REDDOT: IL FUNK-ROCK DEI ‘PEPERONCINI’ ABRUZZESI

di Elisa Marulli

23 Ottobre 2011 09:05

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L’AQUILA – “Il miglior tributo ai Red Hot che abbia sentito”, dice di loro Federico Poggipollini, chitarrista di Ligabue.

Il progetto Reddot prende piede nel 2007, con un altro nome (Psychedelic Sex-Funkband from Heaven, dal nome di un Vhs live dei Red Hot Chili Peppers) e un’altra formazione (di quella originale è rimasto solo Gabriele, il bassista), ma il fulcro rimane lo stesso: la passione comune per i Red Hot Chili Peppers e la voglia di rendere omaggio a una delle band più famose del mondo, che è riuscita a vendere più di 75 milioni di dischi.

I quattro ‘peperoncini piccanti’ d’Abruzzo sono hanno Luca Cicchitti (voce), Gabriele Lanuto (basso), Davide Di Giovanni (chitarra) e Riccardo Ruiu (batteria) e hanno già all’attivo più di 200 live in Abruzzo, Molise, Marche, Lazio, Puglia, Umbria, Campania ed Emilia Romagna.

Un’accurata fedeltà ai suoni originali, grinta e passione per l’energico funky rock dei quattro ‘peppers’ californiani caratterizza la loro attività di tribute band, portata avanti nonostante i Red Hot siano fermamente contrari a chi realizza cover delle loro canzoni.

È Gabriele, il ‘superstite’ del progetto, che racconta ad AbruzzoWeb com’è nata la passione per i Rhcp e come, pur essendo semplici impiegati nella vita di tutti i giorni, si possa arrivare anche a colorarsi i capelli per somigliare al proprio beniamino musicale.

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Psychedelic Sex-Funkband from Heaven è un nome un po’ troppo difficile da memorizzare. È per questo che lo avete cambiato?

Avevamo bisogno di un nome con il quale si intuisse subito che musica facciamo. Quindi abbiamo scelto Reddot, un’italianizzazione di Red Hot.

La passione per i quattro ‘peperoncini’ americani quando è nata?

Per me è nata già prima di iniziare a suonare, sono ormai una quindicina d’anni che li ascolto. Ho iniziato a suonare il basso spinto proprio dalla loro musica.

Il tuo punto di riferimento è quindi Michael “Flea” Balzary, il bassista della band, meglio noto come ‘Flea’?

Sì…

Oltre al suono, imiti anche la sua tendenza a sfoggiare capigliature dai colori eccentrici?

C’ho provato, ma lavoro come impiegato, quindi sarebbe un po’ strano dover entrare in ufficio con i capelli colorati. Diciamo che durante qualche live in locali un po’ più rinomati li ho colorati con prodotti che vanno via dopo un lavaggio.





Cosa c’è nella musica dei Red Hot Chili Peppers che vi appassiona così tanto?

A ognuno di noi colpisce il modo in cui i Rhcp suonano un particolare strumento: a me piace il basso, al chitarrista la chitarra, e così via..

La cosa che piace invece a tutti è che nessuno strumento viene messo in secondo piano, tutti hanno un ruolo fondamentale nella riuscita del pezzo. Questo ci piace un sacco e ogni volta che proviamo a suonare una canzone è una grande soddisfazione riuscire a fare quello che fanno loro.

In Abruzzo ci sono altre tribute band dei Rhcp?

Ce ne sono diverse, sperse un po’ di qua e di là. Per riuscire a essere una cover band ufficiale non è facile, bisogna copiare perfettamente l’originale, sia come suono e estetica. I Rhcp, però, non hanno cover band ufficiali perché non le vogliono, lo hanno detto chiaramente.

C’è una canzone in particolare che vi carica di più?

Oggettivamente quella che ci riesce meglio è Cant’ stop dell’album By the way del 2001. A noi piace un sacco quando la suoniamo e al pubblico trasmette qualcosa, lo percepiamo durante i live vedendo la gente che si scatena e balla seguendo il ritmo.

Avete mai visto un concerto live dei Red Hot?

Personalmente li ho visti all’Heineken Jammin festival nel 2001 e a Udine nel 2007, mentre Davide ha lavorato con Federico Poggipollini, che doveva intervistarli in occasione del live all’Alcatraz, quindi ha avuto la possibilità di vederli addirittura da sopra il palco.

Riccardo e Luca non sono dei cultori, apprezzano ma non farebbero qualsiasi cosa per avere un biglietto per un loro concerto…

Invece voi…

Noi sì!

Cosa ne pensate del’ultimo album?

A me personalmente piace tantissimo, rispetto agli ultimi due credo abbiano fatto davvero un ottimo lavoro. E poi il basso è molto presente, quindi non poteva che piacermi.

Finora abbiamo eseguito un paio di pezzi del nuovo disco, oltre al singolo The Adventure of Rain Dance Maggie, e c’è stata una buona risposta da parte del pubblico.





John Frusciante è nuovamente uscito dal gruppo. Cosa ne pensate del nuovo chitarrista?

Da bassista non posso che elogiarlo perché fa veramente poco rispetto a Frusciante, quindi lascia più spazio al basso…Scherzo ovviamente! Davide non lo ha apprezzato tantissimo perché non è virtuosissimo come Frusciante. Comunque è abbastanza bravo con i suoni, secondo me può essere un degno erede di John.

Avete mai suonato pezzi di altri gruppi?

Ci è capitato spesso che qualcuno durante le serate ci chiedesse qualche pezzo fuori scaletta, la più gettonata è sicuramente Smoke on the water, ma ci chiedono anche di fare brani degli Acdc, Nirvana.

L’idea di proporre pezzi vostri vi è mai venuta?

Ci abbiamo provato un periodo. Però i brani inediti richiedono un sacco di impegno e il cantante è molto impegnato per il lavoro. Vorremmo proporre qualche pezzo nostro ma non riusciamo mai a farlo.

Progetti per il futuro?

Abbiamo tante serate già fissate, alcune addirittura per agosto dell’anno prossimo! Continuiamo a girare, speriamo anche di più dell’anno scorso.

Se i Rhcp potessero ascoltarvi suonare le loro canzoni, credi sarebbero soddisfatti?

Noi ce la mettiamo tutta nel cercare di farle simili all’originale. Ma dato che loro non amano le cover band, non so quanto potrebbero essere felici di ascoltare cover. Comunque, se riuscissero ad ascoltare una canzone suonata da noi, sarebbe già tantissimo! Incontrarli? Sarebbe un sogno poter stringere le loro mani…

Il tour mondiale dei Rhcp toccherà anche l’Italia. Pensate di andare a vederli dal vivo?

Ho acquistato il biglietto 10 minuti dopo che erano stati messi in vendita! Andrò l’11 dicembre a Milano.

Verrà anche Davide, che li apprezza tanto quanto te?

Non è riuscito a prendere i biglietti perché sono finiti in poche ore. Quindi andrò solo…

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