PREMIO BONANNI: LA POETESSA HADDAD AGLI STUDENTI, ”VOI SIETE IL FUTURO, DALLA SOFFERENZA SI RINASCE”

di Eleonora Marchini

26 Novembre 2016 13:36

L'Aquila - Cultura

L’AQUILA – Auditorium del Parco del Castello, all’Aquila, gremito, questa mattina, in occasione della cerimonia di premiazione del XV Premio internazionale di letteratura Laudomia Bonanni, ospite d’onore la poetessa e scrittrice libanese Joumana Haddad.

Una cerimonia dedicata soprattutto agli studenti, del liceo classico Domenico Cotugno, del liceo scientifico Andrea Bafile, dell’istituto industriale Elena di Savoia e della scuola media Dante Alighieri dell’Aquila, che con le loro poesie hanno partecipato all’unica sezione in gara quest’anno, in una edizione ridotta del premio per rispetto ai tragici eventi che hanno colpito di recente le zone del centro Italia.

Premiato il vincitore dell’edizione 2016,Carlo Carosi del liceo classico Cotugno. 

Qualche variazione nel format del premio Bonanni, dunque, con maggiore spazio al dibattito e all’incontro del pubblico con l’ospite d’onore, nell’ottica di dare “nuova linfa a una manifestazione giunta ormai al suo quindicesimo anno – ha commentato la senatrice Stefania Pezzopane, presidente della giuria – non abbiamo mai abbandonato il campo, cercando di trovare in ogni occasione lo schema e la dimensione giusta per dare alla città un evento di alta qualità”.





“E quando ci siamo trovati a dover affrontare di nuovo il terremoto, troppo vicino per poter essere indifferenti, ecco una proposta diversa: rimodulare l’incontro per renderlo più adatto al momento che viviamo – ha continuato – . Vogliamo poter trasformare poi questo nostro premio in un Festival della poesia per coinvolgere tanti ragazzi e tanti scrittori. Per la nostra città che ha bisogno di cultura, che vuole cultura e sa vivere”.

Le poesie recitate in lingua araba di Joumana Haddad hanno incantato gli spettatori con la loro forza e sensualità, emozioni intense come quelle che narrano del mito mesopotamico di Lilith, la donna paradiso, la donna caduta dal paradiso perché non voleva essere sottomessa all’uomo, ad Adamo, poesie autobiografiche, anche, come la Geologia dell’Io, in cui Joumana ha dipinto con parole incisive il suo essere, il momento della sua nascita, la vita, il tempo. 

L’attrice Eva Martelli, presentatrice della manifestazione, ha sottolineato gli aspetti fondamentali che hanno reso unico questo premio “l’amore per la poesia, la forza della parola, la passione per la cultura, l’impegno civile, tutti ingredienti che danno vita a un’occasione culturale di cui la città ha bisogno”.

Lo stesso concetto ripreso dal sindaco Massimo Cialente che nei suoi saluti “con un senso di malinconia perché questa è l’ultima edizione cui prendo parte come presidente onorario del premio”, ha voluto ribadire come “questo evento è immerso nella nostra città. Penso alle volte che si è tenuto nel nostro Teatro Comunale, penso che nonostante tutto torneremo a riavere il nostro Teatro e sarà più bello di prima. Penso che la cultura è il terreno fertile su cui dobbiamo seminare per ricostruire l’identità della nostra città e ricostruire anche le persone”. 

Il rosso delle pareti dell’Auditorium del Parco del Castello è stato lo scenario ideale per accogliere il messaggio di speranza, forza e determinazione portato da questa scrittrice che del mondo arabo ha vissuto la parte peggiore, la guerra civile che ha insanguinato Libano e Israele per anni e che ha segnato irrimediabilmente gli animi di chi è rimasto. 





Un augurio di rinascita quindi per “trovare nella sofferenza la forza di ricostruirsi. Non dimenticare, la sofferenza, ma trarne insegnamento per scoprire la nostra essenzialità. Togliere i veli dell’ipocrisia, della menzogna, della manipolazione, del ricatto” ha espresso Joumana Haddad rivolgendosi ai ragazzi.

“Voi studenti siete l’elemento più importante di questo evento, voi siete il futuro. Credo in un futuro in cui voi sarete capaci di amore, di andare oltre le scelte personali, amare l’altro diverso, invece di averne paura o odiarlo. È una responsabilità umana. Io credo che voi assumendo questa responsabilità potrete cambiare questo mondo stanco, e renderlo migliore”: questo l’augurio della poetessa.

Nelle giornate contro la violenza sulle donne, che sia essa fisica o psicologica, la storia di Lilith che è pari di Adamo e rifiuta la sottomissione può insegnare molto alle donne, “può insegnare loro ad avere coraggio, ma anche a camminare accanto all’uomo e all’uomo a camminare accanto alla donna e non a perdere o ad averne paura e poi rimpianto, come hanno perso Dio e Adamo nei confronti di Lilith” ha sottolineato ancora Joumana rispondendo a Marco Santagata, scrittore e critico letterario, membro della giuria, sul ruolo che hanno giocato appunto le figure di Dio e di Adamo nella storia di questa donna ribelle.

Nel corso della cerimonia, cui hanno preso parte anche gli altri membri della giuria, Renato Minore, Liliana Biondi e Annamaria Giancarli, oltre al presidente del premio Raffaele Marola, è stato reso omaggio alle figure di Ninni Giusti, recentemente scomparso, attore e voce narrante delle passate edizioni e a Mila Marini, scrittrice aquilana scomparsa nel 2015, con la proiezione su un maxi schermo di foto e video per ricordare due figure importanti del premio letterario Laudomia Bonanni.

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