pubblico interesse”. Uno degli argomenti a favore della necessità di costruire un nuovo policlinico è stato per mesi proprio quello che intervenire sull’ospedale esistente avrebbe avuto costi troppo elevati, tenuto conto che insormontabile sarebbe stato, con l’apertura dei cantieri, il problema di collocare altrove reparti e pazienti.

Sul project pesa però la questione del mancato pagamento, ai tempi della proposta progettuale, di una cartella esattoriale di 17 mila euro, poi sanata, da parte di un’impresa riferibile all’Ati proponente, denunciata dal consigliere regionale Mauro Febbo di Forza Italia, che potrebbe rallentare la procedura.

La stessa Asl ha segnalato l’anomalia alla procura della Repubblica e all’Autorità anticorruzione (Anac). E giovedì scorso il consigliere di Forza Italia ha esibito in conferenza stampa una relazione del rup della Asl Filippo Manci, e un parere dell’ufficio legale della Asl diretto da Stefano Spadano, in cui si pone la questione della non praticabilità del project proprio per queste irregolarità, che non sarebbero “sanabili a posteriori”.

Oppure semplicemente la Asl ritiene non eludibile, anche per un’autotutela legale, la necessità di fare immediatamente chiarezza sulla sicurezza sismica di un ospedale per ora insostituibile, dove nel 2012 si è scoperto che i corpi “C” ed “F”, erano stati costruiti con pilastri con cemento impoverito, nonché sottodimensionati. Corpi già in via di svuotamento da mesi, con un difficoltoso trasferimento dei 150 posti letto, ma che poi sono stati evacuati in fretta e in furia in poche ore, in via precauzionale, a seguito delle scosse di terremoto del 18 gennaio.





Insicuro e privo delle certificazioni antisismiche, oltre che di quelle antincendio, il Santissima Annunziata lo è però nel suo complesso, come asseverato da uno studio di Abruzzo Engineering del 2005, costato 5 milioni di euro e rimasto lettera morta per anni.

L’ospedale del resto fu costruito, una quarantina di anni fa, quando Chieti non era classificata come zona a rischio terremoto, e le norme costruttive anti-simiche non erano rigorose come quelle attuali. Costato, va ricordato, 236 miliardi di vecchie lire, e portato a termine in ben 27 anni di lavori. Nella stessa condizione di insicurezza, va detto, ci sono però altre centinaia di ospedali in Italia.

Ma visto che un nuovo ospedale non lo si costruisce con un colpo di bacchetta magica e in pochi mesi, soprattutto in Italia, rimane la necessità di intervenire anche sul vecchio ospedale, con ulteriore aggravio di costi per la collettività, che paga ora il conto salato di lavori fatti male nei decenni precedenti.

La delibera di affidamento dello studio è stata firmata dal direttore generale della Asl teatina Pasquale Flacco il 19 gennaio, il giorno dopo le violente scosse sismiche con epicentro a Montereale, nell’Aquilano, ma che anche a Chieti si sono avvertite forti e chiare. 

Studio affidato alla società romana Stin & ingegner Camillo Nuti, per 40 mila euro circa. La Stin è la stessa società che realizzò lo studio tecnico del 2012 che dimostrò che i corpi “C” ed “F” erano pericolosi in quanto la resistenza del calcestruzzo presente in alcuni pilastri era inferiore rispetto a quanto previsto in progetto.

Le criticità evidenziate riguardano soprattutto i carichi statici e verticali, a cui temporaneamente si è ovviato diminuendo il peso sui solai svuotando alcuni piani. Gli ingegneri della Stin hanno evidenziato anche la necessità di un’analoga operazione su tutto l’ospedale, il cui costo è stato stimato in 60 milioni di euro.

Entrando nel dettaglio dell'incarico, alla Stin si richiede, entro 120 giorni di realizzare uno studio di valutazione di vulnerabilita sismica del corpo “A”, con l'esame della documentazione progettuale, rilievi e indagini in sito e prove di laboratorio, di individuare eventuali interventi locali di rinforzo, e di miglioramento e consolidamento sismico.





Dovrà poi valutare in grado di sicurezza sismica dei corpi “C” ed “F”, i due reparti sicuramente a rischio e già evacuati, in vista di un loro parziale riutilizzo per attività assistenziali.

Alla Stin si chiede poi soprattutto una valutazione tecnico ed economica complessiva dei costi e modalità di riqualificazione e messa in sicurezza dei complessi edilizi “A-B-C” e “D-E-F”, ovvero di buona parte dell’ospedale.

Per quanto riguarda il corpo “A” nel maggio 2016 la Asl ha già affidato alla Te.ma.co. di San Salvo (Chieti), un'attività di carotaggio dei pilastri e parti strutturali dell’edificio, dal costo di 23 mila euro.

Ora la Te.ma.co. dovrà essere affiancata dai tecnici esperti in valutazione di sicurezza sismica della Stin.

Lo studio sulla vulnerabilità sismica non può non essere inquadrato in una strategia della Regione e della Asl volta alla riqualificazione di messa in sicurezza complessiva dell’intero nosocomio, che si suppone dovrà andare di pari passo con la realizzazione del nuovo ospedale.

E infatti a novembre 2016 in una lettera al Dipartimento Opere pubbliche della Regione Abruzzo, la Asl ha fatto richiesta di poter utilizzare 4,5 milioni di euro già disponibili per interventi di miglioramento sismico del corpo “F”, e di un nuovo finanziamento da 7.5 milioni per il miglioramento sismico dei corpi “D” ed “E”,  ritenuti prioritari, in quanto ospitano le sale operatorie e la rianimazione,

Nella lettera si evidenzia infine la necessità di reperire ulteriori risorse per estendere lo studio di valutazione del grado di sicurezza sismica anche di quasi tutti gli altri corpi dell'ospedale, ovvero “D”, “G”, “H”, “I”, “K”, “L” ed “O”.

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