RAZZI, ”CONTRO DI ME FORZA ITALIA ABRUZZO! BERLUSCONI NON MI HA RISPOSTO A TELEFONO”

di Marco Signori

3 Febbraio 2018 10:15

Regione - Politica

PESCARA – “Il trattamento me lo ha riservato Forza Italia Abruzzo, non altri. Mi hanno detto che hanno fatto un gran casino contro la mia candidatura. Forse a Roma non l'hanno nemmeno saputo…”.

Il senatore Antonio Razzi, tra i “grandi esclusi” dalle liste per le elezioni politiche del 4 marzo, ad AbruzzoWeb vuota il sacco e svela di aver rifiutato una candidatura al collegio Estero, e che Silvio Berlusconi né gli ha risposto né glielo hanno passato al telefono i suoi collaboratori.

Ma non sembra scoraggiato e assicura che voterà per Forza Italia pur senza fare grosse campagne elettorali, anche perché “non mi chiamavano prima, figuriamoci adesso”.

Fino ad un certo punto non nomina mai il coordinatore regionale Nazario Pagano, da sempre suo bersaglio preferito, ma quando ricorda cosa accadde cinque anni fa, Razzi non può che citarlo: “Non si è voluto candidare perché disse 'Sotto Razzi non mi candido'”.

“Hanno fatto una rivoluzione, tra l'ex presidente (Gianni Chiodindr) e tutti i compagni, tra cui l'ex presidente del Consiglio regionale – ricorda – e mi hanno spostato dalla lista per la Camera, dove ero terzo dopo Sabatino Aracu e Paola Pelino, al numero 4 del Senato, perché sapevano che non era una posizione eleggibile”.





“Ci fu l'allora presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti che disse 'Razzi lo candido io in Calabria', allora per non fare brutta figura mi accettarono in Abruzzo – continua Razzi – Ma non sono nato ieri, anzi, ne faccio 70 tra poco. Quasi si vergognarono – continua parlando dei vertici regionali degli azzurri – e allora mi misero quarto, dopo Berlusconi, Quagliariello e Pelino”.

Tornando all'oggi, svela che era convinto di essere ricandidato: “Dopo che sono fuoriusciti oltre 50 senatori verso Ncd e altri partiti, Berlusconi a quei 40 rimasti ha detto 'Sarete tutti rieletti'. Non ricandidati, rieletti! Ecco perché non mi sono preoccupato”.

“Certo, non sono neanche andato a fare il piantone al partito come gli altri, io non chiedo l'elemosina a nessuno”, aggiunge, “ho lavorato molto per il partito ma anche per l'Abruzzo, ho fatto conoscere l'Abruzzo nel mondo.

“Ho portato una ventina di ambasciatori alla Camera di Commercio di Pescara – ricorda – che infatti mi ha ringraziato perché molti imprenditori hanno aperto un canale commerciale coi loro Paesi. Non l'ho fatto per me ma per l'Abruzzo, questo mi ha dato soddisfazione e ora vengo ripagato così”.

“Sono andati a dire che gli abruzzesi non mi vogliono”, continua facendo riferimento al coordinatore regionale e agli altri dirigenti abruzzesi, “invece mi adorano, non hanno capito che è a loro che non vogliono, perché non si fanno mai vedere e non sono mai in giro”.





Razzi è un fiume in piena e non le manda a dire a Pagano – “ha fatto credere a Roma che fossi indesiderato” – e svela che gli hanno offerto una candidatura nel collegio Estero, nella quale fu eletto la prima volta con l'Italia dei valori.

“Ma sapete quanti soldi ci vogliono? Gli italiani sono 2,1 milioni in tutta Europa, come fai ad andarli a cercare? Devi girare tutti i Paesi europei, e come fai con gli aerei, gli hotel, i ristoranti? Quanto spendi?”.

“L'ho fatto già – ricorda – conoscendo la situazione non puoi dirmelo due settimane prima, il 15 febbraio vengono già spediti i plichi e il 20 si comincia a votare!”.

“Berlusconi? Non sono riuscito a sentirlo – dice – ho provato a chiamarlo ma era irragiungibile e non me lo hanno passato. Volevo dire tutto questo direttamente a lui, ma se non te lo passano! Io non faccio il maleducato come tanti, c'è chi è rimasto 24 ore fuori casa sua!”.

“Incarichi di governo in caso di vittoria? Non lo so, devono essere loro a vedere di ripagare il mio impegno – conclude Razzi – anche se qui sono tutti arrivisti che anche se non sanno, vogliono. Faranno di tutto per fregare”.

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