PEZZOPANE-CANOSA: DUE DONNE IN DIREZIONE NAZIONALE PD, ORLANDIANI FUORI A SORPRESA

di Marco Signori

10 Maggio 2017 07:00

Regione - Politica

L'AQUILA – La senatrice Stefania Pezzopane per la mozione Renzi e Cristiana Canosa per quella Emiliano sono le uniche due abruzzesi elette, dall'assemblea di domenica scorsa, nella direzione nazionale del Partito democratico, di cui fanno parte (di diritto) anche il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, e il segretario regionale, Marco Rapino.

Plenum in cui, al contrario, non è entrato, dall'Abruzzo, neppure un rappresentante della mozione di Andrea Orlando, nonostante il buon risultato ottenuto in regione dal ministro della Giustizia e a dispetto del fatto che il braccio destro del guardasigilli, Michele Fina, sia proprio abruzzese.

“Per me è una bella soddisfazione, anche perché non tutti quelli che erano prima in direzione sono stati confermati – evidenzia la Pezzopane ad AbruzzoWeb – Questa direzione dovrà affrontare già dai prossimi giorni questioni spinosissime, dalla legge elettorale agli organismi dirigenti, le elezioni amministrative, per me è una bella cosa”.

Oltre alla soddisfazione personale, una bella cosa è, a suo dire, “anche per l'Abruzzo e per L'Aquila perché ovviamente il mio tratto distintivo in questi anni, anche a livello di azione parlamentare e politica, è stato quello di rivendicare il massimo dell'attenzione per i territori colpiti dal sisma. Sono stata molto contenta perché c'è stato intorno a me un assoluto consenso, questo è stato importante”.

“Il risultato è la rivincita di Renzi? In parte sì – ammette – se consideriamo che al congresso si è andati perché dopo il referendum una parte importante del gruppo dirigente sosteneva che il popolo del Pd non voleva più Renzi, che Renzi aveva finito il suo ruolo e non aveva più appeal. Invece no, lo ha dimostrato con ampi numeri”.

Eppure, dalle primarie di Walter Veltroni a oggi, il popolo delle primarie è passato da 3,6 milioni a un 1,8.





“Questo non sminuisce il valore di 1,8 milioni di persone, alla vigilia di un weekend con una crisi importante e con una scissione alle spalle perché non va dimenticato che c'è stata una scissione preventiva – ragiona la Pezzopane – Chi riteneva che si dovesse aprire un grande dibattito sugli orizzonti della sinistra e sul futuro del Pd poi se n'è andato e ha fatto un altro partito. Anche questo ha comportato una perdita, ad andar via è stata quella componente, anche organizzativamente, molto ben strutturata”.

“Il risultato, comunque, è importantissimo. Il carisma di Renzi è forte e non c'è alternativa a lui – aggiunge – Orlando è andato al di sotto delle aspettative, anche quelle che aveva lui stesso”.

All'Aquila, rispetto al dato degli iscritti, c'è stato un ribaltone. È uno scollamento tra il partito e l'elettorato? “Sicuramente c'è una differenza tra come gli iscritti hanno ritenuto di dover soppesare le forze in campo e come le ha ritenute di soppesare l'elettorato del Pd – spiega la Pezzopane – perché sono venute a votare parecchie persone. Per me è stata una soddisfazione, perché avevo visto l'orientamento che alcuni dirigenti del partito avevano voluto dare, su Orlando c'era la gran parte del gruppo dirigente, io ero sola su Renzi”.

“Il risultato di Renzi e l'elezione in direzione ipotecano una ricandidatura al Parlamento? Io ho fatto una sola legislatura, quindi – dice – nell'ambito delle possibilità che abbiamo in genere viene data un'altra opportunità per consolidare e rafforzare. In ogni caso è tutto da conquistare, anche perché non sappiamo quali sono i collegi e quali sono le regole”.

A proposito delle elezioni dell'Aquila dell'11 giugno prossimo e della mancata candidatura nella lista del Pd dei “big”, la Pezzopane spiega come “l'appello fatto da Tonino De Paolis, che ho condiviso, è stato importante per far capire che dovevamo essere tutti uniti a sostegno della lista e del candidato sindaco, però quando abbiamo fatto la riunione abbiamo capito che non poteva accadere, che non era mai accaduto. Quando mi sono candidata l'altra volta ero assessore uscente e non ero parlamentare, Giovanni Lolli è vero, si è candidato alle provinciali quando era deputato, ma non alle comunali”.

“Anche il segretario Stefano Albano non ha perorato questa causa, la decisione che abbiamo assunto è quella di ricandidare tutti gli uscenti per dare il segno che tutta la parte politica ci sta. Se ci candidiamo e poi ci dobbiamo dimettere sarebbe un segno non positivo. Io avrei visto bene la candidatura di Pierpaolo (Pietrucci, ndr) perché dava il segno di un'alleanza forte con Americo (Di Benedetto, ndr), però anche lui, giustamente, dice che poi non può fare il consigliere comunale perché ha commissioni e Consiglio regionale, quindi abbiamo distinto i ruoli”, conclude.

“Devo la mia elezione in direzione a Michele Emiliano, mio amico da dieci anni, che seguo da quando era sindaco di Bari – dice dal canto suo la Canosa – perché dei partiti non mi è mai importato molto, anche se sono stata sempre di centrosinistra. Collaboro con Emiliano che è una persona straordinaria, il Pd ha bisogno di persone come lui e per questo l'ho sostenuto”.





“Il Pd ha bisogno anche di umanità, di pensare a persone più deboli, che non ce la fanno”, aggiunge.

“Ho sposato il modo di Emiliano di umanizzare il Pd, lo ringrazio tanto per l'elezione ma non mi metto i tacchi a spillo nè mi monto la testa”.

“Probabilmente è uscito scottato più Orlando che Emiliano, se si analizzano bene le percentuali del sud ci si accorge di quanto sia importante la presenza di Emiliano nel Mezzogiorno, dove noi prendiamo le 'botte' dai cinque stelle in un sacco di realtà”, dice la Canosa.

“Speriamo che Emiliano sappia dare il giusto apporto alla vittoria del Pd in tutta Italia perché nel sud è difficile, questa nordizzazione del Pd al meridione non piace”, ragiona ancora.

L'ingresso in direzione può essere un aiuto per una futura candidatura blindata al Parlamento? “Mi sono sempre dovuta conquistare tutto – dice – non mi hanno regalato mai nulla. Lavoro per il centrosinistra come schiava Isaura da vent'anni. Sono stata collaboratrice del sindaco di Francavilla, per esempio, i cinque anni di rinascita sono dovuti a lui e a me. Speriamo di essere utili all'Abruzzo, questo conta più della mia carriera”.

Il presidente della Regione Puglia, annuncia infine la Canosa, sarà sabato a Ortona (Chieti) per una iniziativa elettorale.

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