PUNTO RADIO: TRIBUTO A VASCO, ”MA PRIMA DI TUTTO SIAMO AMICI”

di Elisa Marulli

23 Marzo 2011 08:52

L'Aquila -

L’AQUILA – È uno dei cantanti italiani più amati, la cui musica continua a unire generazioni di fan.

Vasco Rossi tra i tanti primati segnati nella sua lunga carriera, ha anche quello di aver dato vita a una miriade di tribute band, che in suo nome si uniscono per riproporre i pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana.

Tra loro c’è anche la cover band aquilana “Punto Radio”, che rispetto alle altre ha però una marcia in più. “Prima di essere una band – dicono – siamo amici”.

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La loro forza sta infatti nel solido legame che li unisce e sul quale hanno costruito il progetto che dà sfogo alla loro passione: la musica.

Con un’attenzione quasi maniacale nel ripresentare i pezzi del Vasco nazionale, i sette portano in giro le loro cover ormai da cinque anni, con una forza e convinzione tale che neanche il terremoto è riuscito a fermarli.

Loro sono Mirko Cannella, alla voce; Alessio Cappelli e Mauro Ciancarella alle chitarre; Giannantonio Coia al sax; Jacopo Di Donato alle tastiere, programmazioni e cori; Matteo Ferrauto alla batteria; infine, Alfredo Tursini al basso, che a nome dei suoi compagni parla di musica, sogni e progetti del gruppo.

Com’è nata l’idea di mettere su una band?





Il progetto “Punto radio” è nato a fine 2006. Prima suonavamo canzoni di artisti vari, poi abbiamo deciso di dedicarci esclusivamente a Vasco.
È un artista che si avvicina ai gusti di tutti i componenti della band, nelle sue sonorità ci ritroviamo molto bene.
La line-up attuale del gruppo si è perfezionata con l’arrivo di Mauro, agli inizi del 2009, che ha sostituito il chitarrista Daniele Ciuca, andato via per motivi di lavoro. 

Tra di voi c’è qualche fan sfegatato di Vasco o siete abbastanza “moderati”?

Personalmente, ho iniziato ad amare la musica di Vasco quando ho cominciato a suonare i suoi pezzi. Da lì ho cominciato ad apprezzare tantissimo la qualità della sua musica. Anche il batterista è molto appassionato di Vasco.

Come è stato scelto il nome del gruppo?

Il nome è ispirato alla radio che Vasco stesso fondò nel 1975, “Punto Radio”. L’abbiamo scelto non casualmente, ma perché richiama il periodo musicale di Vasco al quale siamo più legati, quello appunto degli anni ‘70 e ‘80.
Nel periodo successivo infatti  Vasco ha introdotto nelle sue canzoni effetti sonori che si allontanano dalle capacità delle nostre strumentazioni.

Qual è la canzone che vi carica di più quando la suonate?

Ce n’è sicuramente più di una, ogni canzone di Vasco ha una sua caratteristica particolare, che ti trasporta. Tra le preferite, sicuramente “C’è chi dice no” e “Vita spericolata”.

Nel riproporre le canzoni di Vasco, cercate di riarrangiarle alla vostra maniera, oppure rimanete il più possibile fedeli all’originale?

Siamo abbastanza ‘maniacali’ quando suoniamo. Cerchiamo di rifare i brani in maniera molto simile all’originale. La voce di Mirko, poi, rassomiglia molto a quella di Vasco, calda e allo stesso tempo roca come la sua. Però non è mai forzata la cosa, altrimenti si rischierebbe di fare una parodia più che una cover.





Siete tutti aquilani e sicuramente l’esperienza del terremoto vi ha investito in pieno. Però non è riuscito a fermare la vostra voglia di fare musica…

Assolutamente no, anzi. Il terremoto ci ha tolto quella che era la nostra sala prove a San Felice d’Ocre, ma non ci ha fermato affatto. Da lì ci siamo appoggiati per un periodo in una casa parzialmente agibile, per approdare infine a San Demetrio, dove abbiamo finalmente trovato una saletta.

Ciò che ci ha spinto e che ci spinge ancora è il fatto di avere voglia di stare insieme e condividere questa passione. Prima di essere un gruppo siamo molto amici, questa è la nostra forza.

Un’utopia, ma mettiamo il caso fosse possibile: cosa pensi che Vasco direbbe di voi ascoltandovi dal vivo?

Innanzitutto è una cosa totalmente impossibile. Però se mai dovesse succedere, entrando nel locale sicuramente chiederebbe qual è la bevanda tipica del posto. (ride)
Scherzi a parte, non lo so davvero. Spero apprezzi il fatto che noi ce la mettiamo davvero tutta.

Quali sono i progetti per il futuro?

Nell’immediato, sicuramente ampliare il nostro repertorio, ora composto da circa 20 pezzi. E poi speriamo di poter suonare ancora, anche nelle piazze, con un progetto che stiamo studiando in questo periodo.

Un’idea che ho è anche quella di poter conciliare questa passione con qualche evento legato alla solidarietà. Ci piace l’idea che la musica non sia solo fine a se stessa ma possa anche servire a qualcosa.

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