IL SINDACO SEGUE DOPO IL VICE DEL VECCHIO E IL DIRIGENTE VESPASIANO

PESCARA: MARE MARRONE, ALESSANDRINI INDAGATO PER FALSO E OMISSIONE

3 Ottobre 2015 12:32

Pescara - Cronaca

PESCARA – Il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, risulta indagato nell'inchiesta della procura della Repubblica di Pescara sull'ordinanza del divieto di balneazione e sulla sua possibile retrodatazione dopo lo sversamento in mare di liquami l'agosto scorso.

“Io credo che un conto siano le polemiche e le strumentalizzazioni politiche che si svolgono nell'Aula consiliare e un'altra gli accertamenti da parte della magistratura – ha detto oggi il sindaco – e io in questo senso sin dall'inizio del mio mandato politico pensavo fra me e me che prima o poi mi sarebbe capitato questo perché l'attività amministrativa significa scelte e significa anche dover fare i conti con il fatto che sovente l'opposizione ti denuncia”.

“Questo mi ha dato l'opportunità di presentarmi spontaneamente davanti ai magistrati che indagano in questa vicenda e l'ho fatto accompagnato dal mio legale naturalmente e questo ha determinato proceduralmente la mia iscrizione nel registro degli indagati – ha aggiunto – Di ciò naturalmente non sono lieto, ma lo metto nel conto dei rischi del mestiere e sono sicuro di aver reso ogni chiarimento e di aver fornito ampia e leale collaborazione e sono fiducioso circa il fatto che il prima possibile questa vicenda possa definirsi”.





Alessandrini è indagato per falso in atto pubblico e omissione di atti d'ufficio, nell'inchiesta sul mare sporco e la gestione della balneazione a Pescara.

L'INCHIESTA

Quello del primo cittadino del capoluogo adriatico è il terzo nome che finisce sul registro degli indagati.

Gli altri due indagati, per gli stessi reati in concorso, sono il vice sindaco Enzo Del Vecchio e il dirigente del settore tecnologico del Comune, Tommaso Vespasiano.

Entrambi sono stati sentiti ieri in questura dagli inquirenti.





Alessandrini, invece, era già stato ascoltato dai magistrati nei giorni scorsi.

Al centro dell'inchiesta, condotta dai pm Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio, la vicenda relativa allo sversamento di circa 30 milioni di metri cubi di liquami finiti nel fiume e in seguito in mare, a causa della rottura della conduttura di via Raiale, avvenuta tra il 28 e il 29 agosto scorsi.

L'ipotesi investigativa è che, nonostante le ordinanze di divieto di balneazione e di revoca dello stesso divieto di balneazione, siano state entrambe emanate il 3 agosto, quella di divieto sarebbe stata retrodata al 1° agosto.

Le circostanze che hanno spinto i magistrati a indagare sarebbero emerse in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche relative all'inchiesta della procura di Pescara denominata La City.

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