PIANELLA RICORDA MONSIGNOR D’ADDARIO A 10 ANNI DALLA SCOMPARSA

6 Dicembre 2015 11:44

Pescara - Cronaca

PIANELLA – Con una celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne e da monsignor Michele Seccia, vescovo di Teramo-Atri, verrà commemorato, lunedì 7 dicembre, nella paese natale di Pianella (Pescara), monsignor Vincenzo D’Addario.

Il vescovo, originario del paese nella provincia di Pescara e morto il mattino del 1 dicembre del 2005, mentre recitava le lodi nella cappella della curia di Teramo, è ricordato per le sue straordinarie doti di umanità.





“Era un buono – ricorda monsignor Vincenzo Amadio, vicario generale di Pescara-Penne e compagno di classe del presule di Pianella – un ragazzo mite, un puro di cuore. Serio, studioso, ma allo stesso tempo capace di relazione. Sapeva, infatti, divertirsi con il calcio e sempre ha continuato ad organizzare attività ricreative per i giovani. Non potrò mai dimenticare uno spettacolo condiviso insieme ai tempi del seminario intitolato 'Se vincessi al totocalcio'”.

Alla celebrazione delle 10, nella chiesa parrocchiale di Pianella e alla cerimonia presso il Comune, alle ore 12, parteciperanno anche sacerdoti e fedeli delle diocesi in cui monsignor D’Addario ha operato.

Dopo l’esperienza come segretario di monsignor Iannucci e l’assistenza diocesana della gioventù di Azione Cattolica, don Vincenzo fu nominato vescovo ausiliare di Cerignola e Ascoli Satriano nel 1986.





Divenne ufficialmente vescovo delle sedi unite l’anno successivo e rimase in Puglia per ben 12 anni, fino al trasferimento, nell’agosto del 2002, nella diocesi abruzzese di Teramo-Atri.

“Anche da vescovo – continua monsignor Amadio – ha continuato a mostrare le sue doti umane. Appena arrivò ad Ascoli Satriano come coadiutore del vescovo titolare che era malato, ebbe la premura di assistere, innanzitutto, il monsignore nelle cure e nella riabilitazione. Abbiamo vissuto tanti anni insieme, abbiamo operato nella stessa diocesi prima e luoghi diversi poi, ma sempre nella stessa vigna”.

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