PRONTO SOCCORSO ABRUZZESI: MEZZO MILIONE DI ACCESSI, PESCARA AL PRIMO POSTO

19 Giugno 2018 17:32

Regione -

L'AQUILA – Sono stati 520.929 gli accessi dei pazienti nei pronto soccorso dei vari ospedali abruzzesi nel 2017. A fotografare la situazione è il report dell'Azienda sanitaria regionale, curato dal direttore Alfonso Mascitelli, e dal data manager della Asr, Vito Di Candia. 

Al primo posto della classifica dei pronto soccorso con maggiore accesso di pazienti, quello dell'ospedale di Pescara (95.262, pari al 18,3 per cento); seguono il Santissima Annunziata di Chieti (63.875, pari al 12,3 per cento), il Renzetti di Lanciano (44.477, pari all'8,5 per cento), il San Salvatore dell'Aquila (43.551, pari all'8,4 per cento), il Mazzini di Teramo (42.894, pari all'8,2 per cento). 





Statisticamente, nel corso dell'anno passato, un abruzzese su 2,4 è passato attraverso un pronto soccorso per i motivi più diversi. Il 79,4% lo ha fatto per decisione propria. L'accesso a seguito di intervento del 118, invece, è stato del 12%.Il 74,8% lo ha fatto con un mezzo autonomo. 

A indicare l'urgenza, e quindi la priorità nella visita, sono i codici stabiliti dagli infermieri del triage. Il rosso, è il colore dell'urgenza assoluta, del pericolo di vita. Nel 2017, si legge nel report, alla maggior parte degli accessi è stato attribuito il codice verde, circa il 53 per cento, con una variabilità che va dal 25 per cento di Chieti al 77,5 per cento di Sulmona.

Gli accessi in codice rosso sono stati, invece, il 2,1 per cento, con valori che oscillano dallo 0,2 per cento di Castel di Sangro e Ortona al 4,5 per cento di Chieti. I codici gialli sono stati il 40,1 per cento, con valori compresi tra il 17 per cento di Castel di Sangro e il 59,8 per cento di Vasto. 





“Infine – si legge nel report -, per quanto riguarda la percentuale degli accessi con codice bianco, pari al 4,4 per cento del totale, si osserva una variabilità che va dallo zero di Atessa al 13 per cento di Chieti. Si precisa che in questo codice confluiscono i pazienti non critici e non urgenti, e che come tali possono essere trattati dalla medicina territoriale. Pertanto il loro trattamento in pronto soccorso risulta essere presumibilmente inappropriato”.

Per quanto concerne l'esito, il 72,8 per cento dei pazienti visitati al pronto soccorso è stato dimesso per fare ritorno a casa; il 14,2 per cento è stato ricoverato in reparto, mentre il 3,2 per cento ha rifiutato il ricovero; nel 3,8 per cento dei casi il paziente ha abbandonato il pronto soccorso prima della visita, e un altro 3,4 per cento se n'è andato mentre erano in corso gli accertamenti.

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