PROGETTO C.A.S.E.: BIGNOTTI A DE SANTIS, ”EREDITATA GESTIONE FUORI CONTROLLO”

23 Gennaio 2018 10:45

Regione - Politica

L'AQUILA – “Replico alle recenti dichiarazione del consigliere comunale Lelio De Santis, precisando che è proprio per scongiurare il perpetrarsi della gestione fuori controllo, che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione (della quale lo stesso Lelio De Santis è stato anche assessore, con delega specifica al progetto C.a.s.e. e Map), che stiamo studiando con la massima attenzione la soluzione più adeguata a garantire l’accoglienza di fasce deboli di utenza”.





Così in una nota l'assessore comunale dell'Aquila all'Assistenza alla popolazione Francesco Bignotti, che parla di “un’operazione con la quale, al contempo, vanno assicurati gli equilibri finanziari della gestione del progetto C.a.s.e. che sino ad oggi, a causa del mancato introito di somme dovute dagli occupanti degli alloggi, ha invece richiesto un accantonamento in bilancio pari a circa 5 milioni di euro, risorse che per tale motivazione non possono essere destinate ad altre finalità pubbliche.

“Infatti, è interesse prioritario di questa amministrazione assicurare l’accoglienza all’interno degli appartamenti liberi del progetto C.a.s.e. di utenti che si trovino in effettiva e reale condizioni di bisogno, senza con ciò perdere di vista il necessario equilibrio della gestione del cospicuo patrimonio immobiliare post sisma, attesa la necessità di assicurare il sostenimento delle relative spese di manutenzione, con gli importi versati per canoni e oneri condominiali dagli stessi occupanti, evitando che il Comune dell’Aquila debba continuare a porre a carico della collettività le somme non incassate, come avvenuto sino ad oggi”.





“Oltre all’accantonamento in bilancio dei 5 milioni di euro di cui ho già parlato – continua Bignotti – il Comune si è visto costretto ad anticipare negli anni un importo di cassa pari a circa 2,3 milioni di euro, e ciò a seguito della rateizzazione del debito per utenze ceduto nel 2015 da Enel Energia ad un istituto di credito. Una situazione che ha previsto un piano di rientro di importo insostenibile con i soli pagamenti da parte degli assegnatari degli alloggi, anche considerando che il recupero delle morosità registrate, affidato sempre dalla precedente amministrazione ad un soggetto terzo, è risultato a dir poco fallimentare”.

“Sarebbe infine interessante conoscere i risultati dello studio, realizzato sempre dalla precedente amministrazione, per l’eventuale esternalizzazione della gestione dell’intero compendio immobiliare post sisma ad una nuova società partecipata”, conclude Bignotti.

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