PENNE CITTA’ DEGLI ARAZZI, UNA LEGGE REGIONALE PER VALORIZZARLA

21 Marzo 2017 21:04

Pescara - Politica

PENNE – Il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge che prevede il riconoscimento di Penne (Pescara) come “Città degli arazzi”.

Della proposta di legge sono firmatari i consiglieri regionali di Forza Italia Paolo Gatti, Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo, oltre a Maurizio Di Nicola di Centro democratico e Luciano Monticelli del Partito democratico.

Nel testo si propone di valorizzare la tecnica del basso liccio nella tessitura degli arazzi sviluppatasi nel corso degli anni nel Comune di Penne.

Con il provvedimento di legge la Regione riconosce a Penne la qualifica di “Città degli arazzi” in considerazione della valenza internazionale e dell’importanza storicamente assunta dalla produzione degli arazzi nel suo territorio.





Tra gli ulteriori obiettivi della legge vi sono quelli di creare opportune iniziative formative e didattiche della tecnica del basso liccio in collaborazione con la Riserva regionale “Lago di Penne” e la Fondazione Penne Musei e Archivi (Musap) e di valorizzare e documentare il patrimonio degli arazzi di Penne anche attraverso eventi divulgativi e conoscitivi.

LA STORIA DELLA TESSITURA A PENNE

La tessitura nella città di Penne da sempre ha ricoperto dei ruoli importanti, a partire dal Cinquecento le sete pennesi erano richiestissime e costavano di più di quelle toscane.

Nell’Ottocento alcune famiglie si erano dedicate alla produzione di biancheria che veniva poi venduta nei mercati di Roma.

Anche il ricamo godeva di un’attenzione particolare e quando si istituì nel 1887 l’Istituto d’Arte, una delle prime sezioni fu quella del ricamo e merletto.





Alla fine degli anni Trenta la sezione si era già distinta per un particolare modo di produrre il ricamo che si otteneva accostando 10 punti di sfilato e tutti insieme formavano il punto vestino.

Per questo particolare tecnica, fu ordinata all’Istituto d’Arte la manifattura di una coperta per i natali del Principe di Piemonte.

Nel 1960 fu istituita la sezione di tessitura che riprese la tradizione tessile dei telai artigianali a uno o più licci.

Dal 1998, anno della tessitura dell’ultimo arazzo, sotto la direzione del prof. Di Nicola e Tonelli, sono passati 16 anni per ritessere con la stessa tecnica opere di artisti internazionali.

La fortuna ha voluto che due tessitrici che lavoravano nel 1998 nel laboratorio sono ancora in grado di esprimere efficacemente la tecnica.

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