PESCARA ADOPT SREBRENICA: SGUARDI DI PACE LUNGO LA ROTTA ADRIATICA, CON I SUPERSTITI DEL GENOCIDIO

21 Ottobre 2016 19:37

Pescara - Cultura

PESCARA – Entra nel vivo Sguardi di pace lungo la rotta Adriatica”, che fino al 27 ottobre si svolgerà alla Sala d'Annunzio dell'Aurum di Pescara.

Mostre fotografiche e incontri, hanno aperto le porte alla tre giorni di convegno “La terra ci è data in prestito dai nostri figli”, da venerdi fino a domenica 23, due eventi che uniscono Comune di Pescara (Europe Direct), Fondazione Alexander Langer e Rete abruzzese di Adopt Srebrenica.

Al centro di tutto c'è l'impegno preso dalla municipalità e dalle associazioni con il progetto Progetto Adopt Srebrenica, che a un anno del ventennale del genocidio subito dalla città bosniaca, rilancia con due eventi di grande importanza per la costruzione della memoria e per aggiungere tasselli importanti alla rinascita della città colpita da quelle morti.





Il progetto Adopt Srebrenica ha come capofila la Fondazione Alexander Langer di Bolzano e Tuzlanska, Amica di Tuzla.

Agli eventi partecipa un ospite speciale, si tratta di Zijo Ribic, unico sopravvissuto e testimone dei fatti e dell'azione per la costruzione della memoria dal genocidio a oggi. Zijo è quel ragazzino rom che, a 7 anni (21 anni fa) rimase solo ferito sotto i corpi dei familiari e dei componenti del suo villaggio tutti sterminati in un raid di miliziani serbi durante la guerra balcanica. Oggi testimonia la possibilità di farcela, con gli aiuti giusti, senza essere condannati ad un eterno passato, proprio evitando di predicare odio e vendetta, ma lavorando per la pace propria e quindi di tutti. Il suo Io non odio è anche il titolo della mostra.

“Non posso dimenticare, ma ho perdonato. Il perdono è una scelta e se non si perdona si vive nell'odio, che porta solo a violenza, guerra e distruzione – dice Zijo Ribic, superstite della carneficina del 12 luglio 1992 a Scocic, in Bosnia – Continuo la mia battaglia per ottenere verità e giustizia. In primo grado gli autori del massacro sono stati condannati a 72 anni, ma in appello sono stati assolti e mentre mi chiedo come sia potuto accadere, aspetto che a novembre arrivi la sentenza definitiva “.

Con lui, Nina Delalic, una giovane da poco laureata che appartiene al gruppo numeroso della diaspora bosniaca in Italia. Oggi vive con la sua famiglia in Italia, si è laureata a Bologna, sta facendo tirocinio per divenire notaia:





“Sono una “majellana” acquisita, Guardiagrele è il mio Paese – dice presentandosi – Qui in Abruzzo mi sento a casa, ma quello che abbiamo vissuto nella mia terra ci ha cambiato e ci rende orgogliosi della forza di quanto da lì stanno chiedendo giustizia e di non essere dimenticati.

Due i piani di riflessione della mostra: “Non dimenticare Srebrenica” di Luciano D'Angelo, firma pescarese della fotografia oltre confine autore degli scatti realizzati lo scorso anno in occasione dei 20 anni dal genocidio; “Io non odio”, di Andrea Rizza, fotografo italo croato, attuale co-responsabile del Progetto Adopt Srebrenica della Fondazione Langer.

Al progetto aderiscono molte associazioni da tutta Italia, quelle abruzzesi coinvolte dal 2007 nella rete di Adopt Srebrenica sono: Capofila Ass. Mila donnambiente, vari Comuni fra cui Cepagatti, Caramanico, Penne, oltre Pescara, Anci Abruzzo, Donne in Campo, Scienza Under 18, Emporio Primo Vere, Associazione Donne Vestine, Confluenza, Baobab, Olis , Arci Pescara, Facoltà di lingue.

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